Il fabbisogno di energia elettrica scende a –1,1% nei primi cinque mesi del 2025
Il 2025 si apre con un rallentamento nella domanda di energia elettrica. Nei primi cinque mesi dell’anno, il fabbisogno nazionale si è attestato a 125 miliardi di kWh, segnando un calo dell’1,1% rispetto allo stesso periodo del 2024. È quanto rileva Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione elettrica italiana.
Nel solo mese di maggio i consumi si sono fermati a 24,2 miliardi di kWh, registrando una diminuzione del 2,7% su base annua. Tuttavia, corretto per gli effetti di calendario e per le temperature, il calo reale risulta più contenuto: -1,8%. Il mese, infatti, ha avuto un giorno lavorativo in meno rispetto al 2024 e temperature medie più basse di 0,6°C, che hanno ridotto la necessità di raffreddamento degli ambienti.
La contrazione ha riguardato tutto il territorio nazionale, con un calo del 3,1% al Nord, del 3% al Centro e dell’1,6% al Sud e nelle Isole. Un dato che si discosta nettamente da quello del 2024, quando il fabbisogno elettrico era cresciuto del 2,2% sul 2023, trainato da un’estate eccezionalmente calda e dal conseguente aumento dell’uso di climatizzatori.
Oltre al clima, a influenzare i consumi intervengono anche fattori strutturali e tecnologici. Come evidenzia la guida di Acea Energia, una delle principali cause di spreco è la dispersione di corrente, che si verifica soprattutto in presenza di impianti elettrici obsoleti o mal isolati. Questo tipo di inefficienza è spesso difficile da percepire, ma può incidere significativamente sulla bolletta.
Altri elementi che aggravano i consumi includono l’utilizzo prolungato di climatizzatori in abitazioni con scarsa coibentazione, la presenza di elettrodomestici datati e l’inefficienza dei sistemi di riscaldamento. Anche guasti non rilevati all’impianto elettrico possono causare perdite continue e non immediatamente visibili.
In controtendenza, cresce il numero di famiglie che adottano misure orientate all’efficienza: dalla sostituzione degli elettrodomestici con modelli di classe energetica avanzata all’installazione di impianti fotovoltaici, fino all’impiego di soluzioni smart per il monitoraggio dei consumi in tempo reale.
Questa evoluzione, sostenuta da una maggiore consapevolezza ambientale e dal desiderio di contenere i costi energetici, sta contribuendo a ridurre gradualmente la domanda elettrica, segnando un passo concreto verso una gestione più sostenibile dell’energia domestica.