Oggi nella mia cucina è venuta a trovarmi Francesca Toto. Abbiamo deciso di affrontare un argomento importante per il territorio: turismo e turisti.
Francesca, secondo te cosa significa turismo?
Il turismo significa viaggio, arte, svago, cultura, meta, avventura, mentre, astrattamente si tratta di un servizio, il suo acquisto però si tramuta in percezione, emozione durevole, ricordo, intangibile, untouchable.. ben diverso dal comprare un bene.
La crisi è in tutti i settori, ma puoi spiegare il tuo punto di vista sul perché i numeri del turismo nel nostro territorio siano insufficienti?
Spesso il turismo è possibile ma non ha le corrette vie d’accesso, ove richiede uno sviluppo, questo passa per gli investimenti in marketing prima che dalla vendita, quella è di fatti una fase successiva. Da tempo infatti chi pensa di aprire un’attività turistica e vendere è fallito in partenza. Il turismo passa per lo studio, prima ancora il rispetto, la responsabilità che si ha nei confronti del cliente. Gli investimenti in sviluppo sono legati non solo alla volontà del promotore ed erogatore, ma sono un insieme complesso quindi di aspettative, bisogni contro aspetto e criticità delle nostre cittadine. Criticità, dalle quali si vuole uscire con apprezzabile volontà, e, che purtroppo sono sotto gli occhi di tutti, e, potrebbero essere anche comuni a Ladispoli, Santa Marinella, Bracciano, ed altri piccoli comuni con altissime potenzialità come il nostro, oserei dire come tutta l’Etruria.
Il nostro territorio è indubbiamente terreno fertile di denunce di degrado, il turismo come può essere scintilla?
Sappiamo e conosciamo la realtà dei nostri territori e per questo non intendo annoiare il lettore con la solita lista inerente degrado, ignoranza, incuria. Questa breve analisi verte su quanto attiene il tema turistico. Poiché è l’univo volano che abbiamo, insieme alla solidarietà, per riprendere in mano l’economia micro e macro di una città.
Proviamo a vedere e spiegare con occhi da turista cosa non va?
La prima negligenza tra tutte da segnalare per la pubblica amministrazione è la mancanza di servizi d’accoglienza e trasporto adeguato. Mancanza, che deriva prima di tutto da una non curanza delle aspettative, bisogni, orari di un ospite soprattutto straniero, ma non solo; dalla scarsa preparazione del rito dell’accoglienza.
È cambiata la filosofia del turista in questi anni?
Oramai il flusso turistico in entrata in Italia, e quello nostrano, si spostano verso mete alternative da anni, e , tra queste, vi è una vera e propria “lotta per la sopravvivenza”, in quanto, il turista che qui arriva , non è il solito turista, ma è un viaggiatore che si muove conoscendo già la sua meta, con un budget spesso ridotto, ed estremamente organizzato, senza voler perdere tempo, non si mette né a cercare, né ad aspettare pulmini o apertura PIT.
In pratica un turista preparato che si aspetta di trovare e non di cercare?
Le carenze maggiori sui servizi delle mete alternative, come le nostre, che poi , si ritrovano confinanti a mete d’eccellenza come Roma e Vaticano, sono molteplici, ma quelle più d’impatto, maggiormente percepibili all’occhio ed all’orecchio di un viaggiatore sono la mancanza di servizi efficienti, sia pubblici che privati.
Cerchiamo di andare nel dettaglio, mi pare importante. Iniziamo dalle istituzioni.
Da una veloce analisi delle problematiche in capo alle amministrazioni pubbliche emergono spontanee le difficoltà nella viabilità, l’incuria del verde pubblico, l’inadeguatezza degli orari dei mezzi pubblici, l’insufficienza degli orari d’apertura dei PIT.
I privati, sono preparati, organizzati?
Diversa è l’analisi nei servizi forniti da privati: qui si rasenta la vera e propria incuria. Questo tipo di studio è più difficile da individuare, in quanto fa presupporre una conoscenza approfondita del territorio e dei suoi attori.
Da un’analisi di questo tipo cosa è emerso?
1) Alcuni degli attori turistici non conoscono ancora a sufficienza, la lingua inglese, il nostro territorio poi è molto frequentato sia da anglosassoni che da tedeschi, olandesi e scandinavi. Serve formazione, e ritengo che in uno spirito di massima collaborazione possibile, tale supporto nell’apprendimento di almeno una lingua straniera, l’inglese, debba venire dalla nostra amministrazione.
2) alcuni di coloro che mettono a disposizione posti letto non ha un adeguato standard di sicurezza per l’ospite, non è sensibile alla differenza che c’è tra ospite e cliente, e questo, è facilmente desumibile da alcuni commenti su tripadvisor, booking, expedia, venere, lasciati dai clienti.
Come si possono fronteggiare tali criticità ?
Per quanto riguarda il settore pubblico, solo attraverso l’abbattimento del patto di stabilità, le amministrazioni potrebbero tornare ad investire in viabilità, sicurezza di questa, e, decoro urbano, rispetto delle regole elementari, quindi maggiori controlli di vigili, soprattutto la notte, su orari negozi, su parcheggi riservati. Come presentereste la vostra casa in vendita ad un probabile cliente ? Questo è il parametro sul quale adeguarsi è possibile, ma ci vuole volontà, umiltà, e lavoro.
Per il settore privato, gli interventi possibili sono molteplici, ma, soprattutto potrebbero essere adottati in breve tempo.
A Cerveteri esistono tante eccellenze, tu, i giorni scorsi ti sei fatta promotrice di tavoli di lavoro, senza targhette o gagliardetti, nei quali non ci sia politica, ma solo eccellenze che con la loro esperienza, in uno spirito collaborativo e volontario possano proporre qualcosa e seguirlo con professionalità e dedizione. Cosa proponi tra le tante cose?
Questi, a mio avviso, i risultati di un’analisi attenta sulla quale si può iniziare a lavorare insieme :
Corsi professionali di ospitalità : 1) inquadramento delle esigenze degli ospiti – 2) analisi delle migliorie che potrebbero essere apportate nelle strutture turistico-ricettive con una piccola spesa o degli interventi mirati con una spesa media finanziabile;
Eliminazione delle barriere architettoniche: oltre l’utilità in essere è un modo per dire allo straniero: “ in Italia siamo come nel tuo paese !”
Lezioni a scuola: duplice utilità: 1) far comprendere ai ragazzi che studiano turismo o alberghiero qual è il loro posto in questo campo, la mansione a loro più consona attraverso la testimonianza di esperti che lavorano nel settore, che possano offrire loro una ampia attestazione sui diversi ruoli in azienda, aprendo le loro menti a quello che è realmente il mondo del lavoro; 2) nonché prepararli, con dei racconti che derivano dall’esperienza, a quelle che sono le problematiche dei clienti stranieri che arrivano in Italia;
Nozioni di sicurezza: a volte una porta Rei salva la vita … ed un portafoglio.. in caso di controlli;
Spiegazione ed adozione del codice etico del turismo per tutti gli attori interessati, pubblici e privati.
Questi semplici traguardi possono essere facilmente raggiunti in tempi davvero brevi, inoltre, con l’aiuto di bandi ad hoc , sulla cultura e turismo, si potrebbe sviluppare un’associazione che lavori a questi progetti e li metta in atto sul territorio interessato.
Permettimi Francesca, sinceramente vedo idee chiare, semplici, non voli pindarici. Basilari perché questo territorio sia preso in considerazione da un turismo meno mordi e fuggi. Fossi l’amministrazione non esiterei un attimo nel supportare un gruppo di eccellenza che affronti tutto con l’idea di “fare per bene”!
Rimane la richiesta solita, quel è il tuo piatto preferito?
Il mio piatto preferito sono i calamari ripieni con carciofi cervetrani.
Lo scorso anno l’ho preparato per alcuni amici, così … è stata una bella sorpresa, amici che poi ho portato sia alla Necropoli che al museo. E così oltre le meraviglie della Necropoli, ancora oggi, si ricordano anche i nostri eccezionali carciofi.
Ringrazio Francesca, permettetemi una considerazione: è sempre bello e coinvolgente quando mi capita di vedere passione e competenza!