“Non c’è l’acqua a Ladispoli, tante le famiglie che tornate dal mare si lamentano perché non riescono neanche a farsi una doccia.
In questo ultimo periodo tante sono state le segnalazioni che ho ricevuto da parte di cittadini di Ladispoli sul problema carenza idrica” afferma il guerriero della destra mai domo, che continua ad essere riferimento di tanti cittadini che hanno bisogno di un Ardita politico pronto a combattere le ingiustizie e la cattiva politica.
“I disservizi idrici della città sono solo colpa di Acea o anche della politica locale che in questi ultimi anni ha permesso l’abbattimento di numerose villette nelle vie centrali di Ladispoli per rimpiazzarle con palazzi, senza preoccuparsi di fognature e condutture dell’acqua idonee a garantire i servizi minimi ai nuovi residenti? Ci credo poco – continua il rappresentante di Fratelli d’Italia – se non ricordo male nel periodo in cui io ricoprivo il ruolo di Presidente della Commissione Urbanistica , tutto questo cemento non veniva approvato, e in me non trovano il consigliere silenzioso che diceva sempre si, buono solo ad alzare la manina a comando, sempre, se non ricordo male, un piano di lottizzazione dovrebbe prevedere contestualmente la realizzazione delle opere primarie e secondarie come servizi e fognature, cosa che troppo spesso trova la politica molto distratta, mentre dovrebbe essere dovere di chi siede in consiglio e in commissione vigilare su quelli che sono dei servizi minimi da garantire alla popolazione.
In questo ultimo periodo una domanda mi è sorta spontanea a proposito della carenza idrica di Ladispoli, perché a neanche cinque chilometri da noi cioè a Cerveteri d’estate non si avverte la carenza d’acqua mentre nella nostra città è un problema cronico?
Oggettivamente il cemento gettato su tutte le aree verdi di Ladispoli da Torre Flavia alle zone limitrofe del Bosco di Palo alle terre dei Monteroni, nelle aree verdi ed agricole di Cerveteri non si è gettato tutto il cemento che si è visto a Ladispoli, nascono palazzine come funghi nel centro di Ladispoli dove prima c’erano piccoli villini da un piano.
Sempre se non ricordo male – conclude Ardita – nel programma elettorale del 2017 della coalizione di centrodestra Il sindaco Grando aveva preso un impegno forte, tanto da farne un suo cavallo di battaglia dimostratosi poi allo stato dei fatti un pony, oltre che con i suoi elettori con tutti cittadini di Ladispoli, di voler essere il sindaco dl “No al Cemento” e il sindaco del “No ai piani integrati” nei suoi sette anni di governo della nostra città ha calato la maschera dimostrando di fare tutto il contrario di ciò che aveva promesso per la sua elezione.
Spero che in futuro si torni a fare una politica che mette al centro del progetto l’amore per il bene comune e l’amore della propria città, si volti pagina su una cattiva politica, che negli ultimi 20 anni ha coinvolto tutti i colori politici con maggioranze promiscue dove non si comprendeva chi era la maggioranza e chi era l’opposizione, in democrazia è buona pratica che chi vince le elezioni governi e chi va all’opposizione controlli l’operato della maggioranza, condividendo giustamente in alcuni momenti su temi fondamentali, opere pubbliche o interventi fatti nell’interesse della città, ma la prepotenza politica di sedere tutti sullo stesso tavolo in barba a quello che hanno indicato i cittadini che democraticamente hanno scelto un vincitore e un vinto senza che nessuno rappresenti l’opposizione è un qualcosa che non condivido, è un modo di pensare che è stato già sconfitto dalla storia e abbandonato da tempo per il bene e la crescita di una città e dei suoi cittadini, io voglio continuare a credere in Ladispoli e nella forza della gente nel liberarsi di questa politica malata, per il futuro dei nostri figli e nipoti “I dream Ladispoli free and green”.
Giovanni Ardita ex Presidente Commissione Urbanistica Ladispoli