Hai preso il mio giorno e lo hai reso migliore. Andata, ritorno, andata, ritorno: tutto concentrato in 2600 chilometri “non 1300”. Alessandro Bellantoni, tassista romano, in piena emergenza Coronavirus ha accompagnato in un ospedale della Capitale una bambina di Vibo Valentia per un controllo oncologico. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, lo ha insignito del titolo di Cavaliere del Lavoro.
“Non sapevo nulla – ha confessato a Terzo Binario – me lo hanno detto i colleghi e ho visto i messaggi su Facebook. Non mi aspettavo questo clamore, ma fa piacere, ci mancherebbe. Ho fatto una cosa in maniera spontanea, non per pubblicità”.
“Conosco la famiglia della piccola – ha raccontato – così ho dato una mano, accompagnandola al Bambino Gesù. Ho una figlia affetta da disabilità, capisco la situazione di difficoltà di quei due genitori. Quindi ho cercato di dare una mano”.
Ottenuti i permessi, ecco il viaggio: “È il mio lavoro, sono sempre in macchina. Non è stato un problema. L’importante è aver contribuito a qualcosa di buono. A un autogrilli, fermo per una sosta, alcuni agenti mi hanno anche offerto il caffè, quando ho raccontato loro perché ero in giro”. In tutto questo c’è stata una canzone che ha fatto compagnia ad Alessandro: “È Piccola Stella di Ultimo”. A volume non troppo alto, perché azioni del cuore non vanno strillate.
Andata, ritorno, andata, ritorno. Ma senza perdere l’obiettivo. Che sei forte e fragile senza paura, tu resta la stessa, la stessa di sempre. Perché sono i particolari che fanno la differenza. E arricchiscono.