“Cuore nero”, al Rifugio degli Elfi l’ultima fatica letteraria di Silvia Avallone • Terzo Binario News

Proseguono le novità tra gli scaffali del Rifugio degli Elfi a Cerveteri

Ennesima novità letteraria al Rifugio degli Elfi a Cerveteri.

Il caffè-letterario di Barbara Ghelarducci in Piazza Risorgimento, vero punto di riferimento per gli amanti della lettura, si arricchisce di un nuovo libro.

In vendita, trovate “Cuore Nero”, di Silvia Avallone.

SILVIA AVALLONE: CONOSCIAMOLA MEGLIO

Silvia Avallone è nata a Biella nel 1984. Trascorre tutte le estati della giovinezza a Piombino, da suo padre: questo crea un rapporto speciale tra lei e la città toscana, protagonista del suo romanzo più noto, Acciaio.

Vive a Bologna, dove si è laureata in Filosofia e specializzata in Filologia moderna con una tesi su La Storia di Elsa Morante. Collabora inoltre con il Corriere della Sera, La lettura e 7, dove scrive mensilmente all’interno della rubrica 4 per 7.

Nel 2007 ha pubblicato la raccolta di poesia Il libro dei vent’anni, vincitrice del Premio internazionale di poesia Alfonso Gatto sezione giovani. Sue poesie e racconti sono apparsi su Granta, Nuovi Argomenti e Vanity Fair. Con il suo romanzo d’esordio Acciaio (Rizzoli, 2010) ha vinto il premio Campiello Opera Prima, il premio Flaiano, il premio Fregene, il premio Città di Penne, e si è classificata seconda al premio Strega 2010.

Il romanzo è stato tradotto in 25 lingue e in Francia, con D’Acier, ha vinto il Prix des lecteurs de L’Express 2011. Da Acciaio è tratto il film omonimo, per la regia di Stefano Mordini, con Michele Riondino e Vittoria Puccini, prodotto da Palomar e presentato nel 2012 alla 69ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, all’interno delle Giornate degli Autori.

Sempre ad Acciaio è ispirata l’omonima canzone di Noemi che apre l’album Made in London del 2014. Nel 2015 la compagnia teatrale svizzera L’outil de la ressemblance ha portato in scena lo spettacolo D’acier, tratto dalla traduzione francese del romanzo. Nel 2011, per gli Inediti d’autore del Corriere della Sera, è uscito il racconto La lince, poi tradotto in Francia nel 2012 dalle edizioni Liana Levi con il titolo Le lynx. Nel 2013 ha pubblicato Marina Bellezza (Rizzoli), il suo secondo romanzo, tradotto in Francia, Olanda, Germania, Norvegia e Svezia.

Premio Zocca Giovani 2014. Sempre nel 2014 fa parte della giuria di qualità della 64esima edizione del Festival di Sanremo, realizzando il sogno della protagonista Marina Bellezza. Il suo terzo romanzo, uscito nel 2017 ancora per Rizzoli, s’intitola Da dove la vita è perfetta. Il titolo è un verso di una sua poesia giovanile de Il libro dei vent’anni, ed è dedicato alla figlia. Tradotto in Francia, Olanda, Svezia e Slovacchia. Nel 2018 viene inserita nella lista dei 47 autori selezionati dai bibliotecari svedesi per l’assegnazione del Contro Nobel per la Letteratura da parte della Nuova accademia di Svezia.

Il 21 giugno 2019 presso l’Aula Magna dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, durante la cerimonia dei Dottori di Ricerca, le è stata conferita la Medaglia Petrarca per le Arts and Humanities per essersi distinta, in qualità di ex alumna dell’Università di Bologna, in ambito letterario.

È la prima volta nella storia dell’Ateneo che questa onorificenza viene assegnata. In occasione del quarantesimo anniversario della strage alla stazione di Bologna, ha scritto e letto il poema in prosa inedito per il documentario La bomba. 2 agosto 1980, la strage dell’umile Italia prodotto da Rai Teche, da un’idea di Andrea di Consoli, per la regia di Emilia Mastroianni, andato in onda su Rai 1, all’interno dello Speciale Tg1, il 2 agosto 2020. Il suo ultimo romanzo, Un’amicizia, è uscito in Italia per Rizzoli il 10 novembre 2020 ed è in corso di pubblicazione in 14 Paesi e sarà trasposto in una serie televisiva.

Nel 2024 esce per Rizzoli, Cuore nero.

CUORE NERO

Con l’amore che solo i grandi autori sanno dedicare ai propri personaggi, Silvia Avallone ha scritto il suo romanzo più maturo, una storia di condanna e di salvezza che indaga le crepe più buie e profonde dell’anima per riempirle di compassione, di vita e di luce.

L’unico modo per raggiungere Sassaia, minuscolo borgo incastonato tra le montagne, è una strada sterrata, ripidissima, nascosta tra i faggi. È da lì che un giorno compare Emilia, capelli rossi e crespi, magra come uno stecco, un’adolescente di trent’anni con gli anfibi viola e il giaccone verde fluo. Dalla casa accanto, Bruno assiste al suo arrivo come si assiste a un’invasione. Quella donna ha l’accento “foresto” e un mucchio di borse e valigie: cosa ci fa lassù, lontana dal resto del mondo? Quando finalmente s’incontrano, ciascuno con la propria solitudine, negli occhi di Emilia – “privi di luce, come due stelle morte” – Bruno intuisce un abisso simile al suo, ma di segno opposto. Entrambi hanno conosciuto il male: lui perché l’ha subito, lei perché l’ha compiuto – un male di cui ha pagato il prezzo con molti anni di carcere, ma che non si può riparare. Sassaia è il loro punto di fuga, l’unica soluzione per sottrarsi a un futuro in cui entrambi hanno smesso di credere. Ma il futuro arriva e segue leggi proprie; che tu sia colpevole o innocente, vittima o carnefice, il tempo passa e ci rivela per ciò che tutti siamo: infinitamente fragili, fatalmente umani.

Pubblicato martedì, 26 Marzo 2024 @ 11:07:18     © RIPRODUZIONE RISERVATA