L’analisi quirinalizia del cardinal Mazzarino
“L’Italia ha finalmente un nuovo Presidente della Repubblica, curiosamente omonimo del suo predecessore ed è Sergio Mattarella.
A scanso di equivoci dichiariamo da subito di aver tirato un sospiro di sollievo all’estrazione della scheda 506 a suo favore, e di essere profondamente convinti che sia stata la soluzione migliore in questo contesto.
Pertanto a lui va anche il nostro augurio di buon lavoro e ringraziamento per essersi rimesso in gioco sebbene non sia più in giovanissima età.
Quello che abbiamo trovato veramente inverecondo è lo spettacolo cui abbiamo dovuto assistere in questi giorni.
Era assolutamente evidente che c’erano da tenere in piedi due bisogni, da una parte salvaguardare il governo, affinchè completasse il PNRR blindandolo dai raptus cleptomani dei politici di mestiere, che già si aggirano come condor sulla vittima, e dall’altro avere un Presidente adeguato e nel quale gli italiani confidassero per una rappresentatività internazionale credibile e che credesse in questo progetto. I partiti sapevano benissimo che persone del genere non c’erano fra i personaggi del loro teatrino per cui era chiarissimo, dall’inizio, che unica soluzione fosse di mantenere lo status quo ante per almeno un paio di anni. Tutto il resto sono state inutili manfrine con le quali si sono proposti personaggi a dir poco ‘improbabili’. A parte tre candidature di bandiera di personaggi dignitosi come Di Matteo, Crosetto e Nordio per il resto abbiamo dovuto subire ipotesi che andavano dall’allegro ottuagenario e notabili di due caste ben poco rappresentative del cittadino medio, senza farci mancare vecchi arnesi della politica più ‘maneggiona’ e doppiogiochista. Concludendo la politica non è stata in grado di trovare una persona adeguata politicamente e moralmente. Il bello è che oggi si leggono gli stessi politici affermare che la politica ha abbia fallito, o perbacco che scoperta, ma la politica sono proprio loro, ed oggi, dopo l’indecenza, dobbiamo anche subire i loro finti pianti di coccodrillo, tanto che viene il sospetto che fra qualche giorno saranno sparite in nome di più alti ideali. Il risultato quindi era assolutamente scontato ma il brutto è stato di averlo visto arrivare dando una immagine sbiadita delle Istituzioni che dovevano salvaguardare. Abbiamo visto un centrosinistra scaltro, che aveva capito subito l’antifona, mantenere un profilo bassissimo, incisivo come un grissino, veloce come un bradipo e arguto come uno gnu, ciò solo per continuare a stare al governo evitando elezioni. Abbiamo visto cinque stelle impegnati nella scissione dell’atomo in gruppi e sottogruppi che si accoltellano uniti solo dal terrore di andare ad elezioni e con un’unico gruppo coerente, quello dei fuoriusciti dal Movimento, i quali hanno portato Di Matteo. Abbiamo visto cespugli minoritari continuare a cercare di sponsorizzare vecchi attrezzi della prima repubblica con nostalgia dei vecchi tempi. Abbiamo visto Fratelli d’Italia portare i propri candidati ma farsi turlupinare, neanche troppo elegantemente, da Lega e Forza Italia, per cui restare condannati alla ininfluenza politica che però continuerà a vederli unica opposizione senza necessità di dimostrare capacità effettive. Abbiamo visto Berlusconi chiedere la prova d’amore per poi essere messo in disparte ma trovare così la scusa per tessere i suoi accordi con la sinistra che ora lo trova addirittura decente. Da ultimo abbiamo visto La Lega, guidata con lo stesso spirito del Papeete una volta qua ed una là, consumare cariche istituzionali e personaggi di varia natura, con la stessa allegra incompetenza con cui si prende un cocktail sulla spiaggia. La domanda è quindi: in tutto questo teatrino dov’erano gli interessi reali degli italiani? Purtroppo solo in televisione ad ascoltare ‘esperti’ che raccontavano pietose bugie. Serviva stabilità per uscire dal pantano ed il meglio che hanno inventato è stato “non toccate nulla ma non fatelo capire”, segno che politici realmente capaci non ve ne sono o, almeno, sono messi in minoranza. L’insegnamento viene da lontano, Aristotele ed altri nel tempo hanno scritto ‘ogni popolo ha i governanti che si merita’, ecco, visto che in democrazia i governanti si scelgono cerchiamo di scegliere meglio. Meno scimmie urlatrici e più saggi scimpanzè, perché chi urla lo fa per mascherare la propria incompetenza e chi gli va dietro è semplicemente perché non è migliore, e se non abbiamo scelta politica è anche perché scegliamo male e non partecipiamo sufficientemente. Nel frattempo ci uniamo nell’augurio al Presidente Mattarella di buon lavoro.
Il cardinale Mazzarino