I “Mǎrţişor” degli allievi LCCR di Ladispoli e Civitavecchia in mostra ad Accademia di Romania in Roma • Terzo Binario News

I “Mǎrţişor” degli allievi LCCR di Ladispoli e Civitavecchia in mostra ad Accademia di Romania in Roma

Sotto l’egida “Festeggiamo insieme il centenario della Romania Grande 1918-2018”, il 24 febbraio, Accademia di Romania in Roma ha ospitato atelier e mostre di mărțișor con gli allievi dei corsi di lingua, cultura e civiltà romena.

“Come ogni anno, gli allievi del corso di lingua, cultura e civiltà romena (LCCR) degli Istituti Comprensivi “Corrado Melone”, “Ladispoli 1” e “Civitavecchia 2”, coordinati con tanta passione della docente Angela Nicoara, si sono cimentati nella realizzazione dei “Mărțișor”- marzolini della tradizione romena come messaggeri della primavera. Le pratiche culturali dedicate al Mărțișor sono state incluse nel Patrimonio immateriale dell’UNESCO nel dicembre 2017.

Durante le ore di corso gli allievi hanno ascoltato con interesse diverse leggende della cultura romena, leggenda della primavera, del marzolino, del bucaneve, di Traiano e Dochia e tanti altri testi in romeno e italiano e poi hanno trasmesso il messaggio appreso nella realizzazione del loro personalizzato mărțișor. Tanti marzolini sono stati poi esposti in diverse mostre allestite appositamente per festeggiare insieme il centenario della Romania Grande avvenuta nel 1 dicembre 1918.

Il 24 febbraio, l’Ambasciata di Romania in Italia, in collaborazione con l’Istituto della Lingua Romena e l’Accademia di Romania, hanno organizzato una mostra di “marzolini” confezionati dagli allievi del corso di lingua, cultura e civiltà romena nelle scuole italiane e un atelier dedicato alla tradizione del “Mărțișor”.

L’evento è stato coordinato da 14 professoresse di lingua romena, collaboratrici dell’Istituto della Lingua Romena, insegnanti in Lazio, Umbria e Sardegna: Angela Nicoara, Carmen Balan, Claudia Rojog, Daniela Bozdoc, Doina Raducioi, Gabriela Lungu, Gina Dumitriu, Ileana Ludusan, Liana Vasile, Lucia Pop, Manuela Ghiurca, Rodica Agape, Silvia Paun, Simona Vasile. L’evento “Martisor, legenda primaverii” ha visto la partecipazione di bambini che frequentano i corsi di lingua, cultura e civiltà romena della regione Lazio i quali hanno mostrato, durante i lavori di atelier, la loro creatività nella realizzazione dei piccoli amuleti, simbolo della primavera, e del cordoncino bianco-rosso spiegando il loro significato agli allievi italiani del Liceo Scientifico “Charles Darwin” di Roma. La partecipazione dei giovani italiani fa parte del programma “Diplomacy Education” organizzato da Global Action con il supporto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Italiana.

I “mărțișor” sono stati realizzati con l’utilizzo di materiali riciclabili, per il secondo anno consecutivo,  grazie all’adesione dell’Ambasciata alla campagna “M’illumino di Meno” di Rai Radio 2 per aumentare la sensibilità verso i temi ambientali.

Mărțișor è una tradizionale festa che celebra l’inizio della primavera corrispondente al 1º marzo, l’inizio dell’anno agrario. Si celebra in Romania, Moldavia, Bulgaria, Macedonia e in Grecia. Il nome deriva dal diminutivo di “Marzo”, in romeno Martie, ed ha il significato di “piccolo” o “caro Marzo” cioè “marzolino”.

In genere il primo marzo è il giorno in cui si regalano piccoli amuleti –Mărțișor– alle fidanzate, mogli, figli, sorelle, amiche. Tali amuleti consistono in gioielli od oggetti decorati con cuori, fiori o animali avvolti in un nastro intrecciato bianco-rosso. Il bianco rappresenta l’inverno appena terminato e il rosso rappresenta la primavera che sta per avere inizio. Considerato un portafortuna è un simbolo d’amore e di buon augurio. Il nastro intrecciato rosso-bianco può anche rappresentare, come spiegano diverse leggende sulla primavera, la purezza e il potere, la femmina e il maschio, il filo della vita. All’amuleto, legato con il nastrino bianco-rosso, si aggiunge spesso un messaggio scritto di buon augurio, il più delle volte in versi: “Primo marzo viaggiator/ Ti porta un “martisor”/ Sul suo filo sottile/ Tanta fortuna e amore”.

Le origini della festa del marțișor non sono note esattamente, ma la sua presenza sia nel popolo romeno sia nei popoli vicini è considerata come substrato comune daco-trace, anteriore alla romanizzazione per i primi, i daci, e alla slavizzazione per i traci, anche se leggende popolari danno altre origini, per esempio, per i Bulgari è legata alla fondazione della loro prima khanato sul Danubio, nell’anno 681.

Il principale scopo dell’attività svolta è la promozione della tradizione romena di primavera, evidenziare la maestria e l’interesse degli allievi per la realizzazione dei marzolini e l’educazione ecologica.

Ci auguriamo che la bellezza della tradizione del Mărțișor, mostrata dai nostri allievi, sia il più caro sego di una primavera di amicizia, pace e amore tra tutti noi”.

Pubblicato mercoledì, 14 Marzo 2018 @ 04:20:43     © RIPRODUZIONE RISERVATA