Cna, Fiorentini: "Dolci di Carnevale, la qualità artigianale paga" • Terzo Binario News

Cna, Fiorentini: “Dolci di Carnevale, la qualità artigianale paga”

Feb 19, 2023 | Civitavecchia, commercio, enogastronomia, Sindacati, Viterbo

Il giro d’affari di frappe, castagnole e altri dolci del periodo è cresciuto del 20% in due anni

Seicento milioni di euro. A tanto ammonta il giro d’affari dei dolci di
Carnevale. Un mercato in costante aumento, che in due anni è cresciuto
del 20 per cento. A rilevarlo, una indagine condotta da CNA
Agroalimentare tra i suoi associati di tutta Italia. Insomma, si potrebbe
dire, a Carnevale ogni frittella vale.
I pasticcieri e gli altri operatori della filiera associati a CNA
Agroalimentare, e coinvolti nella indagine, non sono d’accordo però con
questo motto. “C’è frittella e frittella e quella degli artigiani ha un altro
gusto e anche altri effetti sulla salute”, è la spiegazione unanime. Tanto
che un numero crescente di consumatori si sta rivolgendo a questi
autentici presidi dei prodotti tipici.
“Il trend positivo – dice Ermanno Fiorentini, presidente dell’Associazione
Provinciale Panificatori e Pasticceri di Viterbo, aderente a CNA – lo
riscontriamo anche nel nostro territorio. Tutte le pasticcerie stanno
lavorando. A conferma che la qualità artigianale paga”.
Ma quali sono i dolci di Carnevale più amati e comprati nelle pasticcerie e
nei forni diffusi da un capo all’altro del nostro Paese? In testa, senza rivali,
le chiacchiere nelle loro varie denominazioni, e declinazioni, locali.
Chiacchiere appunto in Lombardia, Piemonte, Campania, Sicilia e quasi
tutto il Mezzogiorno. Frappe nel Lazio. Cenci in Toscana. Bugie in Liguria.
Ciarline in Emilia. Fiocchetti in Romagna. Crostoli in Friuli Venezia Giulia.
Fritte secondo la tradizione, al forno per i salutisti, magari bagnate nella
cioccolata per i golosi, valgono due terzi del mercato.

La cottura delle castagnole, sopra al titolo frappe o chiacchiere


Alle spalle delle chiacchiere – delle frappe, nel nostro caso – ormai
diventate il dolce nazionale di Carnevale (un po’ come il panettone a
Natale o la colomba a Pasqua), emerge la cucina di territorio nella sua
estrema varietà con numerosi prodotti tipici.
“Nelle nostre realtà – continua Fiorentini – i prodotti della tradizione più
richiesti sono le zeppole, la castagnola classica oppure ripiena di crema o
ricotta o cioccolato, ma anche i ravioli con la ricotta, spesso bagnata
nell’alchermes, così come gli struffoli”.
Non si può rinunciare al gusto dolce della tradizione del Carnevale.