Chiesto un incontro urgente con la Direttrice Maria Rosaria Marino
Da mesi ormai, serpeggia malcontento nelle corsie dell’Ospedale San Paolo di Civitavecchia. Il senso di precarietà e la paura del futuro continuano infatti a tormentare gli operatori ausiliari a causa di un cambio di appalto che, oltre a non essere necessario, sembra addirittura inconcepibile, dato che un ricorso legale è ancora in corso e l’esito verrà discusso soltanto il prossimo dicembre.
La situazione è davvero allarmante e diversi dipendenti della cooperativa che lavora per l’ospedale si trovano ora costretti a combattere una battaglia che, secondo loro, non sarebbe nemmeno dovuta iniziare.
“Perché – si chiede e il personale – cambiare l’appalto adesso? Perché non aspettare l’esito del ricorso, che potrebbe annullare la decisione? Un appalto a ribasso, come quello in discussione, non è mai la risposta per un servizio pubblico essenziale. Significa meno ore di lavoro, minori stipendi e una qualità del servizio che rischia di collassare”.
“Non possiamo essere sempre noi – rimarcano i lavoratori, gli stessi che hanno deciso di presentare il ricorso collettivo – a pagare le conseguenze di queste gare al ribasso. Peraltro, in un sistema dove la sanità è già sotto pressione, l’ultima cosa di cui c’è bisogno è una riduzione delle risorse e del personale. Eppure, proprio questo sembra essere l’orizzonte tracciato dal nuovo appalto. Una riduzione delle ore lavorative, un abbassamento degli stipendi e, cosa ancor più grave, il rischio di essere trasferiti in altre strutture lontane dalla propria realtà lavorativa, dalla propria vita.
Ma noi siamo cresciuti qui, professionalmente e umanamente. E qui vogliamo rimanere. Lo diciamo con voce ferma e chiediamo un incontro urgente con il nuovo Direttore Generale, Dottoressa Maria Rosaria Marino, per discutere su una situazione che è rimasta fin troppo sospesa. Se le nostre richieste i non verranno ascoltate, non c’è dubbio che lo sciopero diventerà l’unica strada percorribile. Un’azione di protesta forte, ma inevitabile, dato il contesto di incertezze in cui da tempo stiamo vivendo”.
Il personale ausiliario
