Pranzi di Natale di Sant’Egidio con doni per tutti nei due penitenziari di Civitavecchia • Terzo Binario News

Pranzi di Natale di Sant’Egidio con doni per tutti nei due penitenziari di Civitavecchia

Dic 31, 2025 | Civitavecchia, Politica

Al termine del Giubileo ma anche di un 2025 difficile, per i detenuti e per il personale, segnato a Civitavecchia da sovraffollamento, aggravato dal recente trasferimento di circa 50 detenuti a seguito del crollo nel carcere di Regina Coeli, si sono svolti due importanti eventi all’insegna della Speranza presso i due Penitenziari di Civitavecchia, grazie alla fattiva collaborazione tra la Comunità di Sant’Egidio e la Direzione dei due Istituti guidata dalla dott.ssa Anna Angeletti.

Sabato 27 dicembre presso il Nuovo Complesso in Via Aurelia Nord, Istituto in cui la Comunità di Sant’Egidio è presente con i suoi volontari tutti i mesi dell’anno, si è svolto il pranzo di Natale con le detenute della sezione Femminile.

I volontari, sono stati accolti dalla vice Direttrice Romina Germoni e, accompagnati dalla Funzionaria giuridico-pedagogica della sezione, hanno servito a tavola, preparato i regali e pranzato insieme alle 42 detenute presenti.

Tradizionale il menù: antipasti, lasagne, polpettone, patate, piselli e dolci natalizi. È stata una vera festa, iniziata in un clima gioioso e amichevole e terminata in un’esplosione di gioia all’arrivo di Babbo Natale con regali per tutte. Nel frattempo altri volontari di Sant’Egidio, accompagnati dal Comandante Volpi e dagli agenti penitenziari, con una distribuzione di doni, hanno raggiunto personalmente con un augurio e un messaggio di speranza tutti i circa 500 detenuti delle sezioni maschili comuni. Nel reparto infermeria del carcere inoltre, prima della consegna dei regali, si è svolta un’abbondante merenda e un’allegra Tombolata a cui ha partecipato anche il garante comunale Corrado Lancia.

Le detenute della sezione femminile e quelli dell’infermeria hanno ricevuto durante il pranzo e la tombola la visita e il saluto del Sindaco Marco Piendibene e dell’Assessore ai Servizi Sociali Antonella Maucioni. Il Sindaco ha sottolineato come gli ospiti degli Istituti Penitenziari siano concittadini verso i quali l’Amministrazione Comunale è impegnata con uno sforzo per la riabilitazione e l’integrazione nella città e per il miglioramento della qualità di vita quotidiana, attraverso la donazione di beni, come i condizionatori per le sale della socialità, che presto arriveranno.

Se il pranzo di Sant’Egidio nell’Istituto di Via Aurelia Nord è arrivato alla IX° edizione, quello presso la Casa di Reclusione in Via Tarquinia di lunedì 29 dicembre è giunto ormai al XIV° anniversario. Nel saluto iniziale, Massimo Magnano della Comunità di Sant’Egidio di Civitavecchia, ha augurato a tutti di essere uomini e donne di pace, portatori di speranza, in un mondo difficile. Al pranzo hanno partecipato i 75 detenuti presenti nella struttura, 30 volontari con Sant’Egidio, il Cappellano don Francesco Sanna e rappresentanti dell’area educativa, con l’aiuto degli agenti di polizia penitenziaria. Anche qui menù tradizionale ma le eccellenti lasagne al ragù sono state cucinate dagli stessi detenuti nella cucina dell’Istituto con gli ingredienti forniti da Sant’Egidio. Dopo il pranzo tutti hanno partecipato alla tombola con entusiasmo e alla fine Babbo Natale sulle note di Jingle Bells ha consegnato regali utili ad ognuno. Il Comandante Sergio Aprea nel suo saluto ha sottolineato l’importanza di eventi come il pranzo di Natale per integrare i detenuti nella comunità cittadina e portare serenità a coloro che soffrono per la lontananza dalla famiglia durante le festività.

La collaborazione iniziata dalla Comunità di Sant’Egidio con la dottoressa Bravetti, che recentemente ha passato il testimone alla dottoressa Angeletti, continuerà dopo il Natale e nel nuovo anno che si apre, concordi sulla necessità di un grande lavoro sinergico perché, come ha detto Papa Leone XIV nell’omelia per il Giubileo dei Detenuti “…una sola è la cosa importante: che nessuno vada perduto e che tutti «siano salvati»”.

Dr. Massimo Vincenzo Magnano San Lio