Abbiamo incontrato le rappresentanze sindacali de3 lavorator3 di Poste Italiane, SLC CGIL, SLP CISL e UILPOSTE E ci siamo confrontati sul decreto con cui il Consiglio dei Ministri ha deliberato la privatizzazione di un’ulteriore quota azionaria di Poste Italiane.
Ci risiamo: ancora una volta si fa cassa a breve termine su un servizio pubblico universale, senza riguardo per la collettività e per i lavoratori e senza neanche un ritorno economico a lungo termine.
Sono almeno trent’anni che i Servizi Pubblici vengono smontati pezzo per pezzo e ceduti al mercato e alla finanza: sanità, istruzione, trasporti, energia, e ora di nuovo i servizi postali.
Che cos’è un servizio pubblico è bene ricordarcelo, innanzitutto noi, tutte e tutti: è un servizio che va garantito indipendentemente dal reddito, indipendentemente dal luogo in cui si vive, a cui tutt3 hanno diritto di accedere con lo stesso livello di qualità, ed è un servizio di cui si fanno carico i poteri pubblici. Le Poste Italiane, raggiungono chiunque, sia che viva in città sia che viva da solə in un luogo sperduto, e nei piccoli centri garantiscono a cittadine e cittadini anche i servizi dell’anagrafe comunale.
Il gruppo Poste Italiane è un gruppo con utili di bilancio consolidati i cui dividendi alimentano le casse dello Stato in maniera significativa: vendere per fare cassa rinunciando a guadagni che sarebbero superiori è incomprensibile, a meno che non si tratti di una cessione ideologica di azienda pubblica al mercato privato, agli hedge fund che italiani non sono, che ragionano solo e soltanto in ottica finanziaria. Il patrimonio di informazioni e di rapporti che Poste Italiane intrattiene in maniera capillare con cittadine e cittadini italiani è strategico e delicato, ed è attraverso le poste che i risparmi di milioni di cittadini finiscono in Cassa e Depositi e Prestiti, la cassaforte attraverso cui lo Stato partecipa agli investimenti pubblici. Il Governo recita la retorica dell’italianità e della difesa dei confini e svende gli asset che garantiscono i pubblici servizi.
3 oltre 100000 lavorator3 del gruppo e le loro organizzazioni sindacali chiedono al Governo di non impoverire cosa questo patrimonio comune al quale contribuiscono ogni giorno: la logica di gestione di qualsiasi hedge fund straniero produrrà ancora frammentazione, precarizzazione e svalutazione del lavoro, riduzione della sicurezza sul lavoro e dei livelli salariali!
Saremo, nelle piazze e nelle istituzioni, al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori di Poste Italiane per dire no ad un’altra inutile e dannosa privatizzazione
Sinistra Italiana Roma Area Metropolitana
Sinistra Italiana Lazio
