Dopo 33 anni di servizio, va in pensione il capo reparto esperto Giovanni Quaranta. Lunedì ha festeggiato i 60 anni e la quiescenza presso la caserma Bonifazi con la famiglia e i colleghi, alcuni dei quali venuti apposta a rendergli omaggio.
Il copione è stato il solito di questi casi ma al contempo emozionante: tutti i mezzi fuori dalla rimessa (ovvero gli Aps, autoscala e autogru) pronti a partire e sirene al massimo con abbraccio finale e ovazione. Pochi istanti ma significativi per chi ha indossato la divisa verde scuro con la fiamma e i catarifrangenti arrivando a dirigere il distaccamento di Civitavecchia. Il suo posto è stato preso da Massimo Labanti.
«Sono ancora molto molto emozionato – dice Quaranta – perché i colleghi mi hanno omaggiato con il suono della sirena. Per noi è il simbolo-cardine nella nostra e che dire io mi reputo una persona fortunata perché per 33 anni ho avuto l’onore privilegio di svolgere una professione meravigliosa e unica nel suo genere avendola condivisa con i miei colleghi fratelli perché il sentimento che ci contraddistingue è proprio la fratellanza».
Giovanni Quaranta ha prestato servizio nell’Esercito Italiano dal 1981 al 1991 da sottufficiale in servizio permanente poi entra a far parte del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e iniziando dal Comando di Sondrio, quindi Grosseto e nel 1993 l’assegnazione definitiva presso la sede di Civitavecchia. E dal ‘93 a lunedì la routine certo ma anche interventi riusciti e altri no: «Il momento brutto per un vigile del fuoco è quando non riesci ad arrivare in tempo per vari motivi, quando non riesci a mettere in salvo una persona per cause che sono più grosse più grosse di noi. È capitato di aver salvato animali, ma soprattutto le persone e quello è il momento più bello. Mi ricordo di un bambino caduto in un pozzo romano e abbiamo faticato non poco per recuperarlo, ma alla fine ce l’abbiamo fatta. Abbiamo salvato sia lui che l’adulto che si era gettato nel pozzo per salvarlo. Ecco, quando si riesce a salvare una persona, un animale o preservare dei beni importanti quelle sono vittorie per noi». Cosa lascia Giovanni Quaranta alla caserma Bonifazi? «Non lo so, spero qualcosa di positivo. E forse ci sono riuscito vista la dimostrazione di affetto, che definirei fuori misura. Siccome è stato un omaggio fuori misura, sono convinto di lasciare un buon ricordo».