All’interno del calcio professionistico europeo c’è un trend che si sta affermando che una volta apparteneva soltanto al mondo dei campionati sportivi americani: l’utilizzo delle statistiche e delle analisi quantitative per poter negoziare il rinnovo dei contratti per gli atleti; di fatto Excel sta diventando uno strumento talmente utilizzato nel contesto calcistico da diventare miglior alleato, o peggio nemico, dei calciatori.
In leghe come NBA, NFL o MLB presentarsi alle riunioni con montagne di fogli con visualizzazioni, grafici o simulazioni è stato sempre considerato normale, in Europa invece c’è stata una reticenza molto più decisa nei confronti di queste pratiche, anche se il muro da qualche anno sembra starsi infrangendo. Al giorno d’oggi, secondo interviste e dichiarazioni, i club devono armeggiare con i contratti di calciatori attraverso agenti che sostengono richieste economiche parlando di interventi difensivi, passaggi progressivi, chilometri percorsi a partita e altri dati; non è da escludere che parliamo degli stessi dati che si utilizzano per calcolare le quote delle scommesse oggi!
C’erano una volta i pionieri delle analitycs
Il primo caso “noto” di utilizzo delle analytics nel mondo dei contratti è quello di Kevin De Bruyne, il centrocampista belga che al rinnovo col Manchester decise di fare tutto da solo portando con sé un corposo report realizzato da Analytics FC, agenzia specializzata in analisi dati per i calciatori professionisti. Tale dossier includeva benchmark salariali internazionali, proiezioni di rendimento e simulazioni di scenario fu abbastanza per convincere il City a concedergli un aumento pari al 30 % dello stipendio e legò il contratto a un obbiettivo ben preciso: vincere la Champions League, cosa che poi effettivamente successe durante il corso del 2023.
Giusto pochi mesi dopo una situazione simile accadde con Myles Leweis Skelly, terzino dell’Arsenal che riuscì a farsi rinnovare un contratto migliore grazie a un report di Analytics FC, che evidenziava le statistiche avanzate su duelli difensivi, passaggi chiave e copertura del campo, così da offrire al giocatore tutti gli argomenti necessari per poter rimodulare l’accordo su una base più vantaggiosa per il giocatore.
In entrambi i casi parliamo di report di Analytics FC e la struttura di questi può dirci effettivamente qualcosa su come procedono queste negoziazioni. I report, lunghi tra le 40 e le 80 pagine, comprendono statistiche avanzate legate alle prestazioni del giocatore sul campo ma anche prospetti di valore di mercato durante il corso del tempo se le prestazioni si mantengono uguali o crescono, così da offrire alla squadra una motivazione di carattere prettamente economico.
Verso una normalizzazione di questi strumenti
Nel mondo Italiano della serie A questi metodi sono ancora sporadicamente impiegati ma i casi di successo all’interno degli altri campionati europei come Inghilterra, Germania o Spagna si moltiplicano e indubbiamente faranno da catalizzatore. Servizi come SkillCorner, SciSports e Scoutastic stanno replicando le infrastruttura data-driven dei club e sempre più società di piccole dimensioni stanno iniziando a dedicare interi team all’analisi dati legati al mondo calcistico.
Anche il ruolo del procuratore si sta modificando: da semplice negoziatori a vero e proprio data strategist, il tutto in un contesto sempre più competitivo dove ogni statistica può avere molteplici significati. Il mercato per un calciatore sta diventando competitivo almeno quanto il mercato di chi studia le scommesse champions league e se ieri contavano gol e vittorie, da oggi contano i fatti più che le parole.