Intorno all’acqua, ricordiamolo bene primario, si stanno sviluppando molte discussioni a Cerveteri e Ladispoli, alcune derivate dalle bollette inviate da Acea ed ai costi che i cittadini sono costretti a pagare ed altre dovute alla scelta, presa o da prendere, per il passaggio della gestione dai comuni ad ACEA.
Ho deciso di invitare nella mia cucina Bengasi Battisti, conosciuto e apprezzato Sindaco di Corchiano, cittadina del viterbese, in quanto è uno tra i maggiori sostenitori della lotta per l’acqua pubblica.
Bengasi, molti comuni hanno dovuto scegliere il passaggio ad ACEA, costretti da diversi fattori e dei quali poi parleremo. Il cittadino oggi lamenta bollette molto alte, c’è un nesso con il passaggio ad ACEA, visto che al contrario, era stato dato per conveniente, oppure è un fatto contingente?
La gestione dell’acqua significa governo del principale bene comune ; significa governo di un elemento indispensabile per la vita di ogni essere vivente, esauribile, non riproducibile e la cui restituzione ai nostri figli rappresenta un fondamento del patto generazionale .
Questo presupposto , se condiviso , deve concretizzarsi in un governo che garantisca il diritto di accesso all’acqua attraverso criteri di solidarietà, impossibili da praticare nelle gestioni di tipo privatistico che per loro natura giuridica e culturale devono fare profitto attraverso la tariffa .
La gestione ACEA è un modello privatistico che fisiologicamente tratta l’acqua come merce e tende al massimo guadagno consentito.
Immaginiamo se il diritto umanitario di accesso alle cure fosse esclusivamente gestito in forma privatistica e si comprende facilmente come quel diritto subirebbe una conseguente limitazione di accesso per tante categorie di Cittadini .
Il prezzo dell’acqua è una conseguenza.
I Comuni che hanno deciso di resistere e non accettare questo passaggio, quali aspetti dovranno tenere in considerazione? Cosa li aspetta?
La resistenza all’espropriazione di un bene comune di proprietà collettiva è apprezzabile e condivisibile , significa difesa della Comunità , tutela degli Abitanti e del Luogo .
L’attuale governo, con lo “Sblocca Italia”, ha fatto una scelta opposta a quanto richiesto dagli Italiani con il referendum e ha introdotto norme che privatizzano e facilitano i processi di mercificazione.
La conseguenza è che Comunità resistenti e Governo nazionale si trovano su due diversi livelli di sensibilità rispetto ai beni comuni e pertanto si rende necessaria quella “resistenza normativa locale” che nella legge di iniziativa popolare del Lazio recepita dal governo regionale ha trovato piena realizzazione.
Chi resiste deve ricercare e promuovere forti relazioni tra governi locali, movimenti per l’acqua e Cittadini fondati su consapevolezza e protagonismo.
I Cittadini che sempre più spesso si vedono bloccare la fornitura, hanno modo di difendersi, di avere maggiore elasticità da parte dell’ente, esiste un modo, corretto, che aiuti chi ne ha realmente bisogno, evitando ovviamente di aiutare chi se ne approfitta indebitamente? Esistono tariffe agevolate?
L’interruzione di erogazione, di un bene indispensabile per la vita, a coloro che per motivi contingenti non hanno disponibilità economiche, è una grossa ingiustizia, un sopruso, un oltraggio alla dignità che si consuma di fronte a un rubinetto asciutto.
La facilità con la quale il metodo del distacco viene praticato è violenza gratuita ma tristemente necessaria per affermare l’infelice pensiero di coloro che considerano l’ acqua semplice merce.
I governi locali e in particolari i Sindaci, quali autorità sanitarie locali e nei casi accertati di famiglie bisognose di sostegno, possono emettere ordinanza di riallaccio immediato per motivi di salute pubblica anche perché un nucleo senza acqua rappresenta un potenziale focolaio epidemico per l’intera Comunità.
In che modo il referendum è stato disatteso e qual è al momento la situazione? Quale guerra stanno combattendo i comitati?
Il referendum è stato tradito da tutti i governi con i vari tentativi di reintrodurre quelle norme che il referendum stesso aveva cancellato . La vigilanza consapevole dei Movimenti per l’acqua ha contrastato efficacemente i tentativi appellandosi alla Corte Costituzionale .
Attualmente il governo Renzi sta continuando la stessa logica di espropriazione del risultato referendario introducendo norme che privatizzano l’acqua e la resistenza dei Movimenti si sta organizzando dentro i confini Regionali e di Ambiti territoriali più ristretti per la costruzione di quella “resistenza normativa locale” che potrebbe arginare l’ennesimo attacco al bene acqua.
La legge regionale sulla gestione dell’acqua è un primo passo, quale ritorno reale e tangibile avrà nel cittadino, e soprattutto, quanto tempo ci vorrà per avere dei risultati?
La legge regionale del Lazio è un bell’esempio di “resistenza normativa locale” costruita dal basso con la formula della legge di iniziativa popolare e che ha saputo intercettare le diffuse sensibilità con il risultato di una straordinaria approvazione unanime al Consiglio Regionale .
Ora quella legge deve compiere il percorso con l’approvazione dei nuovi bacini idrografici e la nuova convenzione di cooperazione che permetterà una gestione pubblica e partecipata attraverso forme di gestione di “diritto pubblico” affinchè sull’acqua non decidano i singoli con deleghe in bianco ma le collettività attraverso i sovrani consigli comunali aperti alla partecipazione dei Cittadini .
Come Movimenti per l’acqua abbiamo la sensazione di una lentezza della Regione Lazio nel perseguire il pieno compimento della legge che ci auguriamo sia legata alla apatia cronica della burocrazia .
Tra qualche settimana festeggeremo un anno dalla approvazione della legge regionale e l’occasione sarà il banco di prova della volontà Regionale di portare a compimento la legge che recepisce la volontà di 27 milioni di italiani espressa con il referendum del 2011.
Da Sindaco quale consiglio dai ai tuoi colleghi amministratori? Come poter collaborare?
Chi resiste ai soprusi e afferma la giustizia deve avere la capacità di costruire relazioni consapevoli.
Il luogo della relazione è l’acqua con il suo profondo significato di diritto umanitario e in questo luogo possiamo ritrovarci in molti specialmente se riusciamo a superare gli ostacoli dell’appartenenza .
Cosa vorresti aggiungere?
Le Comunità sono fondate sull’acqua bene comune e la loro esistenza non può prescindere da essa.
Le interviste si tengono in cucina, luogo familiare, cuore pulsante della famiglia, dove alle parole devono seguire i fatti, alle ricette devono seguire i piatti. È consuetudine, alla fine dell’intervista, chiedere quali sono i tuoi piatti preferiti?
Preferisco piatti che esaltano stagionalità e tipicità locali , anche nel mangiare si può rafforzare la Comunità e il rapporto tra abitante e luogo .
I piatti che maggiormente , dal mio punto di vista, rappresentano questa miscela di sapori e saperi sono la zuppa di legumi per l’inverno e i pomodori ripieni di riso per l’estate.
Ringrazio e saluto Bengasi Battisti per la sua disponibilità, voglio anche sottolineare come questa rubrica è a disposizione di chiunque voglia esprimere la propria opinione e/o portare nuove discussioni, basta inviare una mail all’indirizzo oppure contattare la redazione.
- Nato a Corchiano nel 1959 Chirurgo d’urgenza all’Ospedale Belcolle di Viterbo.
- Sindaco di Corchiano dal 1993 al 2002.
- Componente del forum “L’acqua di tutti” si impegna fortemente per l’affermazione della gestione pubblica dell’acqua. Impegnato nel forum per la pace contro la guerra e nel forum dei diritti.
- Tra i soci fondatori del’associazione Arnies no profit che promuove progetti di cooperazione decentrata a favore di paesi in via di sviluppo nel campo sanitario.
- Ha partecipato come chirurgo di urgenza a missioni sanitarie nella Repubblica Democratica del Congo, Burundi, Haiti, Costa D’Avorio e Repubblica Centrale Africana con organizzazioni non governative e con medici senza frontiere.
- Tra i fondatori del movimento una Provincia dei Cittadini. Candidato presidente alla provincia di Viterbo nelle elezioni del 2005 a guida di una coalizione formata da Verdi, Rifondazione Comunista e Una Provincia dei Cittadini.
- Eletto consigliere Provinciale e capogruppo Verdi-Provincia dei Cittadini.
- Eletto Sindaco del Comune di Corchiano con una lista civica “Insieme per Corchiano”nel 2006 e riconfermato nel maggio 2011.
- Il Comune di Corchiano ha ottenuto vari riconoscimenti per l’impegno del Governo Locale nei riguardi della sostenibilità e della tutela e valorizzazione dell’ambiente:
- premio nazionale “comuni a 5 stelle” nel 2010
- premio nazionale “città per il verde” nel 2011
- premio “un bosco per Kyoto” nel 2012
- premio “Green Pride Lazio” 2012 per le buone pratiche
- Tra i fondatori del Coordinamento Nazionale Enti Locali per l’acqua pubblica.
- Tra i presentatori dei Referendum per l’acqua pubblica e l’abrogazione del Decreto Fitto Ronchi con il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua.
- Portavoce Nazionale Enti Locali per “l’Acqua bene comune” e la gestione pubblica del servizio idrico.
- Tra i presentatori della proposta di legge di iniziativa popolare per la ripubblicizzazione dell’acqua nella Regione Lazio.

