Scuola Milanesi, Lozzi smentisce Raggi: “Riapertura svolta unicamente dal Municipio VII” • Terzo Binario News

Scuola Milanesi, Lozzi smentisce Raggi: “Riapertura svolta unicamente dal Municipio VII”

Feb 13, 2019 | Politica, Roma, Scuola

Qualcuno potrebbe parlare di caso, altri di malumori. O più semplicemente si tratta di un presidente di Municipio, nella fattispecie Monica Lozzi, che ha tenuto a ribadire l’operato della sua Amministrazione per consentire la riapertura della scuola Guido Milanesi di via Tropea, allo Statuario. E così facendo, il minsindaco del Settimo è andata a smentire un post su Facebook di Virginia Raggi, dove è stato scritto “Voglio dare una bella notizia ai ragazzi dell’istituto Guido Milanesi all’Appio: la prossima settimana riaprirà la loro scuola grazie all’intervento del Comune e potranno tornare in classe”.

Ecco: quel “grazie all’intervento del Comune”, proviamo a interpretare, deve aver avuto l’effetto di un polpettone difficile da digerire. Così Lozzi ha usato la stessa arma del sindaco, un post su Facebook, per spiegare il lavoro effettuato: “Prima di scrivere questo post ho contato fino a 10, e a 11 ero ancora più convinta di doverlo fare, anche solo per il rispetto che provo per il lavoro immenso svolto dalla mia assessora Elena De Santis e dai nostri uffici in merito alla scuola “Guido Milanesi” di via Tropea. Dopo aver letto la nota della dottoressa Acerbi che allego al presente post, (insieme alla nostra risposta) e il post pubblicato sulla sua pagina ad opera della sua comunicazione, ho sentito il dovere di fare alcune precisazioni. Tutta l’attività relativa ai lavori per la riapertura della scuola è stata svolta unicamente dal Municipio VII”.

Fino a qui potrebbe bastare. Ma siamo solo all’antipasto: “L’unico contributo degli uffici comunali, tardivo rispetto alle nostre richieste di interlocuzione, si è limitato – a seguito della protesta in Campidoglio di alcuni genitori – alla nostra convocazione e all’ascolto di tutte le iniziative messe da noi in campo per la riapertura della scuola. Il Municipio ha trovato le soluzioni in maniera del tutto autonoma e senza alcun ausilio dei suoi uffici; dopo incontri, riunioni fiume, telefonate, pec e ogni altro mezzo di comunicazione esistente, grazie alla collaborazione della Dirigente scolastica e del Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione (Rspp), abbiamo trovato una via d’uscita e poi semplicemente l’abbiamo comunicata in una riunione nella quale erano presenti la Vice Capo di Gabinetto – la dottoressa Acerbi – un vice Direttore del Comune di Roma, ed alcuni addetti alla comunicazione, figure queste ultime solitamente estranee a riunioni operative”.

“Sentirci quindi definire dalla dottoressa Acerbi disattenti nell’osservanza dei tempi per l’effettuazione degli interventi ci ha profondamente amareggiati. In tema di tempistiche di bandi ed appalti non dobbiamo insegnare nulla a nessuno, ci limitiamo a sottolineare che i fondi sono stati stanziati nel 2018 e che non vi è nessun ritardo da parte di questa Amministrazione, ma solo tempistiche burocratiche indipendenti dalla nostra buona volontà”.

Lozzi non si è fermata qui: “I pochi fondi a disposizione (ricordo che il bilancio del Municipio è un bilancio derivato dal Comune di Roma) non ci hanno comunque impedito di predisporre i lavori per l’adeguamento antincendio di ben 18 plessi scolastici, compreso la “Guido Milanesi”. Chi altri può dire di aver fatto altrettanto?”.

Infine la ciliegina sulla torta: “Siamo poi stanchi di un modus operandi a livello centrale che non prevede la condivisione di problemi e soluzioni provenienti dai Municipi, ma che risulta invece estremamente attivo nella pubblicizzazione dei risultati ottenuti. E’ bello comunicare un obiettivo centrato, ma è molto più bello essersi impegnati al massimo ed in prima persona per aver ottenuto quel risultato”.

Tirato il sasso, la mano non è stata tolta. Anzi: “Mi auguro vivamente di non dover più rispondere via social ad un problema con la mia maggioranza: ma se l’interlocuzione telefonica dovesse continuare ad essere così difficile, utilizzerò ogni mezzo consentito per far sentire le difficoltà del mio territorio e dei miei cittadini”.

Per onor di cronaca, questo invece è il post che aveva pubblicato Virginia Raggi: “La scuola è chiusa dallo scorso 8 febbraio per la mancanza di autorizzazioni legate alla certificazione del sistema antincendio. Non è un caso isolato. Si tratta di un problema nazionale che coinvolge gli istituti di tutta Italia perché fa riferimento ad una normativa statale. Nel caso specifico è coinvolta una scuola di competenza del Municipio VII, nella zona est di Roma, ma abbiamo deciso di intervenire al loro fianco per consentire ai ragazzi di poter continuare le lezioni. Ho ricevuto in Campidoglio genitori degli studenti e i docenti dell’istituto impegnandomi per la ricerca di una rapida soluzione. Ho immediatamente attivato i tecnici di Roma Capitale, facendo sedere allo stesso tavolo tutte le parti interessate e il Municipio VII che si è impegnato fin dal primo momento: così in settimana termineranno alcuni piccoli interventi utili alla risoluzione del problema”.

“Il caso di questa scuola solleva un problema più ampio, di interesse nazionale, relativo ad alcune autorizzazioni in materia antincendio che coinvolge infatti tutta l’Italia. E’ necessario un intervento normativo da parte del Governo per evitare casi simili – ha insistito –  Per questo motivo ho inviato una lettera al ministro dell’Istruzione Bussetti e al premier Conte in modo da chiedere una proroga del termine entro il quale tutte le scuole, non solo quelle romane, devono completare l’adeguamento alle normative antincendio. Il rischio è che gli istituti che non hanno completato gli interventi di adeguamento o sono soltanto in attesa della certificazione finale possano essere chiuse dalle autorità competenti per ragioni di sicurezza.

Nel 2016 – ha terminato – il Comune di Roma ha messo in bilancio 50 milioni di euro destinati all’adeguamento dei sistemi antincendio: praticamente 3,3 milioni di euro a Municipio. Questo finanziamento ha consentito di intervenire su circa il 15% degli istituti scolastici. Per questo serve l’intervento del Governo: da una parte con una proroga dei termini, dall’altra sul tema dei finanziamenti”.