La candidata Sindaca del Partito Democratico alle ultime elezioni di Ladispoli analizza la situazione politica dei Dem
Silvia Marongiu guarda in maniera approfondita la pesante sconfitta elettorale alle ultime elezioni comunali, dove da candidata Sindaco per il Partito Democratico, si è classificata al terzo posto. Con la schiettezza e l’onestà politica e intellettuale che mai le è mancata, in un’intervista radiofonica ha fatto il punto sul centrosinistra e sul Partito Democratico di Ladispoli, di cui ne è stata una delle fondatrici.
“Ripartiamo con uno spirito di ricostruzione, di ripartenza per cercare di ricominciare a ripartire dopo una grande sconfitta come quella subita – dichiara Silvia Marongiu, attuale Vicepresidnete del Consiglio comunale – ovviamente c’è un percorso di analisi del voto e della situazione attuale che stiamo facendo all’interno del nostro circolo, un luogo in cui si discute ma si mettono in evidenza anche le emozioni oltre che i semplici numeri o il solo contesto politico. Siamo in una fase organizzativa, di coordinamento che vedrà a breve la definizione di un nuovo corso e vedremo se ci porterà ad un congresso o altre situazioni. Siamo in fase di dibattito continuo e costante”
“Quando accadono fatti così eclatanti ci si deve chiedere cosa non ha funzionato all’interno di un partito, andando a ritroso per comprendere come si è mosso l’elettorato e aldilà di coloro che non hanno votato, bisogna chiedersi dove effettivamente questo radicamento del Partito Democratico che ha sempre cercato un percorso di continuità di essere presente nel contesto cittadino è venuto meno e capire dove si è innescato il corto circuito con i cittadini – prosegue la Marongiu – personalmente mi sono messa in discussione, mi sono autosospesa da segretaria e ne sono stata una fondatrice senza mai fare salti da una parte all’altra. Una messa in discussione lunga, che certamente non si esaurirà in pochi incontri ma che penso che dovrà coinvolgere cittadini e dirigenti del partito”.
“Dobbiamo capire cosa non ha funzionato, se la comunicazione, se la campagna elettorale definita da alcuni un po burocrate, ma che in realtà abbiamo cercato di affrontare dando risposte tematiche, senza andare a degli scontri, ma parlando di temi, di turismo, di sanità, di Pnrr, di comunità energetiche, di urbanistica, continuando a mantenere il rapporto con i quartieri e dare risposte alla città – conclude la Marongiu – dopo uno strappo simile con l’elettorato si riparte dalle fondamenta, si ritorna ad affrontare la piazza, i cittadini, non solo come è stato fatto in campagna elettorale ma facendo in modo che gli iscritti e militanti tornino ad essere presenti in tutti i settori cittadini, ascoltando e continuando ad ascoltare e facendo iniziative concrete che coinvolgano i cittadini, perché la democrazia va rigenerata e per rigenerarla serve coinvolgere quella parte rimasta dormiente che non si è sentita accolta. Noi abbiamo cercato di dare delle risposte, se non ci siamo riusciti, dobbiamo fare un lavoro ancora più complesso, anche comunicativo e fare in modo che tutte le attività che si svolgono in Consiglio possano arrivare ai cittadini”.
