Ladispoli, convegno antimafia alla biblioteca Impastato dell'associazione Libera • Terzo Binario News

Ladispoli, convegno antimafia alla biblioteca Impastato dell’associazione Libera

Giu 30, 2018 | Cerveteri, Comune, Ladispoli

“Il radicamento sul territorio è la nuova frontiera della piovra i cui tentacoli mafiosi provano ad infiltrasi fin nelle pieghe più nascoste della società, secondo il “modello Scampia”. E’ un fenomeno, una sorta di agenda sociale spuria, che interessa soprattutto le province di Roma, Latina e Frosinone mentre Rieti e Viterbo sono oggetto di altre “strategie”.

Un dato allarmante, quello del radicamento, emerso durante il convegno promosso dall’Associazione Libera, “Le mafie nel Lazio e nel nostro territorio – terzo rapporto regionale”. Convegno che ha premiato Libera con un successo di pubblico, tra cittadini e associazioni, che ha poi dato vita ad un brillante dibattito. Sabato mattina, 30 giugno, con una giornata che invitava alla spiaggia, la Biblioteca Comunale Peppino Impastato ha fatto straordinariamente l’en plein. Il matinèe è iniziato con Federico Pederiva nel ricordo di Aldo Piersanti la cui memoria è ancora oggi il punto fermo e di riferimento del popolo solidale del nostro comprensorio. Al tavolo i relatori Antonio Di Terlizzi Vice Capo Centro Operativo della DIA di Roma – Giampiero Cioffredi Presidente dell’Osservatorio sicurezza e legalità della Regione Lazio – l’Assessore alle politiche sociali di Ladispoli Lucia Cordeschi – il vice Sindaco di Cerveteri Giuseppe Zito. L’impianto del convegno si è basato sul volume “Terzo rapporto Mafie nel Lazio” edito dalla Regione; un testo di 290 pagine, suddiviso per argomenti e che raccoglie tutto il lavoro svolto negli ultimi anni dalla Magistratura e dalle Forze dell’ordine in raccordo con l’Osservatorio Tecnico Scientifico per la Legalità e Istituzioni dello Stato. “Questo documento – dichiara il Presidente Nicola Zingaretti – costituisce uno straordinario strumento di lavoro e di analisi del fenomeno mafioso nel Lazio. Uno studio che consente di analizzare le dinamiche, gli interessi, le diverse componenti che agiscono nella nostra regione e il grado di penetrazione degli affari delle mafie nei vari territori. Un’aggressione continua alla libertà e alla vita civile e – come si evince anche da questo ultimo rapporto – un potere oscuro in grado di assumere tante diverse facce e con una notevole capacità mimetica”. E bisogna difendersi non solo con la repressione ma con una mobilitazione civile e culturale “e quindi mettendo in campo azioni concrete” per creare gli anticorpi soprattutto nei giovani. La mafia si combatte anche “portando sviluppo nei luoghi più fragili, quelli più vulnerabili e quindi aggredibili dalle bande” è l’impegno di Zingaretti. Il piatto forte del business malavitoso, diversificato, è il traffico degli stupefacenti: le 100 piazze romane h 24 dello spaccio (internazionale) ad esempio sono la punta dell’iceberg del radicamento. “Attorno alle piazze ruota una moltitudine di umanità povera, emarginata, che percepisce, arrotondando le magre entrate, piccole somme come magazzinieri, oppure con funzioni di sentinella,” o altre mansioni all’apparenza innocue. La piovra punta addirittura al consenso sociale dando una mano nei problemi cittadini ( riparazioni o altro di strutture pubbliche) con rapido intervento dei propri “volontari. Questa forma di radicamento può provocare la mutazione sociale di interi quartieri”, è il grido d’allarme. Nel testo del Terzo rapporto sono elencati i nomi dei vari clan sconfitti, caduti nelle maglie della legge e i beni confiscati, restituiti alla collettività con funzioni sociali. Il recupero veloce di questi beni è un’istanza molto sentita dall’opinione pubblica e l’ex Sindaco di Ladispoli, Crescenzo Paliotta, che su invito dell’organizzazione ha preso il microfono, ha ricordato le due strutture confiscate in loco alla mafia e riconvertite (Capitaneria di porto e centro accoglienza per donne in difficoltà) e ha poi chiesto una maggiore collaborazione delle forze dell’ordine con le Amministrazioni comunali pur nel rispetto della segretezza delle indagini. Al dibattito ha partecipato la scrittrice Vera Pegna, storica attivista di base contro la mafia, il cui ultimo libro “Autobiografia del ‘900” sta per uscire sugli scaffali. Ha condotto il convegno Armando Profumi del Presidio di Libera Ladispoli Cerveteri. Carla Zironi