Bracciano, lettera aperta al sindaco sul sondaggio per la ztl • Terzo Binario News

“Per come è formulata la domanda del sondaggio, non vi è modo di dare risposta consapevole, in quanto esso è privo dei contenuti indispensabili per esprimere opinioni un minimo razionali.

Il comune non può fare il giocatore di poker e proporre un “buio”, o se preferite, mettere “il carro avanti ai buoi”;
manca infatti, qualsivoglia pianificazione e indicazione per la gestione di una eventuale chiusura ed altrettanto per una eventuale apertura. Per la chiusura parziale il buio è assoluto. Come si fa a chiedere ai cittadini opinioni su cose di cui nulla conoscono?
Per ogni possibilità indicata, dovrebbe esistere una proposta di piano, che interessi parcheggi, modalità di accesso, carico e scarico, sicurezza della viabilità in particolare per le emergenze, sicurezza in generale per le persone e le cose, ecc.
Prima di assumere la decisione di un sondaggio totalmente vuoto di contenuti, come quello proposto, sarebbe stato opportuno stabilire un incontro informativo con i diretti interessati, cioè gli abitanti del centro storico, che comunque sarebbero gli unici a subire, in ogni caso, le dirette conseguenze di qualsiasi decisione venisse presa;
cittadini che vivono in centro storico, che sono in netta minoranza rispetto alla popolazione complessiva del Comune, e quindi troverebbero sulle proprie spalle decisioni altrui, probabilmente dettate dalla mancata conoscenza delle situazioni oggettive dei luoghi e possibile scarsa empatia e immedesimazione nelle necessità e problematiche altrui.
Sul sito del comune di Bracciano non sono riuscito a reperire nulla che riguardasse i dubbi dianzi espressi. (Forse non sono capace di cercare?)
Presso l’u.r.p. del comune stesso, mi è stata fornita una piantina che già alla prima vista è apparsa fatta ed ancor peggio, pubblicata (sono gentile) da persone colpevolmente distratte e non interessate alle incombenze cui devono attendere.
Si sono resi conto, tali signori che due dei tre accessi pedonali indicati, sono di fatto inagibili?
Il primo sarebbe tramite il ponte di legno che attraversava il “Fossaccio”, ponte che da anni è crollato.
Il secondo dal belvedere della Sentinella, attraverso uno stradello scosceso, in terra e sassi, più somigliante ad una forra, con pendenza impossibile e di fatto impraticabile.
In conseguenza la domanda da porsi è: chi parla di centro storico ed ha la presunzione di fare proposte o progetti su di esso, lo ha mai visto? (non voglio dire vissuto?).
Ci si rivolge direttamente ai cittadini perché si è privi di idee e di conoscenze?
Mi piace ricordare che nella nostra democrazia vige il principio di delega: i cittadini decidono da chi vogliono essere governati ai vari livelli (Stato, regioni, comuni);
le leggi determinano i doveri, i diritti ed i limiti, nonché le materie di competenza, per ciascuna funzione.
In parole povere: le elezioni servono a stabilire chi debba prendere decisioni per la collettività, su specifiche materie.
I comuni hanno il compito della pianificazione del territorio, non delegabile direttamente ai cittadini.
I referendum sono una meritoria azione di democrazia, ma devono riguardare argomenti non solo definiti e delimitati, ma anche ben conosciuti da coloro che devono votarli.
Facile, per ottenere il favore popolare, rivolgersi alla “pancia” delle persone, evitando attentamente che se ne possa occupare la “testa”.
L’operazione che si cerca di effettuare, farebbe ricadere eventuali scelte sbagliate o che si dimostrassero successivamente impopolari, in capo ai cittadini stessi e non su chi amministra e avrebbe l’obbligo come dicevo, della pianificazione territoriale.
“Bello vincere facile!” Come cita una nota pubblicità.
La maggioranza dei braccianesi conosce il centro storico solo perché partecipa a qualche avvenimento o manifestazione che ivi ogni tanto si svolge, o nella migliore delle ipotesi, perché fa una passeggiata al belvedere o viene a cena o a bere in qualche locale. Nulla di più.
In ogni caso, per chi non se ne fosse accorto (e chi propone questo cosiddetto “referendum” non sembra averlo fatto), la chiusura del centro storico (Z.T.L.), esiste già, ma è del tutto vanificata dalla totale mancanza di controllo, nonostante le ripetute segnalazioni da parte dei residenti, avallate anche da documentazioni fotografiche.
L’unica novità, in tal senso, sarebbe la chiusura di piazza Mazzini, regno di ristoranti, bar, turisti e parcheggi, che ne degradano irrimediabilmente l’immagine.
Quali provvedimenti di tutela, abbellimento e salvaguardia sarebbero in programma per questa piazza e per il restante centro storico? Mistero! Esistono anche solo ipotesi progettuali? Mistero!
A tale proposito, da molto tempo sembra che il centro storico sia divenuto la “sala giochi” non solo per i braccianesi ma anche per gli abitanti dei comuni limitrofi, con le conseguenze già lamentate più volte, afferenti agli schiamazzi notturni, agli atti di vandalismo, ai pericoli derivanti dall’incontro, in particolare notturno, con persone molto agitate, spesso aggressive e fuori di controllo.
A chi sarebbe demandato l’ordine pubblico e la sicurezza, come si diceva in precedenza, in particolare nelle ore notturne e nei fine settimana, visto che la polizia urbana alle ore 20.00 cessa il proprio servizio e i carabinieri, quando chiamati, giungono con tale ritardo da rendere del tutto inutile l’intervento, giustificando il ritardo, con l’asserzione che vi è una sola pattuglia per tutto il territorio di competenza.
Per il momento mi limito, astenendomi da ulteriori considerazioni molto più puntuali, precise e documentate, per brevità.
In attesa di risposte….
Cesare Micocci

Pubblicato domenica, 17 Novembre 2019 @ 20:29:35     © RIPRODUZIONE RISERVATA