Pascucci: “Sull’ospedale a Ladispoli bugie da Grando, non serve Regione di destra per realizzarlo” • Terzo Binario News

Pascucci: “Sull’ospedale a Ladispoli bugie da Grando, non serve Regione di destra per realizzarlo”

Lug 20, 2022 | Cerveteri, Ladispoli, Politica

L’ex Sindaco di Cerveteri: “I politici di centrodestra dicano la verità ai cittadini e spieghino che per aprire un nuovo Ospedale, secondo la legge di oggi, dovrebbero chiuderne un altro”

Intervista a tutto campo per Alessio Pascucci, ex Sindaco di Cerveteri e attuale Consigliere comunale di Ladispoli all’opposizione dell’Amministrazione guidata da Alessandro Grando. Incalzato dal conduttore durante un’intervista radiofonica nella mattinata di sabato, Pascucci ha tenuto a fare chiarezza su una delle tematiche maggiormente discussa durante l’ultima campagna elettorale, quella dell’Ospedale tra Ladispoli e Cerveteri.

Una “bomba” elettorale che il suo sfidante Alessandro Grando ha riservato ai cittadini proprio a ridosso della campagna elettorale del primo turno. Una “bomba” esplosa bene e che ha fatto colpo sull’elettorato, ma che più volte è stata contestata dalle altre correnti politiche del territorio. Sul tema ospedale, Pascucci è stato chiaro, netto, diretto.

“Io purtroppo non amo dire le bugie ai cittadini quindi dobbiamo spiegare il termine in cui stiamo lavorando – ha detto Pascucci – in Italia esiste una legge che dice che in ogni Regione si possono avere al massimo 3 posti letto ogni 1000 abitanti. Dunque è molto semplice, si prende il numero degli abitanti di una determinata Regione, si divide per tre e si ottiene il numero di posti letto che si possono fare, a meno che non cambi la legge nazionale. Siccome il Lazio come tutti sanno ha raggiunto quel numero oggi dire che si può fare un altro Ospedale nel nostro territorio è una bugia detta ai Cittadini. A meno che non si dica che si chiuderà un Ospedale nel Lazio da un’altra parte, si risparmieranno dei posti letto da un’altra parte e si aprirà un Ospedale nel nostro comprensorio”.

“Devono verificarsi tre condizioni perché apra un ospedale nel nostro comprensorio – spiega Pascucci – non è una questione di volontà politica, non è una questione di votare una Giunta Regionale di un colore piuttosto che di un altro. Quindi continuare a dire ai cittadini di aver individuato un terreno e che se alle Regionali verrà eletta una Giunta di destra si potrà realizzare l’ospedale, come ha fatto il Sindaco Alessandro Grando e il suo pari a Cerveteri Gianni Moscherini, significa non dire la verità. Poi ovviamente tutti vogliamo un Ospedale nel nostro territorio, e onestamente trovo anche poco elegante bollare quelli che dicono come sto dicendo io le cose come stanno come ‘quelli che non lo vogliono’, ma non serve il terreno e non serve una Giunta favorevole. Servono i posti letto che oggi nel Lazio non ci sono”.

Ulteriore forza al discorso, Pascucci la dà prendendo spunto da Roma e dall’Ospedale San Giacomo di Roma. “Prendo ad esempio il caso di Roma e la richiesta di riapertura del San Giacomo, un ospedale eccellente situato nel pieno Centro Storico, tra Via del Corso e Via Ripetta, per il quale la allora Sindaca Raggi ne aveva chiesto la riapertura più volte – continua il Consigliere comunale di Ladispoli ed ex Sindaco di Cerveteri Pascucci – anche a lei la Regione avrà evidentemente risposto che lo avrebbero potuto riaprire solo se avessero chiuso altri Ospedali. Quindi non penso che il nostro territorio possa avere una maggiore influenza del Sindaco della Capitale. Ripeto, sentire esponenti regionali del Centrodestra venire in campagna elettorale qui a Cerveteri e dire che lavoreranno per la apertura di un Ospedale a Cerveteri e Ladispoli dicono una bugia, altrimenti ci dicano quali altri ospedali intendono chiudere nel resto del territorio regionale”.

Sul fronte sanità nel territorio Pascucci prosegue: “In questi anni da Sindaco di Cerveteri ho fatto un lungo lavoro con la Asl per far potenziare i servizi della Casa della Salute lungo la Via Aurelia e ci siamo riusciti. Con i fondi del Pnrr oggi la Casa della Salute ha 20 posti letto nel nostro comprensorio dove c’è oggi il Pit, e attenzione, non si tratta di 20 posti letto ospedalieri, ma sono 20 posti letto che potranno ospitare delle persone che prevedono una lunga degenza, qualcuno che viene dimesso da un Ospedale dove ha finito di ricevere le cure primarie e può proseguirle al PIT. E ci sono già dei nostri cittadini e cittadine che sono ospitate lì. Questo è un obiettivo che abbiamo già raggiunto, per il quale ci siamo battuti anni per riceverlo ed ottenerlo, ma sia chiaro, non è un Ospedale e non è assimilabile ad un ospedale”