Fumo da Torre Nord, la centrale di Civitavecchia quasi a regime • Terzo Binario News

Fumo da Torre Nord, la centrale di Civitavecchia quasi a regime

Mar 3, 2022 | Ambiente, Civitavecchia

Riappare la grande nuvola di fumo dalla centrale a carbone di Enel. E Civitavecchia torna ad aver paura. Il “fungo”, composto da vapore e inquinanti, esce dalla ciminiera di Torre Valdaliga Nord e in questi giorni si nota molto di più rispetto alle settimane scorse.

Diversi i motivi: Torre Nord da qualche giorno ha ricominciato a produrre energia quasi a pieno regime e la guerra in Ucraina rappresenta una causa indiretta. La difficoltà di approvvigionamento di gas ha provocato il fermo della vicina Torre Valdaliga Sud, di proprietà Tirreno Power, che lavora a ciclo combinato.

Dei 650 megawatt di massimo carico potenziale per ognuno dei tre gruppi presenti a Torre Nord, ora si viaggia sui 500-550 che corrispondono a 4,5 milioni di tonnellate di carbone all’anno.

Attenzione però: l’aumento di produzione dipende da diversi fattori e segue dei passaggi programmati: «L’estate scorsa – spiega un operaio del polo energetico – uno dei tre gruppi è rimasto spento per circa 4 mesi in quanto sottoposto a manutenzione.

Gli altri due sono rimasti accesi ma a regime medio-basso. In genere d’inverno la richiesta di energia aumenta e i gruppi lavorano di più, quindi non c’è da sorprendersi se si nota la colonna di fumo. Anzi, c’è da preoccuparsi maggiormente dell’inquinamento interno a Torre Nord. Nella ciminiera sono presenti dei filtri molto efficaci che trattengono quasi tutti gli inquinanti emessi». Che però la situazione sia particolare, lo si nota attraverso un altro dettaglio: in rada sono in attesa di scaricare diverse navi carboniere. «Peraltro, insieme a quelle da crociera, sono la causa principale dell’inquinamento a Civitavecchia. Ora si stanno facendo scorte a causa dell’incertezza nell’Est Europa per questo il carbonile è affollato» conclude l’operaio.

Vero che durante le giornate invernali, le condizioni atmosferiche amplificano il fenomeno del fumo ma questo non frena la preoccupazione di abitanti e associazioni come il Forum Ambientalista, Fridays For Future Civitavecchia, Comitato Sole e No al Fossile Civitavecchia. I residenti sono da decenni vittime della servitù energetica causata dalle centrali, in passato alimentate ad olio pesante. Le malattie cardiorespiratorie colpiscono indipendentemente dall’età e la popolazione da anni chiede una mappatura precisa delle patologie legate alle emissioni. Ovvia l’associazione del “fungo” con l’asma che affligge bambini e ragazzi o con le morti causate dal cancro. I social sono il termometro in questo senso ma anche in giro per la città, la preoccupazione è palpabile: «Si assiste al valzer fra gas e carbone – spiegano dal Forum Ambientalista – quando il futuro è nelle rinnovabili. Nel frattempo si continua a morire di inquinamento e notizie di persone malate in città sono all’ordine del giorno». Infine c’è disorientamento anche perché dopo la notizia del blocco della riconversione a gas resta il dubbio sull’uso del carbone a Torre Valdaliga Nord che doveva interrompersi entro il 2025. (da Repubblica)