Dopo le dimissioni di Annalisa Belardinelli, che ha preferito il posto di lavoro in Regione al seggio al Granarone, anche l’ex presidente del porto di Civitavecchia pronto a fare le valigie
A volte ritornano. Non una, non due ma addirittura tre volte.
È il caso di Gianni Moscherini, ex Sindaco di Civitavecchia tra il 2007 e il 2012, nuovamente candidato Sindaco di Civitavecchia (dove venne sconfitto da Pietro Tidei nel 2012), due volte candidato sindaco di Tarquinia (anche qui sconfitto in entrambi i casi) e poi di Cerveteri nel 2022 dove ora ricopre il ruolo di Consigliere comunale di opposizione, è pronto a ripresentarsi per la poltrona di Sindaco alle prossime elezioni comunali di Tarquinia.
Ebbene sì, Moscherini si ripropone. Un pò come i peperoni, diceva un vecchio detto.
L’ufficialità è giunta nelle ultime ore dallo stesso Moscherini, intervistato da un quotidiano locale.
Un Moscherini motivato, un po come aveva iniziato la campagna elettorale di Cerveteri, che parla di vittorie passate dei suoi avversari non corrispondenti alla realtà, di complotti, di ammucchiate politiche nei suoi confronti, pronto a proporsi come il salvatore della patria e custode di tutte le verità.
L’accensione di lampadina (citando l’esordio di Cerveteri) che lo ha spinto a ricandidarsi a Tarquinia, ovviamente, un suo vecchio cavallo di battaglia, cioè il porto turistico, di cui rivendica la paternità del progetto.
La candidatura a Tarquinia muove dunque gli equilibri politici anche a Cerveteri. La sedia da Consigliere comunale infatti, rimarrà ben salda sotto le terga di Moscherini fino all’insediamento del Consiglio comunale di Tarquinia, dove in caso di vittoria chiaramente andrà a svolgere il ruolo di Sindaco, mentre in caso di sconfitta si troverà a dover scegliere se rimanere a Cerveteri o appunto spostarsi nella nuova città.
Al momento, nessuna dichiarazione è stata fatta dal centrodestra di Cerveteri su questa notizia. Senza dubbio però, qualche domanda se la faranno tutte quelle persone che nel 2022, poco più di un anno fa, scelsero di votarlo credendo nel suo progetto che con tanto orgoglio voleva portare a compimento basandosi sui suoi “trionfi” ottenuti a Civitavecchia.
A quegli oltre 5mila voti al ballottaggio (uniti a quelli della Belardinelli, apparentatasi con lui al secondo turno, che ora ha lasciato il seggio a Cerveteri per un posto di lavoro in Regione) che hanno sostenuto la sua candidatura, certi che anche in caso di sconfitta avrebbe continuato a fare opposizione, cosa dirà?
Un punto è chiaro, lapalissiano: con Moscherini candidato Sindaco di Tarquinia e la possibilità non remota che si dimetta dagli scranni del Granarone, il centrodestra ha dimostrato di aver fallito due candidati sindaco su due. Prima la Belardinelli (già sconfitta nel 2017), che da “eroina del civismo e contro i poteri forti” si è prostrata al ballottaggio, e ora Moscherini, che è pronto a fare le valigie e ad andarsene.
