Nell’ultima serata del Festival dedicato al Cinema, che ha visto la presenza dell’attrice Silvia Salvatori, il Moderno si riempie in ogni ordine di posto
Un film che ha commosso, emozionato, sorpreso, fatto discutere e stupito tutta Italia. Sentimenti volati anche oltre i confini italici, a tal punto che, notizia degli ultimi giorni, Lady Gaga sembra essere interessata all’acquisto del film per farne un remake.
Ovviamente stiamo parlando di “C’è ancora domani”, il film d’esordio come regista di Paola Cortellesi, in programma ieri al Cinema Moderno di Cerveteri nell’ambito dell’ultimo appuntamento con il Cerveteri Film Festival, la rassegna dedicata al cinema che vede alla direzione artistica Alessio Pascucci.

Nonostante i suoi 5milioni di biglietti venduti e gli oltre 30milioni di incassi, evidentemente però c’era ancora chi non lo aveva visto. Ma c’era anche chi pur avendolo visto nel periodo di permanenza nelle sale, voleva nuovamente vivere l’emozione di rivederlo, per sognare e sperare ancora o semplicemente per notare quelle sfaccettature, quegli aspetti che magari gli erano sfuggiti in occasione della prima visione.
Il Cinema Moderno di Cerveteri era strapieno ieri sera in occasione dell’ultima serata del Cerveteri Film Festival. Non c’era un posto libero e altri sarebbero voluti entrare. La coda fuori dal Moderno era già lunga diversi minuti prima dell’inizio del cortometraggio che precedeva il film.

Merito oltre che del film, della presenza di Silvia Salvatori, regista del cortometraggio “Lettere dal Tempo” (che ha preceduto il film della Cortellesi) e attrice (in “C’è ancora domani” interpreta “Sora Elvira” mentre è protagonista femminile in “Adagio” di Stefano Sollima). Con la Salvatori, si sono intrattenuti Chiara Del Zanno, Giornalista e Critica Cinematografica e Alessio Pascucci, Direttore Artistico del Festival, con la quale c’è stato un momento di incontro aperto al pubblico proprio per parlare del film e più in generale del mondo del cinema.

Giunge dunque il momento di tirare le conclusioni di questo Festival, che Terzobinario ha seguito serata dopo serata. Un Festival nato nel lontano 2017 all’interno della Necropoli della Banditaccia come una “rassegna-pilota”, ma che anno dopo anno ha saputo ritagliarsi uno spazio sempre maggiore all’interno dell’offerta culturale di Cerveteri. Lo confermano le numerose edizioni svoltesi sinora, lo testimoniano ancor di più i tantissimi ospiti di rilievo intervenuti nelle varie serate.
L’esempio più lampante è quello di sabato sera: avere ospite l’Amministratore Delegato di Medusa Film, quella che probabilmente è una delle società di produzione cinematografica più importante non soltanto d’Italia ma anche d’Europa, ovvero Giampaolo Letta, conferma quanto il Festival sia in crescita e quanto questo sia considerato anche dai “potenti” della pellicola.
In queste quattro serate il Cerveteri Film Festival ha sempre fatto “bingo”: sin dal primo appuntamento con il film “Non morirò di fame”, un film più di nicchia rispetto a quello della Cortellesi o di Bisio, ma che ha saputo ugualmente catturare l’attenzione di un pubblico numeroso.

Dunque è un format che piace, ma è anche la conferma di come Cerveteri abbia voglia e fame di cinema, di come le famiglie nonostante le piattaforme streaming, Netflix e quant’altro, siano disposte ad uscire di casa per andarsi a vedere un gran bel film come una volta. Il Cinema dunque è vivo, il Cinema porta gente, crea incontri, crea tante e nuove emozioni positive. Tutto ciò che anche questa volta il Cerveteri Film Festival è stato in grado di creare.