TFA: oggi la protesta degli abilitati esclusi dalla GAE • Terzo Binario News

TFA: oggi la protesta degli abilitati esclusi dalla GAE

Apr 17, 2014 | Cultura, Politica, Roma

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Continua la protesta dei vincitori del TFA ( tirocinio formativo attivo), il programma formativo per l’abilitazione all’insegnamento iniziato nel 2012 e mai arrivato a un vero riconoscimento.
La protesta inizierà questa mattina alle ore 10:00 ed arriverà davanti al MIUR per perorare sempre la stessa legittima causa: dare un valore al titolo abilitativo guadagnato superando tre prove concorsuali.
I “tieffini” – così sono definiti gli abilitati TFA- sono circa 11mila. Docenti a tutti gli effetti, ma senza una cattedra: sono stati esclusi al contempo dall’ultimo concorsone, dalle graduatorie ad esaurimento (le cosiddette GaE, che regolano l’altro 50% di assunzioni che non avviene per concorso) e ad inizio 2013 persino dalle Graduatorie d’Istituto, da cui si attinge per le supplenze.

I manifestanti davanti al Ministero dell'Istruzione

I manifestanti davanti al Ministero dell’Istruzione

Ma se le GAE sono chiuse per legge e rimarranno tali, le graduatorie di istituto riapriranno a breve, in vista dell’anno scolastico 2014-2015. Ed ecco affacciarsi un nuovo problema per i “tieffini”, i PAS, ossia coloro che hanno frequentato il TFA speciale, un percorso abilitante per coloro che hanno maturato almeno 3 anni di supplenze tra il 1999 e il 2013. Una sanatoria che, senza alcuna prova selettiva, abiliterà 70.000 docenti. Un salto in graduatoria di decine di migliaia di docenti con più anni di servizio, senza aver superato alcuna prova concorsuale.

Per questo i vincitori del Tfa 2012 questa mattina si ritroveranno in viale Trastevere, a Roma. “Non potremo essere tutti 11mila, ma ci saranno rappresentanze di tutta Italia”, spiega Arianna Cipriani, portavoce del Coordinamento nazionale Tfa ordinario, organizzatrice della manifestazione.

i "tieffini" incatenati con fili di lana davanti al MIUR

i “tieffini” incatenati con fili di lana davanti al MIUR

“Vogliamo continuare a far sentire la nostra voce”. I destinatari del messaggio sono ovviamente i vertici del Miur. Una delegazione sarà ricevuta in mattinata dal capo di gabinetto Alessandro Fusacchia, che farà da tramite col ministro Stefania Giannini. Le richieste dei tieffini si muovono in due direzioni: possibilità di stabilizzazione (tramite concorso o graduatoria); e differenziazione rispetto ai Pas.

“Noi siamo a favore dei concorsi”, spiega la dottoressa Cipriani. “Ma siccome non ci pare che il Ministero abbia intenzione di emanare in tempi brevi un nuovo bando, chiediamo di mantenere il doppio canale di assunzione. E di dare un valore al nostro titolo, inserendoci nelle graduatorie ad esaurimento”.

Gli abilitati TFA in protesta davanti al MIUR

Gli abilitati TFA in protesta davanti al MIUR


Altrettanto netta la contrapposizione nei confronti dei beneficiari del Pas: “Sono nostri colleghi e non abbiamo nulla contro di loro personalmente. Siamo contro il loro percorso”, prosegue Cipriani. “È una grande bugia quella che dipinge i Pas come i precari storici della scuola: anche noi lo siamo. L’età media dei tieffini è superiore ai 38 anni, non siamo solo dei neolaureati impazienti, come sostiene qualcuno. L’unica differenza è che noi abbiamo vinto un concorso, loro no”.

Per queste ragioni i “tieffini” chiedono un inserimento nelle graduatorie solo chi ha conseguito l’abilitazione ma, soprattutto, la differenziazione tra i due percorsi, non solo di fascia, ma anche di punteggio. Nonostante la diffidenza del MIUR, il coordinamento si mostra ottimista.

I cori di protesta

I cori di protesta

“Siamo fiduciosi. Rispetto alla precedente gestione della Carrozza, sentiamo che il ministro Giannini ed il suo staff sono molto più attenti al problema”. Anche perché, conclude Cipriani, “in gioco non ci sono solo i nostri interessi personali: dalla nostra battaglia dipende la credibilità del sistema di reclutamento e della scuola italiana”.