Pienone al Traiano per il Premio Scalfari Città di Civitavecchia: sul palco il meglio della cultura italiana • Terzo Binario News

Pienone al Traiano per il Premio Scalfari Città di Civitavecchia: sul palco il meglio della cultura italiana

Dic 15, 2022 | Associazionismo, Civitavecchia, Comune, Cultura, Regione Lazio, Senza categoria

Una prima edizione davvero entusiasmante che ha assegnato il riconoscimento per il giornalismo a Francesca Mannocchi, per la poesia ad Antonella Anedda e la menzione a Luciana Castellina

di Cristiana Vallarino

Traiano gremito per la cerimonia conclusiva del primo “Premio Eugenio Scalfari – Città di Civitavecchia” che ha portato sul palco una carrellata di personaggi di spicco del giornalismo e della cultura italiani.

In apertura, il saluto del sindaco Ernesto Tedesco, che ha ricordato come a Scalfari il Comune consegnò la Quercia d’Oro e la cittadinanza onoraria, cui è seguito quello di Daniele Leodori, presidente vicario della Regione Lazio che ha da subito e con entusiasmo sostenuto l’iniziativa.

Maria Zeno ha molto efficacemente dato il benvenuto a nome delle tre associazioni che hanno voluto e organizzato l’evento.

Accolto da Gino Saladini, ha preso la parola Ezio Mauro, ex direttore de La Repubblica e amico di Scalfari, che, accettando con enorme piacere l’incarico di esserne il presidente, ha messo insieme dei giurati di prestigio, alcuni dei quali si sono poi avvicendati sul palco: Dacia Maraini, Corrado Augias, Maria Grazia Calandrone e Bruno Manfellotto.

Mauro ha evidenziato l’importanza del fatto che il premio non sia stato calato dall’alto bensì voluto dai cittadini di Civitavecchia e poi ha ricordato la figura di Eugenio Scalfari, raccontando come abbia cambiato radicalmente la scena del giornalismo italiano, prima con L’Espresso poi, nel 1976, “inventando” “La Repubblica”, quotidiano che, come ha detto Mauro, “chiamò a raccolta un’intera generazione di giovani”. Poi ha descritto come era Scalfari in redazione, ricordandone la sua innata eleganza.

Si è poi proceduto alla presentazione della menzione speciale, assegnata al migliore articolo apparso quest’anno dopo la morte di Scalfari. E sul palco è salita una delle regine del giornalismo italiano, l’ultranovantenne Luciana Castellina. Il suo articolo, apparso su “Il Manifesto” è stato letto da un’altra grande firma, Corrado Augias. La Castellina ha poi ricordato la sua amicizia con Scalfari, ripercorrendone alcuni momenti, e di come le sia stato vicino in occasione di un suo arresto durante una protesta operaia. In chiusura la Castellina ha detto di avere molto ammirato l’opposizione di Civitavecchia al carbone, scegliendo il parco eolico offshore, avendone seguito tutte le tappe della battaglia.

Da sinistra Ezio Mauro, Saladini, Antonella Anedda, Dacia Maraini

A spiegare le ragioni della scelta del premio per la poesia al femminile è stata Dacia Maraini, eccelsa scrittrice, che, fra l’altro, ha pure ricordato quando venne in città parecchi anni fa per dei laboratori teatrali.

La giuria, ha detto Mauro, ha accolto all’unanimità l’indicazione della Maraini, scegliendo di assegnare il premio dedicato a Biancamaria Frabotta, scomparsa quest’anno, poetessa legata anche lei a Civitavecchia, ad Antonella Anedda. La quale ha dialogato con Saladini e la Maraini, leggendo poi una sua composizione. La poetessa Maria Grazia Calandrone, allieva della Frabotta, ha raccontato la sua figura come docente e come amica, leggendone poi dei versi. Ad interpretare una lunghissima poesia dedicata proprio dalla Frabotta a Civitavecchia, di cui elenca personaggi e luoghi, è stato l’attore, pure civitavecchiese, Pino Quartullo. Vera Improta, compagna di liceo e amica della Frabotta, ha infine letto la sua poesa “Mio marito ha un cuore generoso”, e il marito Brunello Tirozzi è stato quindi chiamato sul palco.

mannocchi premio scalfari
Francesca Mannocchi (Foto Enrico Paravani)

Ezio Mauro ha quindi spiegato come la giuria ha proceduto per scegliere l’articolo e l’autore da insignire del premio Scalfari. “Siamo partiti da quello che è stato, purtroppo, il tema dell’anno: la guerra in Ucraina”. Fra la miriade di pezzi e reportage si è scelto uno di Francesca Mannocchi, giornalista freelance, capace di passare dalla pagina scritta a servizi da paesi in cui sono in corso conflitti dimenticati, come lo Yemen. Ad elencare le capacità e la sensibilità professionale della Mannocchi – ultimamente protagonista nei collegamenti a Propaganda Live – è stato Bruno Manfellotto, altro pilastro del giornalismo italiano. Lui ha sottolineato come la Mannocchi non abbandoni i luoghi e i protagonisti dei suoi servizi, spesso tornando a raccontarli ancora nel tempo.

La Mannocchi si è detta davvero commossa e lusingata di ricevere un premio intitolato a Scalfari che, ha detto, “non ho consociuto personalmente, ma attraverso i suoi editoriali domenicali che la prof d’italiano del liceo ci faceva commentare ogni lunedì. Testi che mi hanno formato”. La giornalista, 41 anni, ha ringraziato il suo compagno, fotografo con cui lavora, e anche il suo bambino, per la pazienza di sopportare le lunghe assenze dei genitori.

quartullo scalfari
Quartullo legge l’articolo della Mannocchi seduti Saladini e Manfellotto

A Pino Quartullo il compito non facile di leggere l’articolo della Mannocchi, un racconto di quelli che fanno venire il groppo alla gola se non le lacrime, come ha detto l’attore. Mannocchi ha raccontato la storia di Irina che, a Kiev, ha il compito di catalogare i soldati caduti, provvedere al loro recupero, spesso ricomponendo salme dilaniate dalle bombe per poter dare alle famiglie corpi da seppellire. Un modo lucido e terribile di raccontare una guerra, insulsa come tutte le guerre.

Non come giurato, ma come spettatore, in sala c’era pure Massimo Giannini, attuale direttore de “La Stampa”, ma che ha cominciato la sua carriera proprio a “La Repubblica”. Chiamato sul palco da Saladini, ha raccontato il suo primo incontro con Scalfari alla sua assunzione, che era stata preceduta da una sua lettera di stima inviata anni prima al suo idolo. Giannini ha raccontato come si lavorava nel giornale, come tutta la redazione lo vivesse alla stregua di casa e come Scalfari ne fosse la guida, autorevole ma bonaria, tanto da meritarsi l’affettuoso soprannome di Barbapapà.

la castellina esce con giannini
Luciana Castellina lascia il palco accompagnata da Massimo Giannini

Dello Scalfari meno pubblico, hanno invece parlato le figlie Enrica e Donata, raccontando quanto fatto anche in un documentario proprio per far conoscere i tanti aspetti di Scalfari: giornalista, scrittore, pianista non molto bravo (“lo chiamavamo lo strimpellatore”), e padre, non solo del suo giornale. Ma anche poeta: una delle figlie, in chiusura, ha letto un suo breve ed efficace ricordo di Civitavecchia, di quello che lui vedeva dalla finestra della sua casa in riva al mare, tra il fischio del postale e i tuffi dei gabbiani.

Alla fine, la premiazione con la consegna dei mazzi di fiori, delle targhe e delle stampe di Arnaldo Massarelli. Un momento un po’ confuso a dire il vero, con le hostess dell’alberghiero che andavano e venivano dalle quinte, sbrogliato dall’intervento congiunto di Saladini, Quartullo e Improta. In un secondo momento le due vincitrici hanno ricevuto gli assegni dei premi.

Nella giuria hanno fatto parte anche Loredana Lipperini, Concita De Gregorio, Curzio Maltese e Nicola R. Porro a rappresentare le associazioni promotrici.

augias legge con le figlie di scalfari sedute con castellina
Corrado Augias legge l’articolo della Castellina, seduta con Mauro e le figlie di Scalfari Donata ed Enrica

Saladini ci ha tenuto, nonostante lui non volesse, a ringraziare dal palco Fabrizio Barbaranelli per aver avuto l’idea del premio poi portata avanti con SpazioLiberoBlog, insieme a Blue in the Face e Book Faces.

Da non dimenticare, infine, i tanti civitavecchiesi che si sono adoperati per l’organizzazione del premio che non sarebbe stato possibile senza il sostegno e patrocinio di Regione Lazio, Comune di Civitavecchia, Autorità

di Sistema Portuale, Fondazione Ca.Ri.Civ., Pro Loco, FIDAPA, FAI.

E quello degli sponsor ENEL, Centro Diagnostico Buonarroti, Francesca Moroni srl, PABEN, Compagnia Portuale Roma, MEDOV, SEPORT, Valentini Immobiliare, CILP, CPR, Minosse, CFFT, IMLAR, ASC e l’emittente televisiva TRC. Quest’ultima trasmetterà la serata sul suo canale.

L’esordio è stato alla grande, una vera “scorpacciata di cultura”, come ha detto uscendo uno degli spettatori, che sono stati parecchi. Anche diversi giovani, seduti tutti in galleria. Ora si aspetta il numero due… Probabilmente in estate e magari in una location d’effetto.