Oggi c’è sciopero a Roma. Un venerdì ‘nero’ questo datato 25 ottobre: braccia incrociate nei trasporti, nelle scuole, nelle partecipate, nei settori pubblici e privati. Lo stato di agitazione generale e nazionale è stato indetto dai sindacati Cub ed Sgb: 24 ore, dalle 21 di giovedì 24 ottobre alle 21 del giorno dopo. Ecco, nei dettagli, cosa accadrà nella Capitale e nel Lazio.
ATAC e ROMA TPL
Il trasporto pubblico a rischio per due scioperi: uno di 4 ore, dalle 20 a fine servizio, l’altro di 24.
– l’agitazione di 4 ore è proclamata dai sindacati Cgil, Cisl, Uil e Ugl in adesione a quella cittadina che riguarderà le aziende partecipate da Roma Capitale. La protesta interesserà bus, tram, metropolitane, ferrovie Roma-Lido, Roma-Civitacastellana-Viterbo e Termini-Centocelle.
– quella di 24 ore è invece indetta dai sindacati Sgb-Cub, SI Cobas, Usi Ait e interesserà sia la rete Atac che i bus periferici della Roma Tpl. In questo caso saranno rispettate le fasce di garanzia, da inizio servizio alle 8,30 e dalle 17 alle 20
Per il combinato dei due scioperi, il servizio non sarà garantito:
– nella notte tra il 24 e il 25 ottobre relativamente alla rete notturna (linee n). Servizio delle linee 38-44-61-86-170-246-301-314-404-444-451-664-881-916-980 garantito
– il 25 ottobre dalle ore 8.30 alle ore 17.00
– il 25 ottobre dalle ore 20 al termine del servizio
– nella notte 25/26 ottobre relativamente a metro A-B-C, alla linea tram 8 e alle linee 8-38-44-61-86-170-246-301-314-404-444-451-664-881-916-980. Regolare il servizio delle linee notturne (linee n)
Durante lo sciopero, nelle stazioni metroferroviarie che resteranno, eventualmente aperte, non sono garantiti i servizi di biglietteria allo sportello, montascale, ascensori e scale mobili
ADESIONI RILEVATE IN PRECEDENTI SCIOPERI
– Cgil, Cisl, Uil, Ugl-Faisa Cisal, Fast Slm – sciopero nazionale di quattro ore del giorno 24 luglio 2019, adesione complessiva del 15.1 per cento
– Cgil, Cisl, Uil-Faisa Cisal, Usb, Fast Slm – sciopero regionale unitario di 2 ore del giorno 26 settembre 2019 – adesione complessiva del 21 per cento
TEMPO REALE
La situazione in tempo reale dello stato del servizio sarà disponibile su www.atac.roma.it e sul profilo Twitter @infoatac.
COTRAL
Le organizzazioni sindacali Filt- Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl – Fna, Faisa Cisal, Sgb, Cub, Cobas e Usi – Ait hanno proclamato uno sciopero della durata di 24 ore, con astensione dalle prestazione lavorative dalle 8,30 alle 17 e dalle 20 a fine servizio.
Nel rispetto di quanto previsto dalla legge saranno garantite tutte le partenze dai capolinea fino alle 8,30, alla ripresa del servizio alle 17 e fino alle 20. Tutte le informazioni sulla modalità di sciopero saranno disponibili sul sito internet cotralspa.it e sull’account Twitter@BusCotral.
Di seguito le motivazioni poste a base della vertenza dalle organizzazioni sindacali Filt- Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl – Fnsa, Faisa Cisal:
- mancato rispetto dell’art. 36 CCNL in tema di verifica dei titoli di viaggio. In particolare la contestazione dell’Ordine di Servizio n. 30 del 07.06.2019 che prevede l’estensione della verifica dei titoli di viaggio su tutte le corse Cotral;
- mancato rispetto degli accordi sottoscritti attraverso interpretazioni illegittime che hanno generato criticità irrisolte, nonostante sollecitazioni sindacali a tutti i livelli;
- mancato rispetto di quanto concordato nell’ambito della commissione percorrenze;
- nell’esposizione del nuovo Piano Industriale la comparazione con le altre aziende prese in considerazione, non si tiene conto delle diverse politiche tariffarie adottate.
La percentuale di adesione Filt-Cgil Fit-Cisl Uiltrasporti Ugl-Fna Faisa Cisal allo sciopero del 20/09/2019 è stata del 47%.
Di seguito le motivazioni poste a base della vertenza dalle organizzazioni sindacali Sgb, Cub, Cobas e Usi – Ait:Salario. Aumento dei salari, delle pensioni e salario medio garantito.
- fisco. No alla flax tax e riduzione delle aliquote fiscali su salari e pensioni. Recupero della evasione fiscale e istituzione della patrimoniale;
- orario di lavoro. Ridurre l’orario settimanale di lavoro a parità di salario. Superamento del job act e dei contratti precari;
- investimenti pubblici con un piano nazionale di risanamento e difesa dell’ambiente e del territorio;
- welfare. Pensione a 60 anni o con 35 anni di contributi;
- Rappresentanza nei luoghi di lavoro, diritto allo sciopero. Contro l’accordo truffa del 10 gennaio 2014, rappresentanza sindacale con elezioni libere, democratiche, contro i decreti liberticidi Salvini 1 e 2 e libertà di sciopero.
- diritti universali: alla salute, all’abitare, alla scuola e alla mobilità pubblica ed alla sicurezza sul lavoro;
- pace. Contro le guerre interne ed esterne e le spese militari;
- lotta alle diseguaglianze. Abolire quelle salariali, economiche, di genere e quelle nei confronti degli immigrati;
- regolarizzazione di tutti gli immigrati, Ius soli, no ai respingimenti, chiusura CPR.
La percentuale di adesione Cobas – Usb allo sciopero dell’ 8/03/2019 è stata del 9,90%.
TRASPORTO AEREO
“Dopo due anni e mezzo di commissariamento, l’intollerabile impasse delle parti in causa nel dossier Alitalia alimenta giorno dopo giorno la certezza che il rilancio dell’ex compagnia di bandiera interessi poco o nulla, visto che non si ha notizia nemmeno di un piano industriale”. Così in una nota l’Unione Sindacale di Base – Lavoro Privato – Trasporto Aereo.
“FS hanno perso mesi preziosi dopo essere state coinvolte obtorto collo dal passato governo, Delta e Lufthansa sono lì per spartirsi i brandelli della compagnia, Atlantia è al tavolo per garantirsi certezze sul core business aziendale, Mise e il nuovo governo agiscono come fossero spettatori”.
“Gli unici veramente interessati ad Alitalia e alla sua sopravvivenza sono i lavoratori, quelli che negli ultimi due decenni hanno pagato sulla propria pelle le tante crisi causate da privatizzazioni scellerate e politiche aziendali dissennate”.
“Per questo motivo USB ha indetto uno sciopero di 24 ore per venerdì 25 ottobre, articolando su cinque punti l’unica piattaforma in grado di garantire un futuro ad Alitalia:
- Rilancio dell’azienda con sviluppo della flotta e delle direttrici di lungo raggio;
- Salvaguardia del perimetro e reinternalizzazione lavorazioni appaltate;
- Riforma delle regole del sistema del trasporto aereo, contro il dumping contrattuale.
- NO a “mitigazioni sociali” e tagli occupazionali con interventi sul costo del lavoro;
- NO a sperperi di denaro pubblico per finanziare i licenziamenti a tutela di interessi privati”.
SCUOLA
A rischio anche il settore della scuola. Allo sciopero generale potrebbe aderire il personale, docenti e Ata. Inoltre c’è il discorso delle partecipate, non è escluso quindi che le maestre incrocino le braccia. Senza dimenticare la situazione dei lavoratori della Roma Multiservizi.
RIFIUTI
Altro tema annoso è quello dei rifiuti e della raccolta dell’immondizia. I dipendenti di Ama potrebbero scioperare. È vero che ci sono delle fasce orarie di garanzia del servizio – 5,30/8,30 e 17,30/20 – ma sono relative a punti determinati: ospedali, scuole e monumenti.
L’APPELLO DI VIRGINIA RAGGI
“Chiedo ai sindacati confederali un atto di responsabilità. Vi chiedo di revocare lo sciopero del 25 ottobre, per il bene della città e dei cittadini. L’obiettivo di “bloccare la città” – rivendicato in questi giorni da alcuni sindacalisti – non ha alcuna giustificazione oggettiva. I cittadini romani non lo meritano e di fronte a loro dovrete assumervene la responsabilità”. Così la sindaca di Roma, Virginia Raggi.
“Io ribadisco l’appello ad agire in modo responsabile e ad aprirvi al dialogo. Noi abbiamo già formulato un invito al confronto proponendo in Prefettura, il 14 ottobre scorso, la firma di un documento congiunto in cui si formalizzavano una serie di impegni: la garanzia che tutte le partecipate di Roma Capitale sarebbero rimaste pubbliche, il mantenimento dei livelli occupazionali e la promessa di condivisione di ogni passaggio nodale che avrebbe coinvolto i lavoratori. Avete detto di no, ma non avete proposto alcuna alternativa. Le nostre porte sono invece ancora aperte al dialogo. Ma il dialogo deve essere voluto da entrambe le parti e sta ai sindacati confederali sgomberare il campo da ogni sospetto di strumentalizzazione politica delle legittime rivendicazioni dei lavoratori. Proprio ai lavoratori delle aziende partecipate di Roma Capitale mi sono rivolta, con una lettera aperta pubblicata qualche giorno fa, per ribadire che le aziende dei romani resteranno pubbliche e la mia amministrazione tutelerà i posti di lavoro. Perché le aziende resteranno pubbliche? Perché sono convinta che, se ben gestite, funzionano meglio di quelle private avendo un unico obiettivo: l’interesse dei cittadini e non le logiche di mercato. Come tuteleremo i posti di lavoro? Alle società partecipate di Roma Capitale è stata richiesta un’analisi del fabbisogno in modo tale da garantire un ricollocamento mirato e organizzato dei lavoratori all’interno delle stesse aziende. Quindi vi dico che Ama resterà pubblica, ma anche che non approveremo bilanci non veritieri. Vi dico che Roma Metropolitane sarà risanata al termine di una procedura di liquidazione, che garantiremo il proseguimento dei lavori della Metro C e la tutela dei lavoratori. Non sono parole, ma fatti: lo dimostra la vicenda di Atac. Abbiamo salvato la società, abbiamo salvato i posti di lavoro dei dipendenti, abbiamo assunto nuovi autisti, abbiamo investito per rilanciarla mettendo in strada 400 nuovi mezzi ed entro il 2021 avremo in circolazione 700 nuovi autobus. Noi non vogliamo mandare a casa nessuno. Il nostro unico interesse è quello di risanare le aziende, senza perseverare negli errori del passato che in alcuni casi le hanno ridotte sul lastrico. Lo facciamo proprio per dare un futuro a quei lavoratori che voi sindacati dite di voler difendere: questo dovrebbe essere anche il vostro unico interesse. Mi auguro che lo dimostriate percorrendo la sola via possibile, quella del confronto e del dialogo”.
