Riceviamo e pubblichiamo– La Sportman Procuratori Sportivi non molla la presa sulla cessione del Milan. E rilancia la proposta che, anche una minima quota della società calcistica italiana più titolata al mondo, possa essere di proprietà italiana. Ad alimentare l’iniziativa del procuratore Alessio Sundas, rappresentante di una cordata di imprenditori italiani di altissimo livello che erano pronti a rilevare il Milan per evitare che diventasse cinese, è stata in queste ore anche la reazione della tifoseria rossonera.
“E’ sufficiente leggere i commenti sui siti web – spiega Alessio Sundas – o parlare direttamente con i sostenitori del Milan, per comprendere come i tifosi non abbiano compreso le motivazioni della repentina cessione del pacchetto di maggioranza delle quote societarie da parte della famiglia Berlusconi. I sostenitori rossoneri sono legittimamente perplessi, temono un salto nel buio, dopo trent’anni di gestione da parte del più importante gruppo economico italiano non possono accettare passivamente che la loro squadra diventi una delle tante sparse nel mondo a proprietà orientale.
I tifosi del Milan meritano rispetto, non è possibile che davanti ai soldi si rinneghi la storia di un sodalizio glorioso che ha sempre elevato l’immagine del calcio italiano a livello globale. Nessuno potrebbe biasimarli se decidessero, ad esempio, di disertare la campagna abbonamenti in attesa di capire chi c’è dietro questo frettoloso passaggio di proprietà estivo. Peraltro, è notizia di queste ore l’abbandono del mister Roberto Mancini sulla panchina dell’Inter, proprio per palesi divergenze con la nuova proprietà orientale della società nerazzurra. Innanzi a questo scenario, per difendere un patrimonio dello sport italiano come il Milan, la Sportman Procuratori Sportivi lancia una proposta ufficiale sia al presidente Berlusconi che ai nuovi proprietari cinesi. I tifosi hanno diritto che una quota, anche minima, della società rossonera sia tricolore. Chiediamo un incontro per verificare la possibilità che la cordata di imprenditori italiani possa acquisire una cosiddetta quota di bandiera ed avere un posto nel futuro Consiglio di amministrazione del Milan.
La Sportman Procuratori Sportivi garantisce la solidità e serietà della proposta, se dal presidente Berlusconi arriverà un segnale questi prestigiosi operatori economici di caratura internazionale sono pronti ad uscire allo scoperto. E possiamo assicurare che sono veri colossi dell’imprenditoria italiana che non accettano di vedere il Milan con gli occhi a mandorla. La nostra strategia è sotto gli occhi di tutti, vogliamo giocare a carte scoperte ed evitare speculazioni giornalistiche e strumentalizzazioni.
Da parte della Sportman e della cordata di operatori economici è una scelta più di cuore che di profitto, ma non possiamo rimanere passivi davanti ad un evento che rappresenta il vero spartiacque nella storia del calcio nostrano. Attendiamo una risposta da parte della nuova proprietà del Milan e soprattutto dalla famiglia Berlusconi”.