Si è tenuto a Firenze nella splendida cornice dell’Auditorium di Santa Apollonia il Seminario Nazionale su “Cittadinanza e Costituzione”.
La nostra Scuola, l’Istituto Comprensivo “Corrado Melone”, è stata selezionata per aver realizzato una delle migliori esperienze in tema di educazione alla cittadinanzagrazie al progetto “Il Manifesto degli Studenti Antirazzisti del 2018” che ho avuto modo di esporre nel Workshop N°6 “La Cittadinanza e le Diversità”. All’interno dei Workshops, in una mattinata densa di lavoro, sono stati declinati i diversi temi inerenti la “Cittadinanza e Costituzione”, grande spazio è stato dato al dialogo ed a un confronto costruttivo sulle esperienze didattiche più significative relative ai temi affrontati.
L’esperienza didattica che abbiamo proposto, sviluppata inizialmente a partire dalle lezioni di scienze nelle quali si discuteva delle problematiche etiche legate all’eugenetica e all’idea di razza, si è poi spostata su un piano strettamente storico in cui, gli studenti, a 80 anni dalla promulgazione delle leggi razziali, hanno analizzato il manifesto degli scienziati razzisti del 1938, individuandone gli errori da un punto di vista scientifico e realizzando un nuovo documento, il “Manifesto degli studenti antirazzisti del 2018”, che hanno poi sottoscritto. L’obiettivo di questo lavoro è stato innanzitutto dimostrare che le differenze razziali sono semplicemente un costrutto sociale e andrebbero relegate in un passato intriso di ignoranza e poi che il concetto di “razza” non ha un fondamento scientifico. La razza è un problema concettuale, non semantico. Non lo si può risolvere sostituendo la parola “razza” con “gruppo etnico”. Però se da un lato la scienza, dequalificando tale concetto, priva il razzismo di qualunque legittimità, relegandolo a mera ideologia ingannevole, non ne riduce purtroppo la forza. L’intolleranza verso il diverso risponde spesso a un bisogno di identità, proprio per questo è difficile da debellare. L’unica arma che abbiamo per combattere il razzismo è l’istruzione.Assistiamo oggi, nostro malgrado, a forme di razzismo di ritorno, subdole in quanto intrise di populismo che gioca sulla ignoranza delle persone. Il nostro percorso è stato finalizzato allo sviluppo di competenze metacognitive, in grado di portare gli studenti a riconoscere autonomamente gli errori da cui sono scaturite le leggi razziali, ad analizzarne le ragioni storiche e, soprattutto, a riuscire a dare delle risposte efficaci a tutti i razzisti che alimentano odio razziale e violenza sui social.
Il lavoro ha avuto un apprezzamento unanime al seminario e molti dirigenti hanno chiesto di andare nelle loro scuole per illustrare a docenti e studenti il lavoro svolto alla “Melone”. Abbiamo così cominciato proprio qui a Ladispoli, con una conferenza diretta alle classi di altri corsi interessate al tema, ed ecco di seguito il commento dei ragazzi presenti.
Prof. Massimo Malerba
In occasione dell’ottantesimo anniversario della promulgazione delle leggi razziali, il giorno 22 novembre scorso, accompagnati dalla professoressa Pascucci,ci siamo recati in sala teatro per incontrare il prof. Malerba che ci ha parlato del “Manifesto della razza”,pubblicato da un gruppo di scienziati italiani nel 1938. Per introdurre il discorso del razzismo ha citato la scienziata Rita Levi Montalcini: “Non esistono le razze, il cervello degli uomini è lo stesso. Esistono i razzisti. Bisogna vincerli con le armi della sapienza.”. Il docente ha continuato dicendo che solo con la cultura possiamo combattere il razzismo. Poi ci ha illustrato il progetto realizzato dagli alunni della terza media dello scorso anno che hanno smontato e smentito, in maniera efficace,punto per punto il Manifesto della razza.
Nel luglio del 1938 alcuni scienziati italiani pubblicarono su una rivista un Manifesto della razza italiana che comprendeva dieci punti in cui spiegavano “scientificamente” perché esistono le razze. In realtà, partendo da affermazioni false, gli articoli del Manifesto diedero presunte basi scientifiche ad una politica razzista che fu poi attuata attraverso le leggi razziali e portò allo sterminio di uomini e donne. I ragazzi, grazie alle conoscenze scientifiche moderne, hanno rielaborato il manifesto,mettendo in evidenza gli errori commessi dagli “scienziati” dell’epoca. Il professor Malerba ha sottolineato non solo che chi aveva scritto il manifesto non poteva essere un vero “scienziato” perché non aveva rispettato il metodo galileiano ma che il concetto di razza è sbagliato, in nostro DNA è praticamente lo stesso in tutti gli uomini e si differenzia in minima parte fra un individuo e l’altro e spessissimo è molto più simile a quello di persone di altre nazioni che a quello di persone che ci abitano vicino, anzi, per evitare alcuni tipi di malattie genetiche, è molto importante che vi sia un mescolamento delle popolazioni.Inoltre che il concetto di razza sia arbitrario è dimostrato dalle innumerevoli vite salvate ogni anno nel mondo dalle trasfusioni di sangue e dai trapianti di organi che coinvolgono anche persone di continenti diversi.
Ci è stato poi spiegato che non serve scomodare la scienza perché anche solo ipotizzare l’esistenza delle razze andrebbe a ledere la dignità dell’individuo e ci ha fatto leggere l’articolo 3 della nostra Costituzione «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali». Ci siamo soffermati a discutere del perché nella costituzione si parlasse di “razza” e ci è stato chiarito che la Costituzione è stata scritta negli anni ’40 e per l’epoca era normale parlare di razze, ma noi non dobbiamo avere paura delle parole perché se anche cancellassimo la parola razza dal dizionario non avremmo risolto il problema del razzismo che ègenerato dall’ignoranza ed è quindi quella che bisogna combattere.
Al termine dell’incontro, il preside ci ha detto che diverse scuole hanno chiesto di poter utilizzare il lavoro dei nostri compagni illustrato dal prof. Malerba per poter affrontare il tema, purtroppo ancora molto attuale, del razzismo.
Grazie ad incontri come questi, possiamo cercare di comprendere la storia ed il presente per cercare di conoscere un problema che si avverte nella società e nel periodo in cui viviamo senza abboccare ai falsi miti di chi ci vorrebbe ignoranti ed impauriti da persone che hanno solo la pelle diversa dalla nostra, ma il cui cervello funziona esattamente come il nostro.
Tommaso Bozzelli IIM