“Bracciano sembra abbia scelto la vocazione turistica, ma a quanto pare, manca totalmente uno straccio di programmazione: tutto è affidato all’iniziativa privata, meritevole, ma quanto mai improvvisata…a volte addirittura sgangherata!. Esistono progetti che abbiano un filo conduttore?
Si parla, in questi giorni, dell’avvio di un Albergo Diffuso che interesserebbe un gran numero di abitazioni del Centro Storico: bene, anzi, molto bene!
Quello di Trevignano sembra funzionare alla grande… Si spera semplicemente che tutto avvenga nel rispetto delle regole e che qualcuno, in alto, attivi i dovuti controlli: mi riferiscono che i lavori “fervono”, ma i cartelli latitano…..
Inutile ricordare che quasi tutte le abitazioni del Centro Storico, presentano peculiarità che richiedono grande attenzione e qualora gli interventi non fossero adeguati, potrebbero comprometterne la stabilità strutturale (già accaduto nel recente passato..)
Noi però, abbiamo già un albergo, pardon, Ecoalbergo (!) proprio sulla piazza del castello, ristrutturato (su un contratto, forse, di comodato d’uso) con fondi europei, se ben ricordo, richiesti dall’Ente Parco, cioè con soldi della comunità. Perché é stato costantemente chiuso? A chi provava a prenotare, già nel periodo antecedente il Covid, veniva risposto che le stanze erano tutte occupate (esperienza personale e non solo!). Niente di più lontano dalla realtà! Oggi, a chi telefona, rispondono che, dopo il Covid, non ha ripreso attività!
E’ già scaduto il rapporto di “collaborazione” con la proprietà del castello? Mi pare dovesse durare 20 anni…sbaglio?
Che mistero c’è in questa faccenda? Che fine faranno i soldi spesi per avere una struttura ricettiva centrale e, vista la posizione, prestigiosa, ?
Questa cartolina la dedico al nostro sindaco che, credo, nella sua veste di primo cittadino, ma anche di dipendente del Parco, sia proprio la persona più adatta a far chiarezza! Gradirei un suo riscontro…..
-Cartolina n.8
Fra i tanti problemi del C.S. di Bracciano, quello più grave è che gli abitanti, dopo anni di lotte contro amministrazioni sorde o tracotanti, appaiono demotivati, rassegnati….
C’è stato un tentativo di costituire un comitato che si facesse carico di affrontare le varie tematiche, che sono tante! E’ stata spesa una ragguardevole somma per denunciare, tramite un avvocato (anzi due!), la situazione a tutti gli organi competenti: nessuna risposta!
Per il volere e la responsabilità di alcuni, però, il progetto di un comitato con tanto di statuto, non solo non è andato in porto, tipo “questo matrimonio non s’ha da fare”, ma oggi siamo nell’impossibilità di dialogare con le istituzioni in indirizzo, con una voce sola, visto che il ricorso è stato firmato da tanti, ma singolarmente! “Comitato liquido” dicevano(sic!)…Mi ero fermamente opposta a questa follia, ma “nemo profeta in patria “! Non solo, ma questo mio dissenso (tipo: non infastidire il conducente) mi è costato attacchi vigliacchi proprio da chi ha platealmente fallito nei tempi, nei modi, negli obiettivi!
Questa è la cartolina più triste, ma anche quella più significativa e la dedico a tutti gli abitanti di Bracciano che appaiono pavidi nell’intraprendere azioni in contrasto con le autorità, titubanti ad esercitare i loro diritti (che, pian, piano, di fatto, perdono) o occupati in diatribe personali che a nulla servono per costruire una comunità coesa e responsabile!
P.S. Per serietà personale, ho documentazione scritta e fotografica di quanto denunciato nelle varie “cartoline”, ma non rientra nella mia etica esporla a danno dei singoli; la mia lotta (quanto mai isolata), semmai, é da interpretare contro un costume sociale malato che, tutti insieme, avremmo il compito di migliorare!
Ancora una cosa: se mai si appurasse che, l’incendio delle due automobili, avvenuto il 6 novembre scorso, è legato a fatti o persone del C. Storico, verrebbe a significare che i nostri allarmi sui fatti e sul clima di prepotenza e intimidazione che gli abitanti respirano da alcuni anni, era altamente giustificato! Parleranno i nostri amministratori?
Con speranza…”
Anna Orsini