Imagine Onlus, truffa ai danni dello Stato: Marino non è indagato. Il sindaco non sapeva e minaccia querela • Terzo Binario News

ignazio_marino-4Ieri mattina lo scoop del quotidiano Libero, “Il sindaco Ignazio Marino è indagato per truffa ai danni dello stato”, ma dopo una giornata di querele minacce e tensioni in serata arriva la smentita: il primo cittadino non è indagato, tutto smentito.

Secondo il quotidiano Libero il sindaco avrebbe firmato “contratti con persone inesistenti per garantire vantaggi fiscali illeciti alla onlus della quale era presidente e legale rappresentante”. Imagine onlus è l’associazione che il medico aveva fondato nel 2005.
Nel procedimento 1716/14 Rg – si legge in prima pagina sul quotidiano di Belpietro – e’ stato iscritto l’ex dipendente Carlo Pignatelli, che ‘in concorso con terzi’ avrebbe approfittato di un escamotage fiscale per avere un contratto di collaborazione con l’associazione. Ai vertici della onlus, invece, quell’espediente avrebbe garantito importanti sgravi fiscali, quelli previsti dalla legge Biagi per consulenze inferiori ai cinquemila euro annui”.
Sono tre i contatti ad essere “attenzionati” secondo Libero, uno reale e due fasulli. Uno stipulato tra Carlo Pignatelli e Ignazio Marino e altri due firmati sempre da Marino e “da due persone che non esistono, Marco Serra e Franco Briani”, personaggi serviti, secondo il quotidiano, ad ottenere le agevolazioni fiscali.

Accuse pesanti alle quali Ignazio Marino ha risposto minacciando querela, ma in serata arriva la smentita ufficiale.
Il sindaco della Capitale “non e’ indagato”. Lo ha affermato l’avvocato di Marino, Adriano Aureli. Secondo il legale il sindaco “e’ estraneo alla vicenda”, raccontata da due quotidiani che attribuiscono la truffa alla onlus, la quale avrebbe approfittato di un consulente informatico, Carlo Pignatelli – indagato – per realizzare un’evasione fiscale. “In realta’ – secondo Aureli – e’ stato Pignatelli a chiedere nel 2012 di cambiare il suo contratto di collaborazione dividendo il compenso in tre contratti diversi, il suo e quelli di due suoi collaboratori. Per un totale inferiore ai 15 mila euro l’anno complessivi. Imagine ha acconsentito ed e’ stato Pignatelli a ritirare i contratti per farli firmare agli altri due, tali Marco Serra e Franco Briani, che a quanto pare non esistono, per poi restituirli – ha proseguito il legale di Marino -. Allo stesso modo Pignatelli ritirava gli assegni per se’ e per i due collaboratori, che nessuno ha mai visto ad Imagine. Tanto meno Marino, che allora non era ancora sindaco e come presidente della Onlus firmava molti atti. Pignatelli deve aver versato gli assegni sul proprio conto senza pagare i contributi fiscali per gli altri due. Imagine invece ha sempre pagato tutto”. “La vicenda usci’ fuori su un quotidiano romano il giorno prima del ballottaggio per il Campidoglio del 2013, con le foto degli assegni e dei contratti – ha concluso Aureli -. Da quel momento Imagine e’ parte lesa. Presumibilmente la procura si e’ mossa sulla base delle notizie di stampa”.

Pubblicato domenica, 6 Settembre 2015 @ 09:08:37     © RIPRODUZIONE RISERVATA