Civitavecchia, i tassisti alla controffensiva verso il Pincio: "Impugnemo il regolamento" • Terzo Binario News

Il regolamento dei taxi vedrà la luce solo dopo il vaglio dell’Art e, dopo il passaggio in consiglio comunale, di ricorsi pressoché sicuri. È ancora lungo il cammino che porterà alla regolamentazione del settore, almeno stando ai diretti interessati ovvero i tassisti.

Il giorno dopo la convocazione della Commissione Consultiva, andato deserto per mancanza del numero legale, serve per capire le mosse delle prossime settimane. L’impressione è che, per una serie di ragioni, il brodo si allungherà di mesi e non è neanche escluso che la grana passi per le mani della prossima Amministrazione. Visto che fra licenze prima emesse e poi ritirati, ricorsi presentati e poi ritirati sono trascorsi tre anni senza che nel settore tornasse un minimo di ordine. La questione infatti riguarda sì le auto bianche ma si intreccia anche con quella dei noleggi con conducente, tanto che alla riunione di martedì erano stati convocati anche i loro rappresentanti. “Senza uno studio approfondito sul settore – spiega l’avvocato Arturo Grasso, legale di alcuni autisti civitavecchiesi – l’autorità regionale dei Trasporti non darà mai un parere favorevole. Già ha tirato le orecchie al Pincio per non aver considerato nello studio le vetture rientranti nel territorio di Città Metropolitana, figuriamoci se è stata effettuata un’analisi nel frattempo. Anzi, proprio per capire quali fossero i flussi in città si era proposto di sperimentare un’app per un anno così lo studio, di per sé costoso se commissionato a un’agenzia specializzata, sarebbe stato effettuato e con un colpo solo si sarebbero risolti tre problemi, compreso quello della centrale operativa e il contenimento delle spese. Invece niente, l’assessore ai trasporti Enzo D’Antò si è solo preoccupato delle questioni legate agli ncc, delle cinquanta licenze che vole emettere, trascurando i taxi. Anzi, dimenticandosi completamente delle licenze stagionali, l’unico vero mezzo per garantire il servizio pubblico. Non escludo affatto l’impugnazione del regolamento, se e quando mai dovesse prendere forma. I ricatti non ci piacciono” conclude Grasso.

Pubblicato venerdì, 19 Ottobre 2018 @ 06:17:24     © RIPRODUZIONE RISERVATA