“Abbiamo appreso con attenzione dagli organi di stampa dell’incontro svoltosi tra il Sindaco Marco Piendibene, la Direttrice dell’ASL RM4 Rosaria Marino, il Presidente del Consiglio Comunale Marco Di Gennaro e la Delegata alla Sanità Marina De Angelis.
Un appuntamento che valutiamo positivamente, perché ogni occasione di confronto tra amministrazione comunale e direzione sanitaria è sempre un passo nella giusta direzione, soprattutto se orientato alla tutela della salute pubblica e al miglioramento dei servizi per i cittadini.
Apprezziamo l’impegno del Sindaco nel verificare di persona lo stato dei lavori di riqualificazione dell’Ospedale San Paolo, un intervento che deve proseguire con determinazione per rendere la struttura più accessibile e funzionale, come testimoniato anche dalla prossima riapertura del nuovo ingresso. Così come riconosciamo con favore il lavoro fatto dalla ASL sul fronte del recupero delle prestazioni arretrate.
Proprio in un contesto riteniamo sia arrivato il momento di ricevere risposte chiare e definitive su due temi che consideriamo prioritari: la Radioterapia e il futuro dell’Hospice oncologico. Per quanto riguarda il primo, è evidente come il nostro territorio, martoriato da un’alta incidenza di patologie oncologiche, non possa più attendere. Troppe donne e uomini sono costretti ancora oggi a spostamenti quotidiani verso Roma o il Viterbese. In questo quadro drammatico, sono le associazioni come Adamo e tanti volontari a fornire un supporto insostituibile con grande sacrificio e spirito di solidarietà.
Negli anni passati, sotto l’amministrazione regionale Zingaretti, il progetto per la Radioterapia era finalmente entrato nel vivo. Oggi, a distanza di mesi non è ancora chiaro in che punto dell’iter ci troviamo. Da parte della Giunta Rocca è mancata finora la chiarezza politica ed amministrativa; inaccettabile il silenzio e la lentezza con cui si sta procedendo.
È per questo che, come Partito Democratico di Civitavecchia, chiediamo con rispetto ma con fermezza alla direttrice della ASL RM4, al Sindaco e soprattutto alla Regione Lazio di fornire chiarimenti pubblici e puntuali: la cittadinanza ha diritto di sapere quando finalmente si potrà contare su un servizio di Radioterapia pubblico, operativo e pienamente integrato all’interno dell’Ospedale San Paolo.
Preoccupano, inoltre, alcune voci – che speriamo si rivelino infondate – su una possibile chiusura o trasformazione dell’Hospice oncologico, struttura pubblica che in questi anni ha rappresentato un presidio di umanità e vicinanza per tante famiglie colpite dal dolore della malattia. Pensare che si possa rinunciare a un luogo come questo, magari per trasformarlo in una RSA o per delegarne la gestione a soggetti privati, significherebbe compiere un passo indietro non solo sanitario, ma anche etico. Non possiamo permettere che venga meno un servizio che ogni giorno viene riconosciuto e apprezzato dalla comunità.
Il Partito Democratico di Civitavecchia continuerà a tenere alta l’attenzione su questi temi, con spirito costruttivo ma con determinazione. Chiediamo che la salute pubblica resti al centro delle scelte politiche e istituzionali, che la Radioterapia diventi finalmente realtà, e che l’Hospice venga difeso, potenziato e preservato nella sua funzione pubblica e territoriale.
Non si tratta di rivendicare bandiere o primati, ma di pretendere ciò che spetta a una comunità intera: dignità nelle cure, accessibilità ai servizi, giustizia sociale. La sanità pubblica non può permettersi ambiguità o incertezze, tanto meno in un territorio che ha già pagato un prezzo altissimo.
Enrico Luciani
Segretario del Partito Democratico di Civitavecchia, Enrico Luciani
La replica della Asl Roma 4
“Desidero rassicurare la cittadinanza, le istituzioni locali e tutte le associazioni coinvolte che non esiste alcuna ipotesi di depotenziamento, riconversione o chiusura dell’Hospice oncologico di Civitavecchia.
L’Hospice non è soltanto un presidio sanitario: è un autentico fiore all’occhiello della nostra Azienda, riconosciuto a livello territoriale e regionale per la qualità delle cure, per l’approccio umano e multidisciplinare, e per il ruolo insostituibile che svolge nell’accompagnare i pazienti e le loro famiglie in un momento delicato della vita.
È anche e soprattutto un luogo carico di valore affettivo e simbolico per la comunità, e come tale non solo sarà preservato, ma continuerà a essere sostenuto e valorizzato”.