Coronavirus, sui treni "è meglio il rischio contagio che finire nel traffico" • Terzo Binario News

Coronavirus, sui treni “è meglio il rischio contagio che finire nel traffico”

Feb 26, 2020 | Civitavecchia, Ferrovie, Sanità

Nonostante il Coronavirus, è sempre meglio viaggiare in treno piuttosto che infognarsi a Roma con l’auto. Un giro a bordo dei convogli che portano i pendolari nella Capitale fa emergere questo: un sano fatalismo, se non un vero e proprio distacco. Ovviamente la problematica è sentita, qualche sguardo di traverso si incrocia quando si avverte un colpo di tosse ma alla fine è sempre meglio fare i conti più con la necessità di vivere la vita di tutti i giorni piuttosto che farsela condizionare in peggio da un nemico invisibile e abbastanza sconosciuto.

Il viaggio comincia con gli studenti che, zaino in spalla, si lasciano passare sopra la testa l’argomento del giorno: <Certo, da quello che si sente in giro il pericolo c’è – commenta Lorenzo – ma in fondo a noi cambia poco. A scuola dobbiamo andarci lo stesso, a meno che non la chiudano”.

Sotto questo punti di vista, anche gli universitari si devono adattare mentre sono gli adulti ad avvertire maggiormente il pericolo. Tanto per cominciare, un calo di presenze si avverte ma non al punto da parlare di treni deserti. È capitato lunedì, solo che a determinare le assenze è stato lo sciopero dei mezzi pubblici e infatti ieri si è tornati alla quotidianità. Con qualche piccola differenza rispetto al solito: <C’è qualche viaggiatore che si presenta con la mascherina – il racconto di Luigi, impiegato – ma si tratta solo di casi sporadici, talvolta qualche straniero. La maggior parte di noi pendolari ne parla, è l’argomento del giorno però senza tensioni particolari. Al contrario, quando sembrava che il problema fosse prettamente cinese, lo starnuto di un viaggiatore orientale capitato qualche giorno fa ha provocato un silenzio tombale nel vagone”.

La settimana scorsa, il Gruppo Fs ha annunciato una serie di interventi volti a migliorare l’igiene dei convogli solo che fino ad ora di questi interventi – come i dispenser e la sanificazione aumentata di servizi e scomparti – non se vede traccia. <Li hanno persino annunciati agli altoparlanti – afferma il presidente del Comitato Pendolari Fl5 Andrea Ricci – ma non se ne sono visti. Anzi, per essere precisi, l’azienda ferroviaria di sua iniziativa ci ha portato a conoscenza delle proprie intenzioni ossia di aumentare due a tre gli interventi delle squadre di pulizia. Però alla domanda se ci sono riscontri in tal senso la risposta è no”.

Tra gli altri, si parlava anche di guanti di cui dovevano essere muniti i capitreno ma non c’è stata traccia neanche questa accortezza: <I dipendenti ferroviari che ho incrociato io le protezioni in lattice non le avevano. Tuttavia, ho un incontro a strettissimo giro di posta con i vertici delle Ferrovie per avere altre informazioni sulle iniziative che stanno intraprendendo. È pure giusto sottolineare che non è semplice per Trenitalia raggiungere le centinaia di treni regionali che circolano ogni giorno solo nel Lazio dotandoli di sistemi di igiene. Diverso il discorso per le Frecce, forse più strutturate in tal senso e numericamente moto inferiori” la conclusione di Andrea Ricci.