L’Istituto Comprensivo Ladispoli 1, diretto dal Prof. Riccardo Agresti, lo scorso 18 novembre presso la sede centrale del plesso “G. Falcone”, ha realizzato un esperimento educativo-didattico: la Programmazione Partecipata.
L’evento è stato organizzato dall’insegnante Anna Maria Proietti, coadiuvata dalla collega Manuela La Rocca, nell’ambito dell’Ipotesi di lavoro annuale delle discipline scientifico-matematiche nella classe I B (Tempo Pieno).
Elemento principe e attivo dell’esperienza i bambini della classe I B, che hanno presentato a modo loro le modalità di lavoro e di organizzazione della classe, e i ragazzi della ex V B del plesso “G. Falcone”, attualmente quasi tutti studenti dell’I. C. “C. Melone”, anch’esso diretto dal Preside Agresti, che ha avuto l’idea di coinvolgerli per rendere efficace e visibile la Continuità fra Scuola Primaria e Scuola Secondaria.
Sono intervenuti ospiti di spicco, prima fra tutti la dott. Silvia Caravita, Ricercatrice presso il CNR, nota a livello nazionale per il suo lavoro sui processi cognitivi dei bambini, in particolare in merito all’apprendimento delle Scienze, che ha contribuito alla stesura dei Programmi Nazionali per la Scuola Primaria e si occupa di ambienti d’apprendimento strutturati secondo le Indicazioni Nazionali.
A seguire è intervenuta la dott. Maria Pia Cedrini, esperta di Didattica delle Scienze che collabora da molto tempo con diverse case editrici, in particolare con la Giunti, che ha mostrato alcuni libri fatti a mano realizzati negli ultimi anni con gli alunni della scuola in cui opera, la “E. Marchiafava” di Maccarese. Ultima, non per importanza, la dott. Simonetta Pavone, attualmente in servizio nell’I. C. “La Giustiniana”, che ha maturato una lunga esperienza formativa rispetto alle tecniche utili allo sviluppo delle relazioni pro-sociali.
Attesi, ma purtroppo assenti per motivi diversi, il Direttore dell’Oasi WWF di Palo Laziale, dott. Antonio Pizzuti Piccoli e il Direttore dell’Oasi WWF di Macchiagrande dott. Riccardo Di Giuseppe.
Coprotagonisti, ma allo stesso tempo organizzatori dell’incontro, tutti i genitori della classe, coordinati dalla loro efficiente rappresentante, signora Helga Pontillo, che hanno interpretato il suggerimento delle insegnanti in merito alla merenda finale: un rinfresco con finger food esclusivamente vegetariano, denominato Brucomerenda in “onore” dei bruchi che i bambini stanno allevando in classe e sui quali hanno presentato un lavoro.
I ragazzi della scuola “Melone” hanno descritto un’attività dello scorso anno, la costruzione di un modello della Jellyfish Barge, la “zattera-medusa” ideata dal LINV di Firenze del prof. S. Mancuso, esposta anche a Expo 2015, che diventa così una “eredità” da cui continuare il percorso delle Scienze per i piccoli della classe I B.
È stata predisposta una sistemazione circolare dei posti a sedere, in modo che tutti i presenti fossero equidistanti dal centro, per sottolineare che i ruoli giocati – alunno, dirigente scolastico, insegnante, genitore, esperto – sono diversi fra loro, ma ugualmente importanti.
Gli esperti hanno illustrato come l’apprendimento cooperativo e la ricerca-azione, uniti a una costante metacognizione dei docenti e degli alunni, siano ottime modalità per motivare all’apprendimento e per costruire con i bambini un curriculum emotivo pro-sociale.
La Programmazione Partecipata ha voluto essere non solo un momento di socializzazione delle metodologie e delle attività realizzate in classe, ma anche uno sperimentale modo di coinvolgere i genitori nel percorso d’apprendimento, mettendo in campo le proprie competenze e risorse, soprattutto per costruire un luogo dell’apprendere che si definisca sempre di più come una reale rete osmotica con il territorio, sfruttando le resilienze di tutte le agenzie interessate.
Presenti all’incontro alcuni insegnanti, genitori e altri ospiti non coinvolti nel “cerchio” della comunicazione, che alla fine della discussione hanno potuto conferire con chiunque li avesse incuriositi nel corso dell’incontro. L’esperimento risulta così riuscito, che è già prevista una seconda fase, da realizzarsi a metà anno scolastico, che coinvolgerà un maggior numero di attori proprio per l’interesse suscitato.