Milani, segretario capitolino del sindacato dei caschi bianchi: “Periferie sguarnite, siamo sotto organico”
di Claudio Bellumori
Auto rubate, cannibalizzate e abbandonate – spesso – nelle zone periferiche della città. Predoni di veicoli in azione nella Città eterna, con un aumento dei casi di furto rispetto a un anno fa.
Questo quanto evidenziato da Marco Milani, segretario capitolino del Sulpl (Sindacato unitario lavoratori Polizia locale) che a Terzobinario spiega: “Adesso è stata affinata una nuova tecnica. L’automobile viene rubata, poi è smontata delle parti ritenute rivendibili”. Ma non finisce qui: “Mentre prima ciò che rimaneva del telaio veniva tagliato, per essere trasportato e “smaltito”, diciamo così, in qualche modo, ora lo scheletro del mezzo è caricato su un furgone. Dopodiché, viene incatenato a un lampione, o a un palo, sulla via pubblica”.

Tutto ciò, spiega Milani, “costituisce aggravio per il proprietario del mezzo: oltre al danno del furto subito e dell’auto “smontata”, deve pure provvedere a contattare il carro attrezzi e allo smaltimento di ciò che resta della quattro ruote”. Il rappresentante sindacale dei caschi bianchi, inoltre, evidenzia che i maggiori abbandoni delle “scocche” sono registrati nella zona est di Roma.
“Come Sulpl abbiamo notato da qualche tempo a questa parte come la città viva un incremento di furti d’auto e dei decessi a seguito di incidenti stradali – insiste Milani – dal nostro punto di vista non c’è stato un aumento dei veicoli in circolazione. Pertanto – prosegue – le cause di quanto sta accadendo possono essere attribuibili a questioni di mera sicurezza. Più precisamente, a una mancata presenza sul territorio di personale”.
Marco Milani, a questo punto, snocciola qualche numero: “Le periferie non vedono la presenza di agenti e di pattuglie. Noi, per legge, dovremmo essere 8350 unità come numero. In questo momento, come organico, siamo sotto i 6mila soggetti”. Pertanto “mancano 3mila agenti. È stato indetto un concorso per assumere 800 vigili – ricorda Milani – ma bisogna ricordare che abbiamo pure 300-400 pensionamenti”.
Per il segretario romano del Sulpl “è del tutto evidente che le politiche di gestione del corpo privilegino il centro storico come vetrina. Ma in questo modo le periferie restano sguarnite. Prendiamo, per esempio, il territorio del Municipio VI, che ha una estensione maggiore di Firenze o Bologna. Se è lasciato senza agenti, è più facile che possano emergere situazioni di impunità”.