L’assise presieduta da Landi ha ritenuto che, contro la proroga per Torre Nord fino al 2028 suggerita dall’on. Battilocchio, debba esprimersi prima Civitavecchia
“Martedì scorso, ho partecipato e sono intervenuta al Consiglio comunale di Allumiere” così scrive Sharon Csarminelli, consigliera comunale del Pd a Tolfa. Che racconta:
“Si è scelto di NON schierarsi contro la proroga del carbone al 2038, contenuta nell’odg a firma Battilocchio.
La richiesta di modifica del PNIEC, contenuta nell’odg e letta in aula dal dott. Mocci, parla chiaro: “assicurare la continuità produttiva” che in italiano può significare solo una cosa: continuare a bruciare carbone. Altro che raffreddamento.
Nel frattempo, le 28 proposte di riconversione industriale già presentate al Ministero e di cui non abbiamo più notizia, rischiano forse di essere cancellate, superate o ignorate se aspettiamo 13 anni?
Così come le possibilità occupazionali derivanti dai nuovi impianti.
E mentre ci si aspetterebbe almeno un dibattito serio, i consiglieri di maggioranza senza nessuna argomentazione e, apparentemente, senza nessuna posizione autonoma, solo con scuse e giri di parole, hanno votato contro la mozione.
La maggioranza sembra essersi nascosta dietro l’ODG (Ordine Di Gigi), dietro l’alibi che “deve esprimersi prima Civitavecchia”.
Durante il mio intervento, ho detto chiaramente cosa penso e cioè che L’on. Battilocchio, cittadino di Tolfa ed eletto in questo territorio, con i voti di questa terra, ha una responsabilità politica doppia, da parlamentare e da concittadino. Speravamo fosse in aula a guardarci negli occhi ed a spiegarci.
Intanto Cerveteri ha approvato la medesima mozione presentata ad Allumiere.
Aspettiamo di vedere cosa succederà a Tolfa, dove spero di vedere partecipazione e dibattito. Almeno stavolta.
Perché non si può dire “non lo sapevamo”.
Vent’anni fa si poteva fingere di non conoscere gli effetti del carbone. Oggi li vediamo ogni giorno: sulla salute, sull’ambiente, sulla qualità della vita.
E non ci bastano le parole del Ministro che parla di accensione solo in caso di emergenza…perché le “emergenze sociali, economiche e geopolitiche ” sono dietro l’angolo e saranno il motivo per cui si potrà sempre prorogare ancora.
È ora di reagire.
Chi ha responsabilità istituzionale ha già scelto da che parte stare.
Adesso tocca ai cittadini: mobilitarsi, partecipare, pretendere una politica all’altezza del proprio territorio.
Il carbone doveva chiudere nel 2025.
Tutto il resto sono bugie, retorica e interessi di pochi sulle spalle di tutti”.
