Una abitante del quartiere prende a esempio quanto accade quotidianamente, con i rifiuti abbandonati
“Prendo ispirazione dall’ orribile fatto di cronaca accaduto ieri a Roma nella borgata Fidene, da alcuni giornalisti definita come “lite condominiale”.
Uscendo di casa, constato l’ennesimo scempio con pattume di vario genere ed addirittura la beffa di alcuni che hanno depositato una serie di sacchi celesti accuratamente chiusi ed allineati come se il casotto posto all’ingresso fosse deputato ad essere la discarica del nostro “ameno” quartiere.
Orbene, prendendo in prestito una frase di un giornalista che stimo molto, dico che le persone andrebbero disciplinate ed aggiungo che il rispetto e la buona educazione prescindono da un pensiero politico.
Lo dico con cognizione di causa, nel meraviglioso terzo tempo della mia esistenza figlia di un democristiano doc ed io con un cuore che ha sempre battuto laddove l’anatomia voglia che si collochi.
Abito all’Olmetto da 20 anni e quando acquistai la mia casa sembrava che all’indomani avremmo avuto strade, illuminazione e tutto quello che rende un quartiere civile ed invece a tutt’oggi il degrado regna sovrano anzi, aumenta quotidianamente.
Colpa certo delle varie amministrazioni che si sono succedute ma, riprendendo il discorso iniziale, secondo il mio modesto parere, l’educazione civica prescinde dai giochi di potere, posso vivere in uno posto da mille e una notte ma se lo zozzone che butta la “monnezza” o il cafone che “spara” la musica a 10000000 decibel (cito un esempio a caso…) continua imperterrito ad infischiarsene… non si può certo attribuire la responsabilità a terzi e mi sembra aberrante pensare solo di ritornare a punizioni antiche tipo la legge del taglione.
Così parlò il cavaliere nero…”
Associazione Quartiere Olmetto