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Green pass e zona bianca: cosa accade

Mag 20, 2021 | Nazionali, Politica

Green pass e zona bianca: cosa accade.

Il green pass servirà anche per accedere a partite e competizioni sportive, concerti e, quando riapriranno, anche alle discoteche e non solo per i matrimoni.

Archiviato il decreto che posticipa il coprifuoco alle 23 per poi cancellarlo il 21 giugno e fissa il cronoprogramma delle riaperture fino all’inizio di luglio.

Adesso il governo comincia a lavorare alle misure per l’estate puntando su due fattori.

L’arrivo di 20 milioni di dosi nel mese di giugno consentirà di portare il totale degli italiani immunizzati con una dose a circa 30 milioni.

Si tratta di più del 50% della popolazione vaccinabile.

Il commissario per l’emergenza Francesco Figliuolo ha fissato per metà luglio l’obiettivo di aver vaccinato con il richiamo il 60% degli italiani.

Percentuali che non rappresentano l’immunità di gregge ma che aprono al turismo di cittadini e ai turisti stranieri per luglio e agosto con le restrizioni ridotte al minimo.

Ecco perché una delle principali novità del decreto è proprio quella introdotta con l’articolo 14: ‘disposizioni in materia di rilascio e validità delle certificazioni verdi Covid-19’.

Il certificato

Il green pass rilasciato al termine del completamento del ciclo vaccinale durerà 9 mesi e non più sei.

Dopo la prima dose, inoltre, verrà consegnato un certificato che avrà lo stesso valore e durerà dal 15/esimo giorno successivo alla somministrazione fino all’inoculazione della seconda dose.

Nel decreto è indicato che il pass dovrà essere utilizzato per accedere alle feste di matrimoni, battesimi o comunioni.

Riguarda anche il certificato di avvenuta guarigione o un tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti.

Si sta lavorando per estenderlo ad altri eventi come i congressi e per assistere agli eventi sportivi, ai concerti e entrare in discoteca, quando verranno riaperte.

Gli eventi

Ad indicare i criteri per stabilire il numero delle persone che potranno partecipare agli eventi sarà il Comitato tecnico scientifico che venerdì dovrebbe pronunciarsi sulle feste post matrimoni.

L’orientamento sarebbe quello di non porre limiti al numero di invitati per gli eventi all’aperto e di prevedere invece un contingentamento per quelli al chiuso.

Resteranno sia all’aperto che al chiuso il distanziamento e l’uso della mascherina.

A inizio giugno, inoltre, il governo farà un nuovo check alle misure in vigore.

Il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, invece, ipotizza la possibilità di togliere la mascherina all’aperto tra la fine di luglio e l’inizio di agosto.

Apre alla richiesta di anticipare la riapertura delle piscine al chiuso, prevista dal decreto il 1 luglio.

«È opportuno avviare un percorso che possa portare a una revisione della data di riapertura».

Le zone bianche

Le Regioni hanno puntato invece il sistema delle fasce di colore, chiedendone la cancellazione.

Ma un risultato lo hanno già ottenuto con la modifica dei parametri che determinano le zone.

L’indice di diffusione del contagio, l’Rt, continuerà infatti ad incidere sul monitoraggio settimanale fino al 16 giugno, ma in caso di discordanza delle valutazioni con i nuovi criteri le Regioni verranno collocate nella fascia di colore inferiore.

Come funziona il nuovo sistema? in zona bianca si entra con un’incidenza inferiore a 50 casi ogni 100mila abitanti per tre settimane consecutive e un rischio basso.

In zona gialla si va con un’incidenza tra 50 e 150 casi o se l’incidenza è tra 150 e 250 casi con il tasso di occupazione dei posti letto in area medica sotto il 30% e quello di terapia intensiva sotto il 20%.

In zona arancione, invece, si va con un’incidenza tra 150 e 250 casi oppure se ci sono dati da gialla ma un ‘rischio alto’.

In zona rossa, infine, si entra con l’incidenza superiore a 250 casi o se è tra 150 e 250 casi ma l’occupazione dei posti letto è superiore al 40% in area medica e al 30% nelle rianimazioni. (ANSA)