Comitato “2 Ottobre”: “Su Castelsecco va abbattuto il ponte sull'Aurelia ma il tempo stringe” • Terzo Binario News

“Come ogni anno nel giorno del 2 Ottobre, il Comitato omonimo riassume lo stato di avanzamento delle grandi opere idrauliche dei fossi di Santa Marinella.

Nell’anno 2018 il Commissario Prefettizio firmava l’atto di impegno con la Regione Lazio aggiudicandosi fondi per 6,5 milioni di euro per metà Europei ed il restante Nazionali e Regionali al fine di realizzare gli interventi di messa in sicurezza dei due fossi più pericolosi di Santa Marinella, Castelsecco e Ponton del Castrato.

I progetti si sono posizionati ai primi due posti della graduatoria per “L’altissima priorità” che gli interventi richiedono, determinata dal rischio di perdite vite umane ed edifici, cosa che avvenne purtroppo il 2 ottobre 1981.

Dopo circa tre anni si sono concluse le conferenze di servizi dei due progetti definitivi per l’ottenimento delle necessarie autorizzazioni, attività che la norma prevede in soli tre mesi, ciononostante alcuni pareri di competenza idraulica restano negativi.

Il progetto sul fosso Castelsecco prevede tre interventi diversificati (dall’uscita dell’autostrada in direzione ponte ferroviario Roma-Pisa ,tra il ponte ferroviario e la Statale Aurelia e tra L’Aurelia e la foce) questo ultimo prevede la conservazione di un’ampia area golenale naturale adibita a “parco urbano”.

L’intervento più incisivo riguarda il tratto centrale con la traslazione di una parte della Statale e la realizzazione di un nuovo ponte, perché quello esistente dovrà essere abbattuto in quanto non consente, nelle dimensioni attuali, il transito dell’onda di piena ed è perciò causa di inondazione degli edifici ubicati tra la linea ferroviaria e l’Aurelia.

Le opere di sistemazione idraulica sul fosso Castelsecco sono state aggiudicate a distanza di un anno dalla conclusione della conferenza ed ad oggi, trascorsi ulteriori dieci mesi dall’aggiudicazione non sono iniziati i lavori ai quali è stato assegnato un tempo di 690 giorni.

Considerato che la regione ha già concesso una proroga in scadenza il 31 dicembre 2025 per utilizzare il fondo concesso e che a quella data mancano soltanto 455 giorni ci si domanda se avrà un inizio e una conclusione questo intervento. Inoltre va considerato che in 6 anni il costo dei materiali e delle maestranze è notevolmente aumentato mentre il finanziamento è immutato, si corre il rischio di effettuare tagli alle opere compromettendone l’efficacia e gli obiettivi previsti nel primo progetto finanziato. A questo finanziamento di 3,6 milioni di euro fa seguito un ulteriore fondo di circa 900 mila euro ottenuto nel 2021 per la sistemazione del primo tratto, quello dallo sbocco del fosso dall’autostrada verso la linea ferroviaria. Dopo una prima gara conclusasi con una controversia legale, si è passati ad un secondo appalto aggiudicato a gennaio scorso. Tale intervento doveva concludersi entro cinque mesi, ma ne sono trascorsi quasi dieci e non se ne ha più notizia.

Il percorso amministrativo del progetto del fosso Ponton del Castrato è simile a quello di Castelsecco. L’intervento principale si fonda sulla realizzazione di una cassa di espansione che in caso di forti piogge possa contenere le portate in eccesso che causano esondazioni. Il nuovo progetto prevede la realizzazione di due casse di espansione dove il precedente ne prevedeva una, occupando la stessa superficie e mantenendo lo stesso volume di accumulo. Qui i lavori sono iniziati in aprile 2024, ma dal mese di luglio sono sospesi, periodo in cui le attività specifiche in alveo e sul suolo potevano essere molto proficue. Non si conosce il motivo di tale interruzione, forse riconducibile all’iter autorizzativo non ancora concluso.
Anche il fosso Valle Semplice ha avuto un finanziamento per circa 700 mila euro nel 2021 per la sistemazione di una parte del muro-argine crollato nell’alveo e la messa in sicurezza di un altro tratto di argine sempre in cemento armato che presenta cedimenti. Anche qui, dopo una seconda assegnazione, i lavori sono iniziati , ma sono attualmente sospesi. I cittadini, nel segno della trasparenza, vogliono sapere quando inizieranno i lavori di messa in sicurezza del territorio, quando riprenderanno quelli sospesi e perché sono fermi.
Vale la pena ricordare che l’innegabile cambiamento climatico produce fenomeni avversi sempre più intensi e frequenti, che nelle tabelle del PAI (piano di assetto idrogeologico) sono riportati i parametri di ciascun fosso in base anche ai cosiddetti “tempi di ritorno” per cui si può affermare che, in assenza di opere di difesa del suolo, più il tempo passa più il rischio aumenta.

Comitato “2 ottobre”

Pubblicato venerdì, 27 Settembre 2024 @ 12:51:47     © RIPRODUZIONE RISERVATA