La “carovana” dei ciclisti scozzesi per la raccolta fondi contro la Sla ospite della Old Rugby: pranzo insieme e scambio di omaggi
Da Edimburgo a Roma in bici, 2.800 km per raccogliere fondi nel mondo ovale toccando le capitali del Sei Nazioni e ricordando un rugbista come Doddie Weir, nazionale scozzese oltre British & Irish Lion che di Sla è morto ma che ha lasciato la sua fondazione.
E proprio nel suo ricordo, una carovana di una ventina di ciclisti è partita da Edimburgo il 28 febbraio con sé il pallone con cui si giocherà Italia-Scozia del Sei Nazioni all’Olimpico.

Nel viaggio iniziato a Edimburgo e che ha visto le tappe del Milliennium Stadium di Cardiff, Twickenham di Londra e lo Stade de France di Parigi e poi il Principato di Monaco dove il principe Alberto ha apposto la sua firma regale sul pallone. Infine la via Aurelia da Ventimiglia che porta direttamente nella Capitale. Nel mezzo alcune soste sui terreni ovali italiani e il pranzo a Civitavecchia offerto dagli Old Rugby Civitavecchia.

Il pallone che la Federugby ha spedito in Scozia per essere firmato e riportato poi al Foro Italico è rimasto nelle mani di Marcello Cuttitta che ha fatto da tramite per l’iniziativa.
L’accoglienza dei rugbisti canuti è stata calorosa nella club house dedicata a Sergio Buso con lo scambio in inglese molto fluente, doni compresi.
A parlare il rappresentante in tartan Rob Wainwright: “Il viaggio è stato lungo, con le tappe che ci hanno visto dormire nelle club house o nelle palestre delle società di tutta Europa.
Finora abbiamo raccolto 555mila sterline (oltre 650mila euro, ndd) avvicinandoci all’obiettivo fissato di 600 mila. quanto raccolto verrà girato alla Fondazione Weir che poi li destinerà alla ricerca e alle cure contro la Sla come voleva Doddie”.