Si è tanto parlato di Metaverso in questi ultimi due anni, ma di cosa si tratta veramente? E a che punto sono gli sviluppi di questa tecnologia? In questo articolo ci addentreremo nel mondo virtuale del Metaverso, esplorando i metaversi già esistenti che contano migliaia di utenti attivi.
Sicuramente avrete sentito parlare di Metaverso, poiché sono sempre di più i progetti che si ispirano alla lettera a questo concetto, o semplicemente prendono il nome per ridisegnare nuove abitudini degli utenti, coinvolgendoli ed incentivandoli all’utilizzo delle tecnologie digitali.
Ormai vi è la concezione (giusta o sbagliata chi lo sa..!) che il digitale possa essere la svolta dell’umanità intera, per questo stiamo assistendo all’inizio inarrestabile della transizione digitale, che comprende non solo l’istruzione tecnologica del privato cittadino, ma anche la digitalizzazione della sanità e della Pubblica Amministrazione tutta.
In questo scenario, sicuramente un ruolo chiave lo gioca il concetto di “mondo virtuale iper connesso” o più comunemente, “metaverso virtuale”.
Il Metaverso : di cosa si tratta e quali sono i mondi virtuali più apprezzati dagli utenti
Vi è dapprima da fare una distinzione fra il termine “Metaverso” con la maiuscola e la parola “metaverso” (o, “metaversi”, al plurale) più volte utilizzata in questi anni per indicare diverse realtà, da quando si è iniziato a parlare della creazione di mondi virtuali.
Il primo caso fa riferimento al marchio di Zuckerberg, patron di Facebook e fervido sostenitore del Metaverso come strumento di progresso ed efficienza per l’Europa e gli Stati Uniti, tanto da cambiare il nome del noto social, in “Meta”. Questo perché, nel 2021, durante una conferenza, lo stesso Zuckerberg confessò che il Metaverso, sarebbe stato secondo lui, l’erede di Internet come lo conosciamo: un luogo iper connesso, il quale avrebbe permesso ad utenti ed aziende di trasferirsi completamente sulla piattaforma per lavorare, effettuare acquisti, svagarsi e soprattutto comunicare. Insomma, un immenso mondo virtuale in stile fantascientifico, che avrebbe dovuto sostituire la realtà, ma questo ad oggi non è ancora avvenuto.
Zuckerberg, era inoltre convinto che il Metaverso, sarebbe diventato in breve tempo, il sostituto di tutti i mezzi di conversazione, riunendoli tutti in un solo luogo globale. D’altronde Facebook è nato come social media ed il networking è sempre stato l’obiettivo finale dell’azienda.
Il progetto Metaverso nasce quindi dall’idea di Facebook di cambiare le regole dell’interazione quotidiana su Internet sia tra privati che tra aziende, coinvolgendo quindi diversi attori.
Il Metaverso dovrebbe essere una connessione fra diversi mondi virtuali al suo interno: dai giochi, alle aree dedicate alla formazione, alle “piazze” di conversazione e shopping (“Marketplace”).
Immagina di poterti recare in vari luoghi che prima era fisici, a partire dai concerti, per passare ai casino online oppure i centri commerciali delle grandi cittá con il tuo avatar , tutto questo insiem agli avatar dei tuoi amici… il tutto senza spostarti da casa tua, in un unico luogo creato per intrattenere le persone. Questa è l’esemplificazione di quello che potrebbe essere il Metaverso.
Ovviamente a questo progetto e a tutti i progetti affini, non sono mancate le critiche.
Ma ora vediamo invece quali sono i progetti già esistenti che sanno di Metaverso, ma marchiati da diversi brand.
Esistono già numerosi metaversi (attualmente sono 141) che hanno invaso il Web, ma come al solito, non tutto è oro quel che luccica! Gli investitori continuano a puntare sui soliti 2-3 mondi che contano un numero di utenze attive abbastanza alto. Stiamo parlando, in primis, di Roblox, con i suoi circa 60 milioni di utenze e poi di di The Sanbox, con i suoi 30.000 utenti attivi. Un caso a parte è invece l’altro noto metaverso, chiamato Decentraland, piattaforma costata 1,2 miliardi di dollari, ma nella quale gli utenti vivono in perfetta solitudine: 38 utenti attivi al giorno. Approfondiamo meglio queste piattaforme
Roblox, Decentraland e The Sandbox: esempi di “metaversi” seppur con qualche riflessione critica
“Smettiamola di chiamarlo metaverso” dice qualcuno, riferendosi a Roblox, la piattaforma che più di tutte si aggiudica il podio per utenze attive giornaliere (dai 58,000.000 ai 60,000.000 in media).
Il metaverso, per essere considerato tale, deve soddisfare alcuni requisiti: ambienti immersivi unici per svolgere diverse azioni, avere una moneta unica virtuale, essere libero e di libera fruizione per tutti basandosi sull’interoperabilità, forse il requisito essenziale del metaverso. Ma cosa si intende con questo termine? Si tratta dell’interscambio e l’interazione libera tra diversi sistemi informatici, permettendo all’utente di passare dall’uno all’altro sistema, mantenendo identità ed eventuali beni virtuali
Per quanto riguarda Roblox, la critica maggiore giunge proprio in ottica interoperabilità, perché come capita già in Fortnite, videogioco spesso associato al concetto di metaverso, manca totalmente la componente di interoperabilità. Gli utenti che si trovano su queste piattaforme, sono letteralmente “intrappolati” in un mondo virtuale che non dialoga con l’esterno e per quanto immersivo e esteso sia, manca comunque di interazione con altri sistemi.
Roblox, Decentraland e The Sandbox sono comunque piattaforme che permettono di svolgere diverse azioni immergendo l’utente completamente. Alcuni di questi sono basati su blockchain e possono essere fruiti anche da smartphone.
Per quanto riguarda linvece l’uso della Realtà Virtuale, qualcuno dice che non è una componente essenziale ed in effetti possiamo essere d’accordo con questa affermazione, visto che il metaverso è più un concetto legato all’idea in sé che non al tipo di fruizione.
