Non si spegne in collina l’eco positivo del post evento Komen “Emozioni in rosa tra Tolfa e Allumiere”, che si è tenuto in collina lo scorso sabato e che ha visto la partecipazione di oltre mille persone di tutto il Lazio.
A distanza di qualche giorno, l’associazione “Susan G.Komen” onlus dei Monti della Tolfa, coordinata da 15 anni da Elena Riversi (che si è occupata dell’organizzazione e del coordinamento dei volontari) e dal professor Gianluca Franceschini (chirurgo senologo del Policlinico Gemelli di Roma), stilano un bilancio altamente positivo di questa prima edizione di cui già si stanno gettando le basi per l’edizione 2015.
Innanzitutto il gran numero di partecipanti ha dimostrato quanto la Komen è conosciuta e quanto è sentito il tema del tumore al seno. Molto interessanti ed efficaci le relazioni che hanno tenuto i bravissimi medici i cui interventi si sono susseguiti durante il convegno che è stato uno dei momenti della giornata che ha fatto riflettere e capire.
La dottoressa Nardone (oncologa-radioterapista del Gemelli) ha parlato del rapporto medico-paziente come risorsa creativa e cura; la dottoressa Marinella Linardos (psico-oncologa del Gemelli) ha esposto il tema del ruolo della creatività nel prosecco di elaborazione della malattia; oltre alle relazioni di questi medici, interessante è stato il tema trattato dalla storica dell’arte Cecilia Sica. Toccanti e emozionanti, poi, le testimonianze di alcune “Donne in rosa”.
Bellissime le piazze di Tolfa e Allumiere che sono diventate per l’occasione completamente rosa grazie al lavoro di tante volontarie e al cardiopalma l’illuminazione dei due palazzi dei paesi collinari e del teatro Traiano di Civitavecchia (quest’ultimo grazie alle donne dell’Andos). Tanti i volontari che hanno preparato dolci e quant’altro per rifocillare i partecipanti. Grazie alle volontarie Komen la serata si è conclusa con una conviviale per ospitare la compagnia di Teatrando composta da donne in rosa, coordinate e dirette dal regista Alessandro Fea, che si sono esibite in una performance molto gradita al pubblico che ha affollato il Claudio di Tolfa.
Durante tutta la giornata, c’è stato il professor Riccardo Masetti, presidente della Komen Italia e direttore del Centro Integrato di senologia del Policlinico Gemelli, il quale si è detto molto soddisfatto per l’andamento della manifestazione e ha evidenziato: “E’ eccezionale la risposta della gente di Allumiere e Tolfa e del comprensorio. Da 15 anni sono sempre accanto a noi e alla Race For The Cure di Roma sono sempre il gruppo più numeroso. Ringrazio Elena Riversi che in tutti questi anni ha portato avanti il lavoro, il dottor Franceschini per il lavoro che compie, le amministrazioni comunali e tutti coloro che ci sostengono. Il nostro obiettivo è formare una cultura della prevenzione e far arrivare il messaggio che dal tumore si può guarire. Noi investiamo nella ricerca affinchè questa patologia sia sempre curabile”.
Sulla stessa linea il dottor Franceschini: “E’ stata una giornata di solidarietà, sport e arte dedicata alle donne in rosa, donne che nell’arco della loro vita si sono confrontate con la malattia tumori del seno, ma è stata soprattutto una giornata piena di emozioni e commovente per le oltre 1000 persone che sono arrivate da ogni parte del Lazio a festeggiare le tante donne in rosa presenti alla manifestazione.
Tutti insieme abbiamo dato un piccolo contributo simbolico affinché la malattia tumore del seno diventi una malattia sempre curabile e guaribile. Personalmente volevo ringraziare tutte le donne in rosa che sono intervenute e in particolare le donne di Tolfa ed Allumiere, i volontari e tutti coloro che hanno contribuito in maniera significativa alla realizzazione di questo evento. Un grazie va alle amministrazioni comunali, ai sindaci ed ai presidenti delle Università Agrarie che si sono subito resi disponibili alla realizzazione di questo evento. Grazie alla Susan G komen italia onlus che ormai da oltre 15 anni opera nel nostro territorio e che ha contribuito in maniera significativa al cambiare profondamento l’atteggiamento culturale nei confronto i della malattia tumore del seno”.