In merito all’interruzione del servizio di streaming al comune di Cerveteri abbiamo cercato di capire qualcosa di più in merito al rapporto in essere tra l’amministrazione e la Cooperativa che si occupava del servizio. Il caso è montato durante l’ultimo consiglio nel quale il sindaco Pascucci, sapendo che non sarebbe stata effettuata la ripresa, aveva invitato diverse redazioni on line tra cui la nostra, Baraondanews, Mecenate TV. Era stata l’emittente tv poi a riuscire a giungere in tempo al Granarore per effettuare le riprese, che poi non sono state concesse dalla votazione dell’aula.
Di seguito l’intervista a Valeria Mastropietro, presidente della Cooperativa Pixi
L’Associazione PIXI ha effettuato dal 2012 al poche settimane fa il servizio di diretta streaming dei consigli comunali. Con quale modalità è stato affidato il servizio?
Nel 2012 eravamo ancora un ‘associazione di promozione sociale , tra i nostri scopi istituzionali c’è sempre stato quello di promuovere e incentivare l’autonomia dei giovani, allo scopo abbiamo accompagnato un gruppo di giovani che all’interno del centro aggregativo giovanile “In Quel Posto” hanno dato vita alla web tv (tutto completamente autofinanziato,),a presentare un progetto d’impresa che prevedeva la realizzazione di una web professionale territoriale .
Il progetto è stato dichiarato idoneo ma finanziamenti finiti, nella stessa ottica (rendere autonomi giovani professionisti ed avviarli ad un attività lavorativa indipendente dalla nostra Associazione ), e per poter continuare l’esperienza con i ragazzi del territorio che abbiamo presentato Noi il progetto al comune di Cerveteri e al comune di Ladispoli .
Abbiamo chiesto un contributo , in cambio delle riprese in streaming del consiglio comunale , un contributo necessario a mantenere in piedi il lavoro di formazione e laboratoriale portato avanti ancora oggi .
Abbiamo effettuato vari video su questioni sociali (libera, convegno cemento semplici trasmissioni dei ragazzi , video clip a gruppi musicali).
NON SI E’ TRATTATO DI FONDI PUBBLICI AFFIDATI DIRETTAMENTE NE DI APPALTO REGALATO AD UN IMPRESA.
Si tratta di un contributo richiesto per un progetto inventato da noi.
Abbiamo ricevuto il contributo solo nel 2013 e nel 2014 , ampliamente reinvestito , abbiamo organizzato corsi professionalizzanti per giovani fuori dall’obbligo scolastico ma senza titolo di studio, laboratori video e fotografici per i minori dei progetti che gestivamo, laboratori di scrittura creativa autobiografica tutto documentato , tutte le estati finanziamo delle piccole borse lavoro per adolescenti difficili indicati dai servizi…nel progetto era evidenziata l’importanza di creare ,con l’opportunità della web , una contaminazione positiva tra gli studenti del cine tv , professionisti del settore e ragazzi frequentatori del centro . mi fermo qui !
Per quanto riguarda il 2016 l’associazione ha continuato a fornire il servizio per poi interromperlo. Quali motivazioni sono state comunicate all’amministrazione per la vostra decisione di interrompere il rapporto?
Abbiamo continuato perché il gruppo di ragazzi che gestiva lo streaming era autonomo, e noi travolte dagli eventi che ci hanno viste coinvolte volevamo assolutamente evitare di interrompere un servizio (perché di fatto era questo che era diventato) e di lasciare un buco.
L’amministrazione ha avuto sei mesi per trovare una soluzione, perché noi la richiesta per il 2016 non l’abbiamo mai fatta, nonostante tutto i ragazzi hanno comunicato verbalmente che avremmo interrotto , ci hanno chiesto di comunicarlo scrivendo , ma cosa dovevamo scrivere ?che il contributo non glielo abbiamo chiesto e l’affidamento non c’è stato,altrimenti dovevamo continuare e presentare l’ennesima richiesta.
Nel 2015 non abbiamo capito cos’è successo, avevamo fatto la richiesta come cooperativa e inviato la documentazione sembrava fosse stato accettato , ma non ci è arrivata nessuna comunicazione e tanto meno il contributo.
Lei su Facebook ha commentato il post del sindaco facendo riferimento al non rispetto dei lavoratori. A cosa faceva riferimento?
Quando diciamo non rispetta ne cittadini ne lavoratori ci riferiamo all’assurdo ricorso che ci hanno costretto a fare , eravamo un associazione di promozione sociale circa una quindicina di donne per poter fare il nostro lavoro abbiamo attinto a tutte le nostre risorse anche personali, ma non ce l’abbiamo fatta perché CI PAGAVANO UNA VOLTA L’ANNO , non ci siamo arrese ci siamo trasformate da associazione a cooperativa (per avere la possibilità di accedere ad anticipi di fattura) continuato le nostre lotte sindacali che non hanno portato a niente , se non a farci diventare cooperativa sgradita all’amministrazione, hanno continuato a pagarci e farci firmare contratti dopo sette otto mesi .
Questo non lo chiamerei rispetto per chi lavora.
Non è rancore nei confronti dell’amministrazione abbiamo preso atto dopo la consegna delle memorie da parte dei comuni che avevano deciso di farci perdere a prescindere dalla gara. Noi con questo ricorso ci siamo dovuti guadagnare semplicemente la possibilità di partecipare a pari condizioni.
Voglio dire un ultima cosa qualcuno oltre noi si rende conto di quanto questo giochetto costi a chi usufruisce del servizio educativo?
Non è rancore è presa di coscienza abbiamo capito che chi lavora con quest’amministrazione deve avere sempre il capo chino e gli occhi tappati.
Lavoriamo essenzialmente con i giovani e non è questo il messaggio che vogliamo passargli , le istituzioni si rispettano quando rispettano la gente che dovrebbero rappresentare, altrimenti si contestano anche rivolgendosi ad altre istituzioni.