Intervento di Massimo Renna sul quartiere periferico, dimenticato da palazzo Falcone
Lettera Aperta al Sindaco di Ladispoli
Piano di Lottizzazione Olmetto Monteroni, il cenerentola
Egr. Sindaco Grando, sono trascorsi 14 mesi dall’ultima volta che ho voluto attirare l’attenzione sul degrado ad Olmetto, e nulla di rilevante è accaduto da allora, neanche la convocazione di un semplice Consiglio Comunale aperto per discutere la situazione di degrado in cui versa la zona.
Rifiuti abbandonati, fra cui anche Eternit, nessuna fototrappola a porre un minimo freno, furti e disinteresse verso persone e cose e, come ogni inverno, strade devastate come neanche in zona di guerra se ne vedono, tanto impraticabili al punto che i servizi essenziali come ambulanze, forze dell’ordine e scuolabus non possono certo operare in sicurezza specialmente dopo le piogge.
La scusa, non vera, che lei sempre adduce in ogni occasione è ci sarebbe un ricorso di pochi che bloccherebbe la prosecuzione dell’iter.
Io sono fra quei pochi e posso serenamente dire senza paura di smentita che ciò non è vero in quanto mai è stata richiesta la sospensiva del procedimento proprio per evitare fermi ma solo stimolare correzioni, evidenziando le cose non vere scritte nei documenti, come procedure errate, costi gonfiati senza giustificato motivo per i quali il comune si è addirittura riservato il diritto di poter chiedere pagamento integrale entro 3 mesi, prima ancora di eseguire l’inizio lavori contro ogni logica o diritto di legge. Tutto ciò a partire dalla gestione del sindaco che l’ha preceduta.
Dal 2017 il suo approccio non è stato di discutere in modo asettico e civile, ed ho le email che lo dimostrano, bensì ogni volta lei ha firmato ricorsi autogiustificativi affermando che il comune stava provvedendo. A cosa stava provvedendo il comune?, a fare esattamente quello che noi avevamo di volta in volta chiesto ma costringendoci a pagare spese legali per far valere i nostri diritti visto che non ottenevamo risposta neanche al più banale degli accessi agli atti. E’ successo quando abbiamo chiesto la VAS prima osteggiata e poi pagata due volte, come è successo per i documenti non pubblicati che abbiamo dovuto ottenere attraverso un Commissario ad Acta dimostrando senza equivoco le nostre tesi sulle carenze confermate dalle dichiarazioni scritte del RUP, e da ultimo è anche accaduto per le tabelle millesimali e le consistenze catastali, mai documentate né conosciute, che sono state richieste in fretta ad un professionista in maggio pochi giorni dopo il nostro ricorso e pagate in settembre poco prima dell’udienza, ma che ancora sono oscurate, come buona parte della procedura attuativa. Invece di una sana trasparenza lei continua con il “vorrei ma non posso per colpa di alcuni” ma è solo una misera foglia di fico perché in realtà non si è voluto mai dare spazio ad Olmetto ed il motivo è che è molto più semplice lavorare con singoli costruttori su piani integrati ad personam che affrontare un serio e democratico processo di realizzazione che deve mettere d’accordo circa 250 lottisti che però hanno dei diritti specifici visto che si pagheranno tutto da soli. Da qui il dittatoriale editto di pretendere tutti i soldi subito nel caso i lottisti non si accordino da soli ben sapendo che i molti costruttori che stanno acquistando sottocosto hanno interesse a ben altre realizzazioni che non al semplice 0,3mc/mq che invece interessa i proprietari non speculatori. A rendere chiaro che il piano dei costi sia totalmente errato torniamo a far notare che ancora oggi non è stato previsto dove le fogne debbano andare a convergere per arrivare al depuratore e non è cosa da poco relativamente alla progettazione ed ai costi. Tutto questo mentre, intorno, i piani particolareggiati come km 38 e km 37, come tutta la nuova fascia Aurelia, cambieranno completamente la fisionomia urbanistica del territorio ma partendo senza soluzioni realmente organiche e moderne solo perché si è deliberato in modo isterico a macchia di leopardo senza una visione dei servizi e prova ne è che vorrebbe esigere i soldi dei lottisti dell’Olmetto senza sapere ancora dove dovranno convergere le fogne o quando pensa che avrà acqua potabile a sufficienza per circa 2.500 residenti di quella zona. Ulteriore prova è che si continua a deliberare senza alcun riguardo per prescrizioni della Regione Lazio sulla necessità di attenzione agli aspetti idrici e di depurazione. I residenti ed i lottisti dell’Olmetto continuano a comminare su strade dissestate nonostante oltre 30.000€ di lavori pagati ma che nessuno ha visto realizzare, e con evidenti disagi nel godimento dei diritti di cui può godere ogni cittadino di Ladispoli, che già di loro non sono certo quelli di un cantone svizzero, ma in compenso all’Olmetto, dal 2005, si pagano imposte per case oggetto di semplici sanatorie accatastate A7 (villino di lusso), e terreni edificabili su un valore circa il 50% superiore al prezzo di mercato. La gestione di quel territorio è indegna di un paese civile, basti pensare che via Procoio di Ceri è una strada comunale ma il comune non fa benchè minima manutenzione nè si cura di tenerla pulita dai rifiuti abbandonati o prevenire questo odioso fenomeno. I residenti non hanno acqua potabile, come tutta Monteroni, dal 2018 e ATO2 non ha ancora finanziato le opere per garantire aumenti di residenti, per non parlare del depuratore che già in estate mostra cenni di saturazione. La situazione ad Olmetto è talmente surreale che anche il suo delegato per Olmetto sembra essere una entità virtuale che, dopo un primo colloquio nel quale esponemmo questi problemi, è totalmente sparito segno evidente che non si vuole che Olmetto parta nel modo in cui è stato approvato dalla Regione.
La triste realtà è che, nonostante siamo a distanza di 5 (cinque) anni dalle deliberazioni di Consiglio e da 3 anni (tre) dalle determine operative il Piano di Lottizzazione Olmetto è ancora in itinere e non completa per sua stessa ammissione difensiva davanti al TAR, esattamente come abbiamo sempre affermato noi. Quindi serve un lavoro serio per completare il Piano, come doveva essere fatto dal 2017 quando inviammo una bozza di cronoprogramma di progetto su cui cominciare a lavorare. Serve completare i progetti e serve coinvolgere e non forzare la mano. E’ deprimente vedere come tanti lottisti, persone civili, fra cui anziani e fragili vivano nel degrado e senza essere rispettate nei loro diritti e questo dovrebbe interessare tutti.
Per questo motivo torno a chiedere un incontro pubblico, o un Consiglio Comunale aperto, nel quale cominciare veramente a discutere, in modo realistico e pacato. Olmetto poteva partire nel 2008 ed era tutto pronto, mentre oggi siamo ancora solo una grande palude invernale, anche amministrativa, ma non si dia la colpa ai lottisti di errori ed oltre dieci anni di ritardo a carico del comune”.
Massimo Renna