Milani scrive al direttore: "La tua goffa replica, con utilizzo ripetuto della “supercazzola”, evidenzia la pochezza dei tuoi argomenti" • Terzo Binario News

Milani scrive al direttore: “La tua goffa replica, con utilizzo ripetuto della “supercazzola”, evidenzia la pochezza dei tuoi argomenti”

Mag 14, 2021 | Ladispoli, Politica

Caro Direttore,
mi costringi a rispondere (ti do del tu visto che ci conosciamo da anni) perché la tua goffa replica, con utilizzo ripetuto della “supercazzola”, evidenzia la pochezza dei tuoi argomenti e rivela un astio pregiudiziale che mal si addice a un giornalista bravo come te.

Un giornalista che sale in cattedra ma, permettimi, con risultati deprimenti.
Io sono Assessore e sono anche pubblicista. Così come sono anche altro, storico, rugbista, e così via, ma la mia replica al vostro discutibile articolo è senz’altro ufficiale, da Assessore. Ça va sans dire.

Che che tu ne dica, conosco perfettamente l’ambito giornalistico e se l’amministratore attinge dal proprio bagaglio culturale non può essere un male, anzi.

Ma veniamo alle tue “supercazzole”.
Scrivi: “Milani conferma cioè che dei libri verranno cestinati e il governo cittadino sottoscrive questa scelta. Messo nero su bianco. Sul motivo si può discutere, sul chi lo decida, no” scrivi con piglio rivoluzionario. Ma cosa vuoi discutere tu?

La Giunta ha approvato la cernita fatta dai bibliotecari, esperti e competenti, ed ha approvato sia l’iter che la lista dei libri da togliere, così come l’hanno presentata i bibliotecari, senza aggiunte o reintegri.

Poi parli di “fonte primaria” ma, forse per abitudine, dimentichi che si sarebbe trattato di pura informazione se tu avessi pubblicato solo quella, mettendo al corrente i lettori del contenuto della Delibera n.73 del 10 maggio 2021.

Nel momento in cui titoli “Per Ladispoli ‘Il Diario di Anna Frank’ può finire al macero”, scatenando decine e decine di reazioni scalmanate sui social, è evidente che non si parla più di semplice informazione, ma di qualcos’altro, perché certamente saprai che la carta dei doveri del giornalista detta che “…i titoli (…) non devono travisare, né forzare il contenuto degli articoli o delle notizie”.

E pensare che ti sarebbe bastato approfondire, da buon giornalista, andare a leggere le fonti da me citate (la nota 1880 del 05/05/2021, pervenuta al protocollo generale dell’Ente in data 06/05/2021 al n. 19816, il MIBACT-Soprintendenza archivistica e bibliografica del Lazio, ha autorizzato lo scarto dei suddetti volumi fornendo precise indicazioni sulle procedure da mettere in atto per inviarli al macero oppure per renderli disponibili a biblioteche pubbliche interessate a riceverli in dono, a seguito delle procedure di sdemanializzazione degli stessi) per comprendere che non c’erano roghi in piazza, che non era tornato il nazi-fascismo, come molti cittadini hanno inteso e commentato sui social nel leggere il titolo del tuo articolo.

Già, il tuo articolo. Altra “supercazzola” dove dai lezione dicendo che il Direttore è sempre responsabile di ciò che si scrive.
È vero, il Direttore Responsabile risponde penalmente di tutti gli articoli pubblicati dal suo giornale, ma questa è la responsabilità del Direttore, ben diversa dalla titolarità dell’articolo. Se non inserisci il nome del redattore può averlo scritto chiunque, fermo restando che ne rispondi tu!
Anche qui mi accusi di conoscenza lacunosa della cosa giornalistica ma, come vedi, a giocare con le regole sei tu.

Poi ti trasformi in amministratore (“Ne abbiamo chiesta una copia in sostituzione, perché ne possediamo altre tre copie, due delle quali presenti nella sezione giovanile”: altra notizia positiva, ma dove sta scritto nella delibera?) e rimbrotti la Giunta perché avrebbe dovuto inserire nel testo della delibera la descrizione dei motivi per i quali ogni libro viene sdemanializzato e quante copie restano negli scaffali.

Ignori chiaramente le procedure amministrative e come si fanno le delibere.
Ma non solo: anche come giornalista perdi qualche colpo. Se tu avessi letto per bene la “fonte primaria” che hai usato ti saresti accorto che per ogni libro c’è una sigla che ne spiega il motivo dello scarto. Ma mi rendo conto che eri troppo occupato a cercare un buon titolo.

Ma non ti fermi qui. Dichiari che ce l’avevi con l’Amministrazione e non con i dipendenti della Biblioteca. A parte la precisazione superflua (che tu ce l’abbia con questa Amministrazione è noto), ma non ti sei reso conto che lanciando quelle accuse hai svilito chi ha fatto materialmente quel lavoro, dedicandoci tempo e perizia.

Tu eri forse convinto che la lista l’avessimo fatta io o la Giunta e hai lanciato i tuoi strali, ma hai colpito i lavoratori, onesti e competenti, oltre tutto artefici di un eccellente lavoro.

E poi la chicca del finale, dove inanelli una serie di sciocchezze epocali.
Pubblicaste l’articolo che tu ora citi, ma non pubblicaste l’archiviazione delle accuse verso di me mentre la mia di denuncia, che io sappia, è ancora in itinere.

Ma poi ne becchi un’altra: “Nessuno infatti ha spiegato delle donazioni, nessuno ha fatto sapere della possibilità di richiedere i libri.”

Ignori di nuovo come funziona la macchina amministrativa eppure un giornalista vero come te, non dovrebbe avventurarsi su terreni sconosciuti sparando a caso. L’Avviso è consequenziale alla delibera e dal momento della pubblicazione scattano i 90 giorni.

Sulla chiarezza della delibera poi, ti superi (lasciami ridere visto che ci conosciamo da anni…) e dici: “(…) delibera che Milani difende strenuamente e che comprende autori di altissimo spessore.

In entrambi i casi l’errore c’è, sia perché la delibera non è stata scritta chiaramente sia perché se c’era la volontà di tenere vivi i testi ancora decenti – e di questo non si dubita di certo – la dimissione andava comunicata diversamente.”

E veniamo al testo della DLG che è diventato il bersaglio delle tue rimostranze, avendo toppato su tutte le altre.
Il testo è quello indicato dalla AIB (https://www.aib.it/aib/commiss/doc/scartdel.htm), Associazione Italiana Biblioteche. Sorpreso?

Alessio, prenditela con loro, ma anche in questo caso dai tuoi interventi non emerge grande perizia e forse qualche lezione di pubblica amministrazione ma anche di giornalismo, certamente non da me, dovresti prenderla.

Concludo, uno e trino, visto che in me oltre all’assessore e al giornalista convive anche il semplice cittadino, ricordandoti un ultimo episodio, a proposito di professionalità.

Tempo fa ti mandai una replica a un tuo articolo e tu la pubblicasti, tagliandola, eliminando pezzi, commentandola invece di pubblicarla integralmente come hai fatto stavolta e alle mie lamentele mi rispondesti che quella era la vostra linea editoriale…

A proposito di correttezza.
Ciao
MM