Tirare fuori il ricettario della nonna o osare con qualcosa di più innovativo? Decorazioni: meglio classiche rosse e verdi o bianche e oro?: ecco alcune domande che, in questi giorni a cavallo tra la fine di novembre e i primi di dicembre, chi ama organizzare al meglio la tavola natalizia si pone. Tra focus sui cibi e sulla mise en place, non bisogna assolutamente trascurare le bollicine. Aprire il capitolo che le riguarda vuol dire chiamare in causa soprattutto una tipologia di vino: lo spumante, tra i simboli dell’eccellenza enologica italiana nel mondo.
Lato scelta dei migliori spumanti, oggi non ci sono problemi. Grazie a e-commerce specializzati come Tannico, è possibile selezionare la bottiglia perfetta fra tantissime opzioni di altissima qualità. Una volta trovato lo spumante ideale, è naturale chiedersi quando presentarlo in tavola: durante il pasto o solo quando arriva il momento del dessert? Per rispondere a questa domanda, è necessario fare appello alla peculiarità principale di questo vino: le bollicine, frutto della presenza di anidride carbonica.
Questo gas – e a ricordarcelo ci pensano anche le volte in cui utilizziamo un panno imbevuto con acqua frizzante per sciogliere le macchie sui vestiti – ha un potere sgrassante. Portare questa peculiarità nel mondo del gusto vuol dire rammentare la capacità dello spumante di bilanciare i sapori dei piatti ad alto contenuto di lipidi, nutrienti che troviamo in grandi quantità in diverse preparazione tipiche della tavola delle feste.
Il risultato sarà un palato dominato da una piacevole sensazione di freschezza e, nel contempo, anche dall’appagamento frutto della valorizzazione dei sapori del singolo piatto. Se si considera questa peculiarità fondamentale, è facile capire come mai, durante un pranzo di Natale sostanzioso, non possa assolutamente mancare la bottiglia di spumante che fa bella mostra di sé sulla tavola.
Un altro aspetto sul quale soffermarsi per rispondere con consapevolezza alla domanda che dà il titolo a questa piccola guida riguarda il grado di dolcezza – per amor di precisione, ricordiamo che si dovrebbe ragionare parlando di “grado zuccherino” – della singola bottiglia. Più è alto, più lo spumante è adatto a essere proposto insieme con il dessert. La dolcezza di quest’ultimo dovrebbe, per una soddisfazione delle papille davvero completa, essere accompagnata e assecondata da un vino con le medesime peculiarità.
La risposta alla domanda iniziale è quindi… dipende dallo spumante, delizia che, variando vitigno, può accompagnare le varie portate della cena delle feste.