“Gent.ma signora Dominici, mi permetto disturbarla in qualità di presidente dell’associazione commercianti di Bracciano per porre alla sua attenzione la grave situazione che i suoi associati stanno vivendo oramai da lungo tempo e che per innegabili costrizioni non rendono manifesta.
Ritenere e sottolineo ritenere di aver subito delle offese e ricorrere in giudizio per ristabilire la legalità che si crede violata è legittimo: mettere a “ferro e fuoco” una intera cittadina per mettere a “tacere” chi si ritiene responsabile del quanto oltre a dirla lunga su chi sia veramente il trasgressore è una barbarie.
Assistere a che le figure professionali, storiche, di Bracciano, tra l’altro punti di riferimento per la nostra collettività, siano costretti a delle squallide sceneggiate per soddisfare gli intenti di chi vuole con la violenza imporre le proprie ragioni è inammissibile ed illegale.
Andare nel negozio di “Franco calzature” e osservare il titolare, una gran brava persona ed in età avanzata, come in preda ad un raptus andare a prendere un ferro per alzare/ abbassare una saracinesca alle 17.30 del pomeriggio e trascinarlo sul pavimento per provocare stridore è una barbarie che non può e deve accadere. Questa è la nuova modalità di tortura in voga ultimamente nella nostra cittadina, perché questa è a tutti gli effetti: provocare con ogni mezzo ed in ogni luogo assordante rumore con gli esercenti vittime sacrificali.
Entrare in qualsiasi negozio o supermercato o laboratorio artigianale, e trovare il titolare o i lavoranti, financo giovanissime commesse in preda al terrore induce a riflessioni che fanno andare ai tempi bui del ventennio fascista.
Pertanto, gentilissima signora Dominici in qualità di presidente dell’associazione commercianti di Bracciano la invito formalmente a dare voce a chi sopraffatto dalle angherie vorrebbe ritornare a fare impresa in piena legalità e tutela dei propri diritti ed a segnalare a chi di dovere quanto sarà sicuramente già a sua conoscenza. Da parte mia ho inoltrato segnalazione di gravi accadimenti collaterali a quanto narrato tramite PEC corredata da documento di riconoscimento al corpo della Polizia Locale di Bracciano in data 7 agosto u.s. ma a tutt’oggi non ho avuto riscontro nonostante abbia ricevuto assicurazione telefonica in tal senso dal Comandante Claudio Pierangelini.
Signora Dominici ricordo di aver detto al signor Franco del negozio di calzature dopo che rappresentò la “tragica buffonata” che sono loro, persone perbene a pagare il prezzo più alto nel compiere queste sceneggiate: i balordi lo erano anche prima balordi…e che in casi di intimidazione possono rivolgersi alla legge! Di rimando mi rispose: “E chi la fa rispettare la legge?
“Chi la fa rispettare la legge…” signora Dominici?
Cordialità”.
Enrico Minghetti