Fl5, la Regione dice sì al collegamento alla Fl1: potrebbero unirsi Civitavecchia e Fiumicino • Terzo Binario News

Fl5, la Regione dice sì al collegamento alla Fl1: potrebbero unirsi Civitavecchia e Fiumicino

Giu 20, 2018 | Civitavecchia, Ferrovie, Fiumicino, Infrastrutture, Regione Lazio, Trasporti

Il collegamento ferroviario diretto fra Civitavecchia e l’aeroporto di Fiumicino potrebbe essere meno distante di quanto si pensi.

In un documento che risale alla precedente Giunta guidata da Nicola Zingaretti e avente come oggetto “Indirizzi programmatici finalizzati all’aggiornamento dell’elenco delle opere del Programma Infrastrutture Strategiche ricadenti nel territorio della Regione Lazio”. In altre parole, via Cristoforo Colombo ha individuato delle strutture strategiche, alcune delle quali particolarmente interessanti per Civitavecchia, che rientrano nel pacchetto ad alta priorità: oltre alla Trasversale, ci sono due lotti portuali e “potenziamento del collegamento Fl1 – Fl5 (Ponte Galeria-Maccarese)”.

Unito al “potenziamento della connessione con il sistema ferroviario nazionale, quadruplicamento della tratta ferroviaria tra Ponte Galeria e Fiumicino Aeroporto, compresa la nuova stazione di Fiera di Roma” la prospettiva cambia, eccome. Il potenziamento fra Fl1 ed Fl5 significa l’interconnessione fra la linea ferroviaria Civitavecchia-Roma – che adesso da Maccarese sale attraverso le gallerie per passare dalle stazioni di Roma Aurelia e San Pietro mentre la Fl1 è la Fara Sabina-Fiumicino. Soprattutto oggi, nel periodo fra primavera e autunno, causa il sovraffollamento dei treni regionali per la disperazione quotidiana dei pendolari. Questo significa che da parte della Regione ci sarebbe la volontà di costruire quello snodo ferroviario che permetterebbe ai convogli le manovre adatte a congiungersi sulla ferrovia per l’aeroporto. Un toccasana per uno degli scali come quello di civitavecchiese, secondo in Europa nel settore del turn around e che presenta un mercato potenziale da centinai di migliaia di clienti. Vista dalla prospettiva di chi usa sempre sui treni, l’operazione si traduce in un dirottamento di una buona fetta di passeggeri scomodi su treni dedicati. Ancora: nel documento, in riferimento alla nascita dei quattro binari, potrebbe tramutarsi in una nuova opportunità per il territorio.