«Gli ultimi Signori di Tolfa Ludovico e Pietro non appartenevano alla famiglia Frangipani» • Terzo Binario News

Secondo Bruno Fracassa e Benedetto Tidei si tratterebbe di un falso storico

“Riguardo alla storia di Tolfa è ancora radicata l’opinione che i fratelli Ludovico e Pietro, gli ultimi signori di Tolfa Vecchia (l’odierna Tolfa), appartenevano alla famiglia Frangipani.

Si continua però in questo modo a tramandare un errore storico.

L’origine di Ludovico e Pietro ha sempre richiamato l’attenzione degli studiosi di storia locale tolfetana per il fatto che nei documenti ufficiali più noti i due fratelli vengono citati unicamente come signori di Tolfa Vecchia senza indicazione del casato. Per questo ci si è posti la domanda di chi fossero ed a quale famiglia appartenessero.

La questione è stata risolta solo di recente da Marco Fracassa che ne “I fratelli Ludovico e Pietro nella storia di Tolfa Vecchia del ‘400” appendice al libro “L’Eremo della Ss. Trinità di Allumiere” (Lulu Edizioni 2018) (pp. da 89 a 100) ha raccolto tutti i documenti riguardanti i due feudatari, svelato definitivamente l’origine dei due fratelli e spiegato il perché erroneamente sono stati considerati appartenenti alla famiglia dei Frangipani.

Tra i documenti raccolti, molti riguardano le cause giuridiche che vedono contrapporsi Ludovico e Pietro ad esponenti della famiglia Dell’Anguillara e Vitelleschi e che li porteranno nel 1448 finalmente ad ottenere la proprietà del feudo di Tolfa Vecchia con un breve papale di Niccolò V.

In questi documenti Ludovico e Pietro vengono definiti “figli germani di Tancreduccio detto Soma”.

Quindi il loro padre si chiamava Tancreduccio che viene altresì indicato con l’appellativo di Soma (probabilmente un soprannome). Se anche Tancreduccio viene indicato senza casato presumibilmente dipende dal fatto che si trattava di un “homo novus”, una persona certamente facoltosa ma non appartenente alla nobiltà. E’ per questo che i due fratelli vengono nominati sempre senza cognome. Il sopracitato breve papale con il quale Niccolò V nel 1448 concede definitivamente il feudo a Ludovico e Pietro, peraltro di difficile traslitterazione, definisce i due fratelli come (figli di) Tingeduce detto ElSonia, un errore evidente da parte dell’amanuense papale.

Ludovico e Pietro erano comunque per metà appartenenti alla nobiltà perché da parte di madre appartenevano alla famiglia Farnese, come risulta in una nota del Testamento di Ranuccio Farnese il Vecchio (1390-1450), uno dei principali esponenti di questa nobile famiglia, dalla quale si apprende, che i due fratelli erano figli di Lagia Farnese sorella di Ranuccio. Nella nota infatti si dice testualmente che “Item reliquit Magnifice domine Lagie eius sorori ducatos auri quadricentos quos idem testator asseruit recipere debere a Lodovico et Petro del Tulfa Veteris nepotibus ipsius testatoris et filiis ipsius domine Lagie ut de predictis dixit constare piblicum instrumentum manu mey Angeli del Montepulitano notari infrascripti” (( Ugualmente lasciò alla nobile signora Lagia, sua sorella, 400 ducati d’oro che lo stesso testatore (Ranuccio) ha asserito di dover ricevere dai nipoti Ludovico e Pietro di Tolfa Vecchia, figli della stessa signora Lagia, come riguardo ai sopradetti ha accertato questo pubblico documento redatto per mia mano Angelo di Montepolitano (Montepulciano) notaio”)).

Ma come si è diffusa la “leggenda” della loro appartenenza alla famiglia Frangipani?

Marco Fracassa ricostruisce anche questo.

Ludovico e Pietro, dopo la scoperta dell’allume sui Monti della Tolfa, furono costretti nel 1469 a cedere il feudo di Tolfa al Papa e, con i ducati che ebbero in cambio, Ludovico e la moglie Agnese Orsini acquistarono, nello stesso anno, il feudo di Serino in provincia di Avellino, dove si trasferirono e divennero i “Della Tolfa”, famiglia di nobili baroni.

Dopo l’estinzione della loro stirpe avvenuta nel 1581, a partire dal Seicento alcuni cronisti campani (S. Mazzella, F. Della Marra ed altri) che pubblicarono libri sulle famiglie nobili del Regno di Napoli si trovarono nella impossibilità di attribuire un casato nobiliare ai “Della Tolfa” e li fecero diventare un ramo della famiglia Frangipani, riportando, a prova di ciò, storie prive di fondamento.

A livello locale la diffusione della “leggenda” dei Frangipani di Tolfa venne poi successivamente tramandata da Antigono Frangipani, esponente della famiglia, autore della “Istoria dell’antichissima città di Civitavecchia” (1761) che nell’opera riprende queste errate informazioni pubblicate dai cronisti campani.

Ci auguriamo che, dopo queste esaustive precisazioni, coloro che si riferiranno alla storia di Tolfa cesseranno di tramandare l’errore storico della presenza della famiglia Frangipani, nelle persone dei due feudatari Ludovico e Pietro ultimi signori di Tolfa”.

Bruno Fracassa, Benedetto Tidei

Pubblicato martedì, 16 Gennaio 2024 @ 08:01:00     © RIPRODUZIONE RISERVATA