Un maschio di capriolo nel pollaio, a fianco della villetta. Non una statua da giardino ma un cervide vero e proprio che per tre giorni ha familiarizzato con le galline in una zona abitata di Civitavecchia come quella di Cisterna Faro.
https://business.facebook.com/TerzoBinario.itNews/videos/185761443320400/
Questo fino a ieri, quando è stato preso in cura dai Guardaparco della Regione per essere liberato nelle campagne della Tuscia.

A prendersi cura dell’animale è stata Matilde Verde, che se lo è visto saltellare davanti, arrivato da chissà dove. «Pensavo si trattasse di un cucciolo di cervo – dice la ragazza, che lo ha accudito fino alla presa in carico – solo dopo ho scoperto che si trattava di un capriolo.
Una bestiola di circa 3 anni, allegro, in buona salute e perfino estroverso, visto che si è fatto avvicinare senza paura». Il capriolo è apparso in via Damiano Chiesa, una stradina privata senza uscita che termina su un appezzamento di terreno attiguo all’eliporto dell’ospedale San Paolo. È stata proprio Matilde che lo ha nutrito con del fieno e lo ha fatto bere mentre ha passato il tempo nel suo recinto: «Ha fatto il bravo, è stato sempre sotto controllo. Una mascotte per tutto il vicinato».
Poi è venuto il momento del recupero. Infatti si è deciso di anestetizzare il capriolo al fine di effettuare un trasporto in sicurezza. Operazione delicata e riservata agli esperti. Dopodiché è stato spostato in un apposito modulo di trasporto per animali vivi e trasferito presso il Parco dei Monti Cimini, dove è stato infine liberato.
Tante le istituzioni intervenute, con la delegata del sindaco al benessere degli animali Stefania Meniconi, che ha allertato la Guardia Rurale Ausiliaria Nogra Civitavecchia; il servizio veterinario dell’Asl Roma 4, la Polizia locale di Città Metro e i Guardaparco della Regione Lazio «L’animale è un esemplare maschio – spiega il vicesindaco Manuel Magliani – arrivato in via Chiesa probabilmente attraversando una serie di corridoi campestri. Ho voluto seguire personalmente l’ultima fase dell’operazione. Grazie anche ai proprietari del terreno che hanno mostrato affetto e cura per l’animale selvatico che ha dimorato per qualche giorno presso la loro proprietà».