La raccolta differenziata di Civitavecchia si è dimezzata nell’arco di cinque anni. Prima dell’avvio del porta a porta, in corso in questi giorni, non è che fosse così incentivata eppure rimane curioso il fatto che invece di crescere sia regredita, tanto da costringere il Pincio a partire da una soglia più bassa rispetto a quella ereditata nel 2014.
Lo studio è dell’Ispra, effettuato a livello nazionale sulla base dei dati forniti dagli stessi comuni. E per quanto concerne la città è emerso che nel 2013 la raccolta differenziata si attestava sul 12% mentre nel 2017 è precipitata al 6,5% con percentuali progressive del 9,8% nel 2014, 9,25% nel 2015 e 7,8 nel 2016. In termini assoluti, nel 2013 sono state prodotte circa 28.400 tonnellate di rifiuti, delle quali 3.415 di differenziata. Nel 2017 le tonnellate sono state 25.220, con appena 1.630 di differenziata. Ogni civitavecchiese ha prodotto in media 540 kg di rifiuti nel 2013 – differenziandone quasi 65 – mentre nel 2017 la quota si è abbassata a 478 kg, così come quella del riciclo, scesa a 31 kg. A Civitavecchia piace recuperare carta e cartone, che corrisponde al 57,4% del materiale riciclato; altro dato interessante, che il 21,7% di riciclo corrisponde al Raee ovvero i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche: segno che sta migliorando la consapevolezza dei cittadini circa lo smaltimento corretto di questo tipo di oggetti.
L’altro aspetto curioso che emerge dallo studio dell’Ispra è che il crollo della raccolta di rifiuti, differenziati e non, corrisponde con l’insediamento del Movimento 5 Stelle negli uffici di piazzale Guglielmotti. Curioso perché quelle ambientaliste sono battaglie a cui i pentastellati sono sempre stati molto sensibili.
Prova a dare una spiegazione alla controtendenza l’assessore all’ambiente Alessandro Manuedda, da sempre in prima linea sulle tematiche ambientaliste: “Si tratta di dati piuttosto singolari e interessanti – precisa l’assessore – sui quali sarebbe necessario approfondire diversi elementi. La mia prima impressione è che sul calo complessivo di rifiuti indifferenziati negli ultimi anni possano avere influito due fattori: uno, il passaggio dall’utilizzo di una stazione di trasferenza dei rifiuti localizzata nel 2014 dal commissario prefettizio Ferdinando Santoriello, in via emergenziale, all’interno della discarica di Fosso Crepacuore. Nel 2016 abbiamo aperto la nuova stazione, dove si effettuano solo operazioni di trasbordo dei rifiuti”. Manuedda focalizza l’attenzione su una pratica fastidiosa ma purtroppo molto diffusa: “Potrebbe pure essere diminuita la cosiddetta “migrazione dei rifiuti” dai comuni limitrofi dove la raccolta porta a porta è già attiva da tempo. Per quanto riguarda il calo della percentuale di raccolta differenziata, questo dato è collegato molto probabilmente al fatto che parecchi residenti dei quartieri dove il porta a porta esiste dal 2011, ovvero Boccelle, Cappuccini e Borgata Aurelia, hanno utilizzato i cassonetti indifferenziati”. L’ultimo accento l’assessore lo pone sul futuro: “Stiamo finalmente per partire con il porta a porta in tutto il territorio cittadino, che da maggio comporterà la totale sparizione dei cassonetti stradali. Già nel 2019 e poi nel 2020 la città sarà coperta integralmente con il porta a porta e vedrà l’introduzione della tariffa puntuale e le percentuali di differenziata aumenteranno esponenzialmente”.